Iggy Pop ha infatti scelto vente-privee.com come partner esclusivo per far conoscere il suo nuovo album, completamente autoprodotto, con un'anteprima ai 15 milioni di membri degli 8 paesi europei in cui vente-privee.com è presente: « Quando ho conosciuto vente-privee.com, ne ho amato subito il concept innovativo e la rapidità di esecuzione. La scoperta dell'album da parte del pubblico, l'ascolto e l'acquisto: tutto passa attraverso un processo veloce e questo mi sembra eccezionale. Sono molto curioso di vedere la realizzazione di questo evento, mi sento piacevolmente coinvolto in una dimensione finora da me sconosciuta: l'immagine di vente-privee.com è senz'altro molto positiva, ma ancora di più ciò che mi attira è il desiderio di andare verso qualcosa di assolutamente nuovo», afferma l'artista.
L'album sarà in vendita su vente-privee.com a partire dal 9 maggio 2012 al prezzo eccezionale di 7,00 euro.
La carriera di Iggy Pop è una vera e propria "volata". Come un vagoncino che corre senza controllo sulle montagne russe. E tuttavia con gli Stooges - l'unico gruppo rock del XX° secolo che si possa legittimamente definire seminale - o come solista, con o senza rete, non ha mai minimamente deviato dalla sua corsa, a volte meno folle di quanto potesse sembrare, ma sempre precipitosa. E soprattutto naturale. Proiettata verso l'istinto di sopravvivenza. Iggy Pop non ha mai previsto nulla con molto anticipo, non riesce a proiettarsi nel futuro. Non si è lasciato calpestare e non si è svenduto. Le etichette tradizionali che si sono servite di lui e del suo filone "arancione" ne sanno qualcosa. Iggy si è lasciato trasportare dalla sua corrente, scrivendo la sua storia e lasciando il segno nella nostra.
Deificato in vita dalla stampa, che da quattro decenni si è arresa alla sua evidenza, adorato da un pubblico che si muove in massa per vederlo ancora una volta calcare e fare vibrare palchi che non pretendevano tanto, padrino, quasi suo malgrado, di correnti alternative che egli stesso ha "decapitato a morsi", ad ogni resurrezione Iggy Pop è molto più che un artista sulla breccia. Egli è la breccia.
Da "The Preliminaires", uscito nel 2009, che fa eco al famoso "Avenue B", registrato dieci anni prima, e ancora più in là nel tempo a "Turn Blue" del mitico "Lust for Life" sappiamo che Iggy si esprime facendo ruggire le chitarre come una pioggia di schegge, facendo urlare la polvere. Basta che gli prenda la voglia. Rinsavirà? Lui? I suoi rari detrattori non hanno nemmeno il diritto di pensarlo. Nel 2012, se di tanto in tanto appare più moderato (Iggy sarà anche sulle scene con gli Stooges quest'estate) è perché il suo temperamento glielo impone. Dettata esclusivamente dalle sue aspirazioni artistiche, intatte, e mosso da un bisogno vitale di andare all'essenziale, la sua linea di condotta l'ha portato a registrare, sotto l'influenza francese, artistica e di cuore, i dieci pezzi di questo "Après" che fa rima col suo presente. In qualche modo, l'album ricorda quello che Jim Osterberg è oggi nella città. Un uomo quasi anonimo che ha pagato più del dovuto per sapere che la pienezza passa attraverso una forma nobile di serenità. Quella che la vista di un ruscello, di un'albero che cresce al proprio ritmo, la lettura di un buon libro o la degustazione di un vino raro conferiscono al saggio. Il fine non è quello di sapere se l'Iggy Pop di "Après" è rock: chiederlo sarebbe un'offesa. Rifacendosi a "La vie en rose", "Everybody's Talking", "Syracuse", "Michelle" o "E si tu n'existais pas", Iggy non cerca di provare chissà cosa. Cerca semplicemente di orientare verso la luce l'altra faccia della sua personalità e lascia indovinare agli altri quale è la più oscura. Lontano dai ritmi selvaggi e in punta di sentimenti che ha voluto esprimere diversamente. Analogamente, "Après" non percorre la via tradizionale per raggiungere il pubblico. Iggy Pop sa che le risposte alle domande che pongono i veri artisti, questi moderni Mohicani, non verranno più dalle case discografiche. Internet cambia il mondo. Quindi perché non usarlo?
"Après" deve risuonare, alto e forte, in modo diverso dunque. Con una voce tanto bella quanto grave e che scuote l'anima, Iggy Pop si accaparra questi classici, li modella a suo piacimento e ci fa provare un brivido. Avrà sotterrato la sua ascia di guerra? Niente di meno certo. Nell'eleganza degli arrangiamenti che non tradiscono e che catapultano le canzoni verso l'essenziale, c'è una convinzione più pericolosa di qualsiasi arma. La scelta dei titoli e la qualità dell'interpretazione lo dimostrano: "Après" è prima di tutti un inno all'amore. Quello che inebria e quello che stritola. Quello che fa vivere e che porta sul ciglio di un dirupo. Nel 2012, Iggy Pop, la bestia del palcoscenico, ha scelto di lasciare cantare, su arie raccolte lungo il cammino nel corso degli anni trascorsi alla posta delle cose belle, l'essere umano che è in lui. Si potrebbe quasi pensare che Iggy Pop abbia deciso di deporre le armi. Ma dimostra soltanto che la brace, nascosta sotto le ