La dissacrazione di opere classiche vuole essere uno strumento estremo di raccordo tra passato e futuro, un passaggio di testimone dalle vecchie alle nuove generazioni.
La rivisitazione di queste opere costituisce solo una sigla di testa, il controcanto di un programma artistico totalmente rivolto alla lavorazione “artigianale” di musica pop rigorosamente inedita.
L’ideatore di Acid Classic, Pascal Basile, spiega così la sua iniziativa:
“In questi anni ho osservato tutto ciò che succedeva al mondo discografico e al suo indotto, e mi sono convinto che la crisi del settore musicale ha innanzitutto una radice grossa e profonda nella mancanza di autenticità.
C’è un’omologazione, nella maggior parte dei prodotti offerti, che non ha precedenti storici, pari solo alle catene di montaggio automobilistiche.
Spesso si attribuisce al progresso tecnologico la colpa di tutti i mali, dimenticando che è l’uomo a schiacciare i pulsanti con le sue manine.
Sono oramai troppi anni che non si mette in discussione nulla del prodotto artistico in sé, dalle stesure delle canzoni in poi.
Certo, la scomparsa di ideali e pulsazioni sociali ha sottratto all’arte carburante espressivo e voglia di mutazione. Tutto è cambiato e sta cambiando.
Il sistema, questo sistema, ha esaurito la propulsione di un passato sicuramente troppo affascinante per essere ignorato. Tuttavia non è un buon motivo per smettere di “creare”.
E allora, la sfida di Acid Classic è proprio quella di sovvertire lo status quo.
Acid Classic non contempla limiti di età per gli artisti perchè la musica deve essere capace di non avere età.
Non ci sono più strade da cercare ma solo percorsi nuovi da inventare.
Non so cosa succederà ma, rispetto al niente, qualsiasi cosa potrà essere un nuovo inizio.”
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