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venerdì 12 dicembre 2025

PIMPLES MARMALADE – esce “LA TUA MAMMA È UNA STRONZA”

 

I Pimples Marmalade, punk rock band dal cuore ruvido e dalla lingua affilata, tornano a colpire con un singolo dal titolo impossibile da ignorare: “La tua mamma è una stronza”.

Un’esplosione di energia crudele e divertita, che mescola l’irriverenza del punk più classico con una scrittura moderna, tagliente e schietta. Tra chitarre distorte, ritmi che mordono e un ritornello che si stampa addosso, la band dipinge – con sarcasmo e un pizzico di verità scomoda – la figura di una madre fuori rotta: disinvolta, selvaggia, più ribelle del figlio stesso.

Il risultato è una fotografia spiazzante della società contemporanea, dove i ruoli si ribaltano e gli adulti sembrano spesso più spericolati dei giovani, costretti invece a crescere in fretta e a raccogliere i cocci lasciati dal mondo dei “grandi”. Una storia che fa sorridere, certo, ma che sotto la superficie nasconde una riflessione tutt’altro che leggera: quando la maturità manca, a pagarne il prezzo è sempre chi resta indietro.

Registrato e prodotto dai Pimples Marmalade stessi, “La tua mamma è una stronza” unisce la scuola del punk italiano più diretto a un linguaggio attuale, ironico e irresistibilmente provocatorio. Non è una canzone di denuncia, né un insulto gratuito: è un ritratto caustico, sincero e tremendamente reale, raccontato con quella sfacciata onestà che da sempre contraddistingue la band.

“Nessun insulto, solo una sonora risata – per rifletterci un po’ su”.

Formati nel lontano 1996 in un soleggiato parco di Cambridge, UK, i Pimples Marmalade cominciano subito a farsi notare nella scena underground milanese per il loro stile spensierato e l’energia delle loro canzoni, mescolate a una frizzante presenza scenica.

Dopo essersi esibiti sui migliori palcoscenici e vinto le competizioni più importanti dell’epoca, stanchi e con la pancia piena, decidono di dedicarsi a nuovi progetti.

Nel 2021 la scintilla mai sopita nei loro cuori li porta a ricominciare a creare e, tra uno spaghetto alla carbonara e una robusta grigliata, vino rosso e liquori di scarsa qualità, i due hanno riacceso i motori con l’intenzione di tenerli su di giri molto a lungo!

“Heigh, Ho! Siamo tornati per restare!”

ASCOLTA “LA TUA MAMMA È UNA STRONZA”!

https://orcd.co/pimplesmarmalade-latuamammaeunastronza

“La Nostra Città” è il nuovo singolo dei 4BAK

“La Nostra Città” è il nuovo singolo dei 4BAK, un brano che non racconta un amore da cartolina, ma un sentimento rock, istintivo e adrenalinico, capace di ribaltare ogni regola. È la storia di un legame che corre veloce, che sbandiera emozioni in faccia e che ti porta dove il cuore accelera: una vera rollercoaster in cui il confine tra passione e caos diventa un “sogno e rapina”, la sintesi perfetta di un amore fuori fuoco e fuori dagli schemi.

Il pezzo esplode in un intreccio di sonorità rock contemporanee: un riff deciso tiene le redini mentre le chitarre, tra distorsioni e crunch, aprono e richiudono gli spazi come variazioni del respiro. I synth aggiungono una morbidezza inattesa, un contrappunto che addolcisce e amplifica le vibrazioni del brano. Sul fondo, una batteria studiata e incisiva sostiene ogni scossa emotiva, lasciando alla voce il compito di guidare l’intero viaggio con potenza, trasporto e sincerità.

“La Nostra Città” è così: un luogo mentale, un ricordo che brucia, un amore che non vuole essere “giusto”, ma vero.

I 4BAK sono una band pop-rock nata nel 2021 dall’incontro tra Nicolò (voce) e Lorenzo (batteria). Poco dopo si uniscono Christian al basso e Simone alla chitarra, completando una formazione giovane ma determinata. Il nome della band, acronimo di 4 Breath After Kiss, racchiude la loro identità più autentica: quei quattro respiri sospesi dopo un primo bacio, quando tutto vibra e la vita sembra più intensa.

Il gruppo porta con sé influenze differenti, che convergono in un sound contemporaneo e personale. Con le loro canzoni, i 4BAK cercano di raccontare il presente con uno sguardo emotivo e diretto, trasformando musica e parole in un invito costante a vivere l’istante, seguendo lo spirito del carpe diem.

