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lunedì 27 agosto 2018

IL NUOVO DIRETTORE ARTISTICO DI X FACTOR, SIMONE FERRARI, A GQ: «DOPO TOMMASSINI, UN IMMAGINARIO PIÙ ATTUALE. IL PALCO? UN ANIMALE CHE RESPIRA. GUEST STAR? PIÙ PESO AI CONCORRENTI. SIMBOLO DEL PROGRAMMA? I MÅNESKIN»

IL NUOVO DIRETTORE ARTISTICO DI X FACTOR, SIMONE FERRARI, A GQ: «DOPO TOMMASSINI, UN IMMAGINARIO PIÙ ATTUALE.

IL PALCO? UN ANIMALE CHE RESPIRA.

GUEST STAR? PIÙ PESO AI CONCORRENTI.

SIMBOLO DEL PROGRAMMA? I MÅNESKIN»

 

Milano, 27 agosto 2018 - «Luca Tommassini ha portato un linguaggio internazionale nella tv italiana, una capacità che hanno davvero in pochissimi. Lo stimo molto per questo. Oltre ad avere una grandissima esperienza, i suoi punti di riferimento sono tutt'altro che scontati, anche se non abbiamo gli stessi gusti: lui ha caratterizzato X Factor con un mondo che gli appartiene molto, riconducibile al pop degli Anni 90 e dei primi Duemila, che lui stesso ha contribuito a creare. Io cerco un immaginario più attuale».

 

Aspettatevi insomma un X Factor diverso da Simone Ferrari, nuovo direttore artistico dopo dieci anni di era Tommassini. 31 anni, Head of Creative Department e direttore creativo di Balich Worldwide Shows, più giovane regista della storia a vantare la realizzazione di una cerimonia olimpica (ad Ashgabat, Turkmenistan, per i Giochi d'Asia), nel numero di settembre di GQ, in edicola, racconta il futuro del programma alla vigilia del debutto televisivo (le selezioni su Sky Uno il 6 settembre, i live dal 25 ottobre).

 

A partire dal palco, che cambierà: «Moltissimo, ma tutto avverrà in modo graduale. Soprattutto all'inizio, il programma deve essere subito riconoscibile per non disorientare il pubblico. Dopodiché il palco evolverà, non rimarrà insomma identico a sé stesso dalla prima alla settima puntata. E potrà anche trasformarsi davanti ai nostri occhi, durante le performance. Me lo immagino come un animale che respira».

 

Al centro di tutto, spiega Simone Ferrari a GQ, ci saranno i concorrenti. «Vorrei iniziare la dodicesima edizione con una specie di dichiarazione: X Factor è lo show più figo della televisione. Sarà un'apertura in cui la musica avrà il ruolo di protagonista, anche fisicamente. Guest star? Vedremo. In realtà mi piacerebbe dare molto peso ai concorrenti. Vorrei che i primi minuti fossero dedicati a loro mentre prendono possesso del palco». Con Alessandro Cattelan «fulcro dei momenti-chiave, compreso questo della rivelazione del palco, durante la prima puntata».

 

A proposito di giudici, Ferrari dice che «c'è un prima e un dopo Morgan, nel bene e nel male». Considera i Måneskin i concorrenti-simbolo di X Factor: «Hanno portato la cazzimma. La narrazione prevede che i protagonisti non siano consapevoli del proprio talento, ma che lo scoprano via via. Loro, invece, sono stati strafottenti fin da subito. Rappresentano un nuovo corso del talent, e un nuovo modo di vivere il palco. Marco Mengoni ha avuto il racconto opposto: uno che balbettava fuori scena per poi dimostrare di avere, durante le esibizioni, un talento cristallino che molto probabilmente non si sarebbe manifestato così bene attraverso un percorso diverso».

 

E ammette che la sua poltrona «scotta. Tommassini ha fatto X Factor per dieci anni, mentre in Inghilterra il direttore artistico cambia ogni due o tre, quindi il talent si è evoluto con lui, e viceversa. Conto di non tradire il pubblico di Sky stravolgendo ciò a cui è abituato, ma ovviamente risponderò alla mia visione personale. E comunque, non ci sarà alcuna competizione con Luca: alla fine, sarò io stesso a giudicare il mio lavoro».

 

 

Edizioni Condé Nast

Edizioni Condé Nast Spa, proprietà di Condé Nast International, è in Italia l'azienda leader nel settore dei prodotti editoriali di alta qualità. La casa editrice pubblica 9 periodici: Vanity Fair, Vogue Italia, Glamour, GQ, Wired, AD.Architectural Digest, Condé Nast Traveller, La Cucina Italiana, Accessory_VogueVanity.  




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