Presentato lo stesso giorno con un evento speciale all'Auditorium Parco della Musica, esce ufficialmente il 19 settembre "Quattro", terzo album del Raf Ferrari 4tet: ensemble guidato dal raffinato pianista di origini lucane, e formato con il violoncellista Vito Stano, il contrabbassista Guerino Rondolone e il batterista Claudio Sbrolli. Il talento compositivo ed espressivo della formazione si articola in due suite che raccolgono ritratti e storie autobiografiche tra jazz, musica classica e contemporanea.
"Sembra di un altro pianeta la musica di Raf Ferrari.
Ma lui non viene da un altro pianeta: lucano di nascita, romano d'adozione."
(Note di Colore)
Dopo i due primi intensi album, "Pauper" e "Venere e Marte", sabato 19 settembre esce ufficialmente con l'etichetta Heliconia "Quattro", il nuovo disco del Raf Ferrari 4tet, celebrato il giorno stesso con un concerto-spettacolo al Teatro Studio dell'Auditorium Parco della Musica, insieme alla partecipazione dell'attore Francesco Stella.
Raffinato e atipico quartetto – allo standard jazz trio piano, contrabbasso e batteria si affianca il violoncello – la formazione nasce nel 2006 dopo una lunga collaborazione sinergica tra Raffaele Ferrari, colto e talentuoso pianista e compositore, e il violoncellista Vito Stano, estendendo poi il sodalizio al contrabbassista Guerino Rondolone e al batterista Claudio Sbrolli con i quali si va a costruire un interplay avvolgente e suggestivo, unito a una profondità di contenuti lirica e melodica.
Il titolo del nuovo lavoro, "Quattro" come i componenti della formazione, fa già immaginare il forte carattere autobiografico dell'album, partendo da una intensa introspezione di Ferrari, sino a "ritratti" musicali dei componenti del quartetto, descrittivi, simbolici e augurali. Un omaggio musicale ai quasi dieci anni di attività insieme, ed una intima riflessione sul tempo, attraverso un linguaggio musicale che va dal jazz alla musica contemporanea, alla classica, con echi di pop-rock strumentale, funk e free. Libera improvvisazione, strutture ritmiche incalzanti, ma anche forma-canzone, temi cantabili, elementi popolari e spazi decisamente swing che si fondono con momenti di dolcezza.
Il disco è un vero e proprio concept album, suddiviso in due suites. La prima, "Quattro", si struttura in quattro composizioni originali, raffigurazioni che il pianista dà di se stesso e dei suoi compagni di viaggio.
Raf Ferrari: "Abbiamo fatto le prove, senza che i miei colleghi sapessero che "Utiemp" (track 1) era dedicato a Guerino, "Microictus" (track 3) a Vito, "L'Urlo" (track 7) a Claudio ed "E'…" (track 5) direttamente a me compositore. I titoli e gli abbinamenti sono stati rivelati solamente in sede di registrazione. E' stato una sorta di "scambio" musicale: ogni mio collega mi ha restituito il "regalo" con un piccolo momento di improvvisazione rivolto a me.
Ai brani si aggiungono infatti quattro brevissime post-tracks (n. 2, 4, 6, 8), frutto dell'improvvisazione istantanea di ciascun musicista durante la sessione di registrazione.
L'altra suite, "Le stagioni", è divisa discograficamente in quattro tracce dedicate alle stagioni, ma collegate musicalmente attraverso un unico brano senza interruzione. Si inizia con la rappresentazione dell'autunno per finire con "Estate", ballad che chiude il disco.
Diciotto minuti di musica dove la voce-guida passa frequentemente dal violoncello al pianoforte, che si scambiano temi e background. Le sonorità, decisamente europee e mediterranee, sono imbastite di improvvisazioni che a volte seguono l'armonia e la struttura del tema, a volte l'anticipano. Talvolta la voce del violoncello si sovrappone a se stessa, sovraincisa come a rappresentare un quartetto d'archi.
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