ASCOLTA “LA NOSTRA CITTÀ”!

https://ffm.to/4bak-lanostracitta

 

“Frames”, il terzo album dei Dusk

“Frames”, il terzo album dei Dusk, è una raccolta di attimi sospesi: frammenti di vita che diventano musica, piccoli scatti emotivi in cui si riflettono crescita, vulnerabilità e bisogno di comprendersi. Il titolo evoca proprio questo: cornici intime, finestre aperte su ricordi, paure, desideri e risalite. Ogni brano è un ritratto sonoro che alterna delicatezza e tensione, intrecciando indie-rock, post-punk e malinconie luminose. I testi attraversano amore, perdita, identità e resistenza personale, sorretti da un suono coerente e avvolgente che trasforma ogni istante in un’immagine nitida. “Frames” è un viaggio emotivo che osserva la vita da vicino, un mosaico di istanti che, messi insieme, rivelano il volto più sincero della band. L’album è disponibile su tutte le piattaforme dal 5 dicembre.

TRACKLIST

DEFENCELESS

Un brano che scava nella fragilità esposta: sentirsi osservati, nudi, senza difese. Parte con un respiro intimo e scuro, per poi esplodere in aperture chitarristiche che incarnano il tumulto interiore.

COMPROMISE

La corsa verso i propri sogni senza perdere sé stessi. L’atmosfera oscilla tra momenti morbidi e onirici e slanci più decisi, dove la luce del rock diventa un coro liberatorio.

MY LIFE

La routine che inghiotte e il timore di smarrirsi crescendo. Arpeggi malinconici conducono verso un crescendo emozionale che sembra voler spezzare quei confini soffocanti.

JEWELRY’S LOVER

Un amore prezioso e ferito, sospeso tra nostalgia e desiderio. Le chitarre veloci e la batteria dal taglio hardcore melodico intensificano il peso dolce-amaro dei sentimenti.

DECIDE

La scelta come atto di rinascita: cadere, rialzarsi e dare un senso alle crepe. Una ballata alternative rock potente e determinata, sostenuta da riff ruvidi e una batteria dal passo deciso.

OLD AT 17

L’adolescenza che pesa come un decennio. Un diciassettenne fuori posto in un mondo troppo colorato. Il suono, tra California vibes e post-punk introverso, riflette perfettamente quella sensazione di estraneità.

SUCKING MY PRIDE

Liberarsi da chi prosciuga identità ed energia. Ritmo teso, chitarre abrasive e una rabbia che finalmente prende forma e decide di volare via.

IN LIE WE TRUST

Uno sguardo feroce sulle menzogne che reggono rapporti e convenzioni. Sonorità scure, dirette, con linee vocali che tagliano come lame.

ONE YEAR LATER

Un anno dopo tutto cambia: indipendenza, equilibrio e una nuova pelle. Il brano si apre in atmosfere melodiche e ariose, che suonano come un respiro di libertà.

SMALL FRAMES OF I

Un viaggio dentro sé stessi: piccole cornici in cui ci si sente stretti e malinconici. Il brano cresce con delicatezza, fino a un finale emozionante che guarda verso il cielo.

DEBOLE

La versione italiana di “Defenceless”, ancora più diretta e nuda. Sguardi che giudicano, identità che vacilla, un io che non riesce più a sorreggersi. Le chitarre aprono varchi emotivi in un’atmosfera che stringe il petto.

SMALL FRAMES OF SKY

Rilettura più urgente di “Small Frames of I”: la malinconia diventa movimento frenetico, tra cieli lontani e amori svaniti. Il ritmo serrato e le chitarre pulsanti danno al brano un’intensità completamente nuova.

I Dusk nascono sulle rive del lago di Como nell’autunno del ’98, portando con sé una forte identità rock già dal primo demo “Fadin’” del 2000.

Nel 2002 arriva l’album d’esordio “Fragil*mente”, seguito da anni di intensa attività live e scrittura. Dopo un lungo periodo di apparizioni sporadiche, nel 2017 la band torna stabilmente in studio e nel 2021 pubblica “XX”, un secondo album che raccoglie brani delle origini.

Nel 2023 esce l’EP “Hiding”, anticipato dal video “Broken Tile”, mentre nel 2024 vede la luce il terzo album “Frames”, preceduto dal videoclip di “My Life”.

