Le rime a tempo dei tre rapper, le produzioni musicali infarcite di campionamenti del producer e gli scratch del dj, infatti, disegnano delle scenografie e creano una trama, sviluppata in maniera lineare, in cui prendono vita dei personaggi: una sorta di "audio-lungometraggio" le cui vicende partono dall'ode alla rivolta popolare con cui si chiudeva il disco precedente. Prospettando un futuro in cui l'oppressione e i tumulti popolari sono all'ordine del giorno, i Cronofillers, di riflesso, parlano del presente e lo fanno con un flow pressante su strumentali in cui prevale la tensione.
Il titolo del pezzo e il campionamento attorno a cui è costruito il beat arrivano dall'omonimo successo di Massimo Ranieri, un classico pezzo d'amore "rotto" dal ritornello con l'immagine della città in fiamme… Nello stravolgimento fatto dai Cronofillers, Se bruciasse la città diventa il prologo a un disco il cui titolo è una metafora di un futuro che incute paura a molti.
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