In
questo primo video ci sono esattamente le linee portanti e le giuste
chiavi di lettura per dare un quadro dettagliato di quello che sarà
l'intero lavoro di LEDI.
Girato a Berlino da Viola Cafuli e per la regia di Marco Pittalunga, il tempo nel suo movimento, i colori, il suo potere visionario, gli sguardi persi in piccolissimi istanti di tempo, il proprio passato che diventa realtà, il personalissimo viaggio di ognuno di noi. E poi ancora, il tema dell’identità, della famiglia, l’etica di questo vivere e la metamorfosi delle morali sono solo alcuni dei temi che lo attraversano in una narrazione fatta di intrecci e di richiami, melodici quanto testuali. Sintesi e confessioni di chi guarda per la prima volta il presente senza aver paura di un passato molto ingombrante, densissimo di sofferenze e malinconia, a tratti persino di tragiche solitudini oltre che delusioni, ma con una gran voglia di esserci nel presente e nel futuro, con fame di vita. Il disco porterà con se già dal titolo “Cose Da Difendere” la volontà di salvaguardare ciò che stato e quindi di accoglierlo, per abbandonarsi al coraggio di essere se stessi. Un sound digitale che ricalca la scena indie dei primi anni 2000, un pop intimo e a tratti visionario che sa coniugare originalità a quell'attenzione tutta italiana a soluzioni melodiche efficaci da conservare nella memoria. |
Ledi Cafuli, classe ’88, nato a Durazzo in Albania.
Figlio
di immigrati che a loro volta sono figli di immigrati…e il cerchio si
chiude e gira sempre su se stesso…I suoi nonni sono greci...il nonno
paterno è lì che ha vissuto fino all’avvento del regime “fascista” di
metà novecento. Cade il comunismo albanese…in viaggio verso
l’Italia…Ledi vive a Genova da quando aveva 2 anni. Anni di vita
difficile, etichette sociali e forme di razzismo che non smetteremo mai
di condannare e a cui non smetteremo mai di assistere. Nonostante sia
questo il tempo del futuro e della contaminazione cosmopolita.
Difficoltà e lacerazioni nel tessuto familiare che vennero superate
grazie al duro lavoro, quotidiano, in un’Italia che lasciava i mondiali
con un terzo posto e le contaminazioni americane degli anni ’90.
LEDI è un poeta…a 13 vince il “Premio Guido Rossa”.
Rivoluzioni,
crescita, introspezione e analisi. Ingredienti di grande impatto che da
quell’adolescenza lo consegnano alla maturità del primo romanzo “La
panchina” e delle tre raccolte di poesie “La voce al buio”, “Appunti di
volo”, e “La verità del tulipano” (di prossima uscita). LEDI ottiene un
riconoscimento speciale al Premio Letterario Città di Verbania,
vincitore del concorso “Versi in Volo” ed è così che i suoi scritti sono
tutt’ora in pubblicazione in numerose antologie e raccolte di autori
contemporanei.
LEDI è cantautore: “Cose da difendere “ è il suo primo lavoro discografico compiuto
un
disco che vedrà la luce in primavera, un lavoro pensato come una
narrazione univoca ma anche ricca dell’indipendenza che ogni brano esige
per se stesso e per gli altri. Una trama testuale in cui ci si prende
realmente carico dei vissuti passati e ci si affronta, al di là del bene
e del male, per arrivare ad un’identità volutamente apolide, talvolta
delicata e feroce insieme, un dolce ossimoro letterario che però puzza
di vero…
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