Da sempre, i Dusk uniscono introspezione, energia rock e atmosfere malinconiche che restano impresse.

ASCOLTA “FRAMES (DELUXE)”!

https://distrokid.com/hyperfollow/duskcomo/frames-deluxe

 

mercoledì 10 dicembre 2025

“Lunedì”, il nuovo singolo dei Roman Krays

“Lunedì”, il nuovo singolo dei Roman Krays, è il grido collettivo di chi ogni settimana affronta il lato più oscuro del lavoro: quello in cui non esistono volti, ma solo numeri; quello in cui si entra esseri umani e si esce standardizzati, compressi, svuotati. Il brano coglie in pieno quel momento preciso – il suono della sveglia, la strada verso il posto di lavoro, lo stacco dalla famiglia, la voglia urgente di scappare – in cui senti che la routine sta mordendo più forte del solito.

Chitarre veloci, rabbiose, graffiate; un ritmo che corre senza guardarsi alle spalle; un ritornello costruito per essere urlato a squarciagola, come se quell’urlo potesse davvero spaccare la gabbia in cui ci si ritrova imprigionati ogni lunedì.

Dentro questo punk rock fresco ed energico, i Roman Krays infilano tutta la frustrazione di una quotidianità che ti schiaccia e tutta la nostalgia per una domenica che vola via “in un soffio”, lasciando dietro di sé solo il peso del giorno più temuto.

“Lunedì è un inno a tutti i lavoratori che si sentono stritolati da quella morsa perenne che si riflette anche sulla vita personale, quella voglia di evadere da un mondo sporco in cui il Dio denaro la fa da padrone”.

Un manifesto, più che un singolo. Un brano che non consola: ti prende per il bavero e ti fa urlare con lui.

I Roman Krays nascono nel 2019 a Guspini, nella West Coast della Sardegna. Uniscono influenze diverse in un suono rabbioso e melodico, capace di trasformare la frustrazione in energia pura. Durante la pandemia pubblicano il primo singolo “Follia”, dedicato alle contraddizioni di quei mesi. Nel 2023 esce “Fumo”, brano che affronta il tema della depressione, e arrivano i primi concerti e festival in tutta l’isola.

Nell’autunno dello stesso anno entrano in studio per realizzare il loro primo album, “Quanto Costa Sognare”, pubblicato il 10 maggio 2024 e anticipato dal singolo “Nicol”, che ottiene ottimo riscontro a livello nazionale. La band continua a farsi spazio nella scena punk rock sarda, sempre più attiva dal vivo. Il 6 giugno pubblicano “Sapore di Male” con la partecipazione di Fix (Madbeat), una delle voci più autorevoli dell’underground italiano.

I Roman Krays sono Luca (voce/chitarra), Jack (chitarra/cori), Omar (chitarra), Alex (basso/cori), Dave (batteria).

ASCOLTA “LUNEDÌ”!

Spotify: https://bit.ly/4q067Uq

 

SAMROSE feat. umr – “THE RAINBOW GIRL” – La speranza nel buio dei nostri tempi

C’è una ragazza che attraversa le tempeste del mondo portando con sé tutti i colori che mancano al presente. È la Rainbow Girl, protagonista del nuovo singolo di Samrose feat. umr, una ballad che parla dell’epoca che stiamo vivendo: un tempo di violenza, sopraffazione e fragilità collettiva, ma anche e soprattutto di una speranza che ostinatamente rifiuta di spegnersi.

La “ragazza arcobaleno” è il simbolo di ciò che può ancora salvarci. È la luce che arriva quando la notte sembra infinita, quella che l’autore dice di attendere da sempre – “here comes the rainbow girl, don’t be so shy, I’ve been waiting my whole life just to see your smile” – e che porta con sé la promessa di una pace nuova. Una pace che la canzone invoca con delicatezza: “all the people around us are praying to the sky that after the storm you’ll bring peace to their lives”.

In un mondo che sembra aver fatto della forza l’unica lingua possibile, “The Rainbow Girl” propone un’altra via. Chiede che non ci siano più persone senza un posto in cui andare, che nelle case i bambini non debbano più piangere, che la violenza, in ogni sua forma, senza scala di gravità, smetta di essere una costante della vita umana. Perché quando l’ultima speranza cede, cosa rimane? “When all of our hope is gone what will remain to believe in? What shall we die for?”

E allora la risposta è aggrapparsi a quella scintilla, anche quando sembra fragile. Perché se tutto crolla, i fiori continueranno comunque a crescere.

