Le sorelle Giussani non si limitarono a creare il "re del terrore" modellandone il carattere, la psicologia e la logica comportamentale rendendolo "vivo e vero" ma misero al suo fianco una compagna perfetta: Eva Kant.
Donna di straordinaria bellezza, bionda e affascinante (pare che il suo disegnatore si sia ispirato alle attrici Grace Kelly e Kim Novak) Eva Kant non è una remissiva fidanzata, bensì l'immagine speculare di Diabolik al femminile. Il suo aspetto nasconde la sofferenza dell'abbandono da bambina in un orfanotrofio. Riesce a lasciarlo con uno stratagemma e inizia a lavorare come cantante in un night club. Il suo incontro con Diabolik cambierà per sempre la sua vita. Impiega diverso tempo a raggiungere una dimensione di parità col suo amante, fino a divenire complice insostituibile nell' esecuzione dei colpi.
Figure complementari, Diabolik ed Eva Kant hanno il comune intento di rubare, appropriarsi di bottini preziosi ma non necessariamente a livello veniale: ciò che conta è che siano "preziosi" per l'uno o per l'altra. Talvolta il fascino è racchiuso proprio nelle difficoltà del colpo da mettere a segno, piuttosto che nel valore intrinseco dell'oggetto del furto. Si può dire a giusta ragione che Diabolik abbia un suo motto, un filo conduttore nelle sue azioni: " Mai passare dal facile al difficile attraverso l'inutile". Questo stesso motto ha di certo animato gli autori del brano "Eva Kant".
Si tratta del brano musicale dei Bolero, contenuto nell' album Diabolik, uscito l' 11 novembre 2012. "Altro viaggio, altro posto, altra identità e un amore che va oltre la follia"; parole che corrono veloci su note travolgenti fino all'inverosimile . Metafora perfetta della vita, il viaggio e il luogo che ci accoglie ma che a volte ci rifiuta, costringendo a nasconderci dietro una maschera per difendere un amore, una passione, ben oltre la follia, autentica eppure incomprensibile.
"Tutto è studiato, perfetto, non c'è nessuno che possa fermare quell'incredibile voglia di avere sempre di più"; la determinazione è il legante tra due "complici", e il punto fermo è la certezza che "tu sei qui con me e non ti fermerai… mai niente cambierà…" è la stessa Eva Kant a sussurrarlo a Diabolik per suggellare un "diaboliko" amore.
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