"La tragedia del Vajont è una storia che va raccontata e soprattutto ricordata -spiega Matteo Gracis, in arte Siruan- e non essendo mai stata scritta una canzone sul tema, ed essendo io originario di queste zone, ho pensato di scriverne una".
Il testo cita la cronista Tina Merlin, ed esprime una netta condanna verso i politici e i tecnici che all'epoca non hanno voluto evitare la tragedia. La strofa 'rappata' e ritornello più melodico ispirato all'Hurricane di Bob Dylan, vanno di pari passo con chiari riferimenti allo spettacolo di Marco Paolini (Il racconto del Vajont del 1997 nda), in cui proprio dalla diga del Vajont, in diretta televisiva nazionale, raccontò la storia della tragedia.
Nel videoclip, girato nel comune di Erto-Casso (Pn), l'enorme gettata di cemento armato che costituisce la diga è la triste protagonista delle immagini assieme al monte Toc, da cui si è staccata la frana che ha provocato l'enorme onda mortale. Scorrono poi le immagini dei giornali dell'epoca, che fotografavano i danni causati dall'impatto dell'onda d'urto prima e dell'acqua dopo. È stato stimato che l'onda d'urto dovuta allo spostamento d'aria fosse di intensità eguale, se non addirittura superiore, a quella generata dalla bomba atomica sganciata su Hiroshima.
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