Il brano veste questo messaggio con un’atmosfera soffice e intima, anche nel videoclip: un pop-rock avvolgente, con uno strumentale delicato su cui cammina in punta di piedi la voce maschile di Samrose; nel picco del brano, quando si intreccia alla vocalità femminile eterea di umr, crea una carezza sonora che è davvero come la Nutella sul pane, semplice ma irresistibile. È un angolo emotivo confortevole, un lenzuolo di lino appena lavato d’estate o una coperta davanti al camino in autunno: in un’epoca di produzioni urlate e iper-processate, “The Rainbow Girl” sceglie invece la via della gentilezza.

Cantautore romano classe ’99, Samrose si avvicina alla musica da giovanissimo, attraversando vari strumenti prima di trovare nel canto e nella scrittura la sua vocazione più autentica. Dal 2025 porta avanti il suo progetto artistico, costruito su un equilibrio personale tra pop, folk e una matrice rock energica, ispirata a Nothing But Thieves e X Ambassadors. La sua è una poetica intimista e suggestiva, capace di alternare dolcezza sospesa e grinta pulsante.

Dopo il debutto autoprodotto “Evelyn” — entrato in rotazione su Radio Rock Italia nel 2025 — avvia la collaborazione con Nebraska Prod. e Sorry Mom!, con cui pubblica “The Rainbow Girl”.

ASCOLTA “THE RAINBOW GIRL”!

https://orcd.co/samroseumr-therainbowgirl

 

martedì 9 dicembre 2025

“Astral”, il nuovo singolo di Eternal Silence

 

Elaborare il lutto è un passaggio doloroso e universale: quando perdiamo qualcuno che amiamo, spesso continuiamo a parlargli in silenzio, cercando nel pensiero il conforto che il mondo reale non può più darci. “Astral”, il nuovo singolo degli Eternal Silence, mette in musica questo dialogo tra chi resta e chi ha abbandonato il corpo fisico. È una mano tesa verso chi si sente intrappolato nel buio della tristezza e del distacco.

“It can’t be true, I know you’re still there. No, why would you abandon me? The world’s about to collapse, it’s dragging me down”: le prime reazioni sono il rifiuto e lo smarrimento che accompagnano ogni perdita. Ma l’essenza di chi amiamo continua a parlarci attraverso la memoria, i sensi, i dettagli che restano impressi nella vita di tutti i giorni: “Hear our voice in the notes of a song, our scent in the air when you’re feeling lost, We are wherever your senses evoke a memory of us”. Basta ascoltare con il cuore per sentirlo: è una presenza diversa, sottile, astrale, ma ancora capace di orientare e sostenere.

L’imponente architettura del symphonic metal si manifesta attraverso un violino malinconico, voci che oscillano tra delicatezza e furia, orchestrazioni solenni, chitarre tempestose e una sezione ritmica possente che vede Mattia Rubino come guest dietro le pelli, dando vita a un brano complesso e armonioso che oscilla tra il dolore umano e lo slancio verso ciò che è oltre.

Il videoclip che accompagna “Astral” racconta il tentativo di lasciar andare e, allo stesso tempo, l’impossibilità di recidere quel legame profondo. Perché alcune catene non si spezzano mai: cambiano forma e diventano luce.

Gli Eternal Silence nascono nel 2008 dalla passione di Marika Vanni (voce) e Alberto Cassina (chitarra e voce), fondatori e cuore pulsante del progetto.

Fin dagli esordi la band si muove nella scena symphonic metal italiana con un sound potente e ricco di atmosfera, dove la melodia incontra intensità, lirismo e influenze gothic metal.

Dopo una prima fase dedicata ai classici del genere, gli Eternal Silence trovano una propria identità artistica che si concretizza nei primi due album: “Raw Poetry” e “Chasing Chimera”, entrambi pubblicati da Underground Symphony Records.

Nel 2014 partecipano al tributo alla storica band metal Heavy Load, registrando il brano “Stronger than Evil” per la raccolta “Tales of the Northern Swords”.

Dopo gli EP “Metamorphosis 2008–2018” e “Renegades” (Sliptrick Records), nel 2021 esce per RockShots Records “Timegate Anathema”, registrato presso il Groove Factory Studio e prodotto da Michele Guaitoli (Temperance, Vision of Atlantis). Il disco, anticipato da quattro singoli, viene presentato ufficialmente con un release party al Legend Club di Milano e una lunga serie di date in Italia ed Europa.

Nel 2023 arriva “3”, un EP ispirato alla mitologia norrena e alla figura delle Tre Norne.

Nel corso degli anni, gli Eternal Silence hanno condiviso il palco con artisti del calibro di Therion (a Mosca e San Pietroburgo), Haggard, Sound Storm, Giacomo Voli, Rhapsody of Fire, Timo Kotipelto e Jani Liimatainen, suonando in Austria, Romania, Bulgaria, Croazia, Germania e ovviamente in tutta Italia.

Nel 2025 arriva un nuovo importante traguardo: la firma con Sorry Mom!, agenzia di management pronta ad aprire una nuova fase nella storia della band.

Link video: https://www.youtube.com/watch?v=sT2k3zTQ5R0

“MAREEA”, il nuovo singolo di Simone Pittarello

 

C’è una preghiera che non si recita in chiesa, ma in mare aperto. Una supplica che nasce dal ventre dell’acqua, dalla resa e dal coraggio di chi, dopo aver visto andare alla deriva la propria barca, sceglie di ricostruirla per poter tornare a sé.

Questa preghiera si chiama “MAREEA”, il nuovo singolo di Simone Pittarello: una ballata pop-rock intensa e intrisa di spiritualità, dove la metafora dell’amore incontra quella della trascendenza.

Nella storia raccontata dal brano, MAREA è il nome della barca che custodisce un sogno a due. Una barca che porta al largo, che protegge, che accompagna. Ma come la relazione che rappresenta, a un certo punto si spezza, si inghiotte da sola, si ribalta sulla scogliera dei sentimenti. È lì che nasce la domanda più amara e luminosa del testo: “Non è ironico averla chiamata MAREA la nave che ci ha naufragati qui?”.

Il naufragio, però, non rimane terreno. Nel ritornello, la metafora si solleva e trova una nuova direzione, trasformando quel nome in un richiamo spirituale pronunciato come l’Ave Maria sulle labbra degli anglofoni durante le lodi: Oh Mareea. La barca perduta diventa allora la barca da ricostruire, uno spazio simbolico che può riportare a sé, riportare all’altro, riportare oltre. Un appello al cielo che ha il sapore dell’acqua salata.

L’atmosfera sonora accompagna e amplifica questo percorso emotivo. La chitarra acustica apre il brano con la dolcezza di un legno che vibra sotto il pollice, mentre l’arrangiamento cresce passo dopo passo, gonfiandosi come una vela che prende vento. Al centro rimane sempre la voce di Simone, capace di partire da registri profondi e terreni per poi elevarsi con forza nel ritornello, come un canto che porta con sé un’eco antica, quasi liturgica, senza mai perdere l’immediatezza del linguaggio cantautorale.

Il singolo è accompagnato da un videoclip che immortala Pittarello nella sua essenzialità più pura: una performance vocale live in studio, nuda e sincera come il messaggio stesso della canzone.

“MAREEA” è un viaggio spirituale travestito da ballata d’amore.

Un canto che parla di due persone, ma soprattutto di ciò che resta quando il mare si ritira: la possibilità di ricominciare.

Simone Pittarello è un polistrumentista e cantautore padovano dotato di una voce potente e versatile. Attivo dalla fine degli anni ’90, ha lavorato come turnista, compositore SIAE e docente. Suona batteria, basso, chitarra, pianoforte, tastiere, tromba, percussioni e naturalmente la voce.

Nel corso degli anni ha partecipato a più di 35 progetti discografici, collaborando con numerose formazioni tra rock, cantautorato e ricerca vocale.

Parallelamente alla carriera musicale, ha svolto un intenso percorso di studio sulla vocalità, collaborando con il CNR e approfondendo gli esperimenti di Demetrio Stratos, esperienza che lo ha portato alla pubblicazione del trattato divulgativo “La Voce Libera” e all’attività di insegnante di canto dal 2009. Nel 2013 vince tre premi al concorso nazionale Note d’Autore e nel 2014 il suo album autoprodotto “Esco un attimo” riceve una nomination al Premio Tenco.

Dopo varie produzioni e collaborazioni, nel 2023 torna al percorso solista con l’album “Lo Sconosciuto”, seguito da una serie di singoli pubblicati con Sorry Mom! ed Engine Records.

ASCOLTA “MAREEA”!

https://orcd.co/simonepittarello-mareea

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