"STRANGER AT HOME" l'emblematico titolo del nuovo album di GASPARE BERNARDI, poeta, musicista e chansonnier, cerca nel suono del corno i colori del suo magico Appennino
Secondo album strumentale e quarto nella carriera dell'artista e scrittore, chiude un complesso momento di stasi apparente. Ospiti eccezionali, Markus Stockhausen alla tromba e Achille Succi al clarinetto basso
Ora un poco defilato, distante dai trafficati centri nevralgici delle musiche di consumo ma costante, quasi un elogio della lentezza, prosegue l'originale percorso di Gaspare Bernardi, artista sempre sul filo che unisce poesia, musica e canzone. E che vede come sfondo inesauribile di spunti ed emozioni quell'Appennino estremo da cui ancora, non senza conflitti, riesce a staccarsi solo a momenti, allungando i tempi e moltiplicando le difficoltà per ogni sua produzione, dalla cadenza ormai quinquennale.
Perso il conto di viaggi, rientri notturni per le tortuose strade delle sue montagne da fortunose sedi, studi dove amici di oggi e di ieri ancora lo ospitano e assistono nei suoi lavori, il viaggio di Gaspare Bernardi è punteggiato da momenti, incontri e collaborazioni davvero straordinarie, cui si aggiungono brevi incursioni fino al mare di Genova, Bologna e la Germania, dove sono state svolte parti di questo lavoro.
"Stranger at Home", il nuovo album del musicista e scrittore modenese, in uscita il 13 ottobre e pubblicato da Egea Music, è un lavoro strumentale sospeso tra jazz, elettronica e world music, quarto disco di Bernardi e secondo in questo genere. Lo strumento protagonista è ancora una volta il Corno Francese, strumento con il quale l'autore iniziò a farsi conoscere, più di 30 anni fa, negli ambiti modenesi tra jazz e pop, con musicisti che iniziarono a stimarlo e a collaborare anche alle sue canzoni.
In questo lavoro sono ben presenti le influenze classiche del progressive degli anni '70. Tornano le atmosfere di inusitati paesaggi sonori che abitano spazi interiori oltre che naturali, presenti anche nel precedente Cor'n Connexion (2012). Gaspare Bernardi suona il corno, che utilizza in forma naturale, digitale e con sordina. Come sempre le parti delle tastiere e del piano, gli arrangiamenti e le eventuali liriche sono eseguite e realizzate da lui stesso. Nelle 9 tracce dell'album, più una bonus track estratta dal brano che dà il titolo al lavoro, sono con lui vecchi e nuovi compagni di viaggio. Troviamo così Giamba Giorgi al basso, Ugo Moroni alla chitarra, Giuseppe Tortorelli alla batteria, Lele Leucci alle chitarre synth, Sarita e la giovane Giò Cozza, effetti e voce.
Ospiti eccezionali, a suggellare serietà e valore dell'opera (sorta di "concept album") sono Markus Stockhausen alla tromba (artista di spessore internazionale figlio del grande genio del '900) e l'amico di sempre Achille Succi, prodigioso jazzista e improvvisatore al clarinetto basso. "Questo secondo album strumentale – sottolinea Bernardi - è parte di una ideale trilogia che vede questo strumento un poco inusuale come protagonista, e segna per me una sorta di ripartenza con l'intento di realizzare attorno a questo un nuovo progetto e nucleo musicale, con cui lavorare riprendendo un discorso là dove si era interrotto".
Benché esclusivamente strumentale, "Stranger at Home", come il precedente lavoro Cor'n Connexion, racchiude una vera e propria canzone che dà il titolo all'album, cantata assieme all'amica Sarita. Il brano rappresenta un passaggio cruciale del percorso di Bernardi: da un lato radici e legami profondissimi, dall'altro solchi e fratture poco conciliabili e una comunicazione da sempre difficile che, racchiusi sinteticamente nel titolo, trovano anche nei diversi brani spazi, profondità e orizzonti visti appunto da chi ora sta seduto come su alture lontane.
Di questa song Gaspare ha realizzato lui stesso il video, che uscirà con l'album e che lo vede girovagare tra le sue amate montagne.
Sicuramente in continuità con Cor'n Connexion, i motivi melodici in questo lavoro però si rendono più evidenti e riconoscibili, come il tessuto armonico sottostante, ma dove frammenti, brevi inserti, echi, dettagli che compongono sottili giochi d'incastri tra le melodie principali sono ancora presenti con intenzionale rilievo. Le dieci tracce si rifanno in parte a brani sperimentati nelle ultime sedute con il gruppo, ora sciolto, e per metà a nuove originali composizioni, come a segnare il termine di un'esperienza e l'inizio di una nuova fase. Interessanti, come nell'Arco Terrestre, le note scritte all'interno della confezione che approfondiscono i temi ispiratori.
Note biografiche
"Stranger at home" è il quarto album - e il secondo strumentale - di Gaspare Bernardi, artista e autore prima ancora che strumentista. Si fa conoscere infatti tra la fine degli anni Ottanta e i primi anni Novanta principalmente come cantautore e autore di testi poetici, attività che verrà stigmatizzata poi dai primi due album di canzoni usciti più tardi, "L'Arco Terrestre" (Amiata/Edel, 2000), "Estati Lontane" (Storie di Note, 2005), e dal volume di prose poetiche "Sulla Linea tra gli Emisferi" (Campanotto, 2000), positivamente recensiti dall'intero panorama della stampa specializzata di allora, radio e televisione.
Benché figura un po' defilata dai centri pulsanti, tuttavia i lavori di Gaspare Bernardi sono punteggiati dalla straordinaria, costante e amichevole presenza di artisti e musicisti tra i più noti nei diversi ambiti: Alejandro Jodorowsky, Franco Battiato, Vincenzo Zitello, Max Gazzè, Paolo Fresu, Marco Tamburini, Flavio Cucchi, per citarne soltanto alcuni.
Diversi anche i concerti, le partecipazioni a festival, rassegne e reading in luoghi e situazioni di speciale rilievo. Le sue origini di strumentista lo vedono poi pubblicare nel 2012 un primo album strumentale, "Cor'n Connexion", con il suo corno francese, anche in questa occasione affiancato dalla contemporanea uscita di un nuovo volume letterario ("Interludia").
Continua a dirigere sul suo Appennino la rassegna Le Vie del Suono, di cui è ideatore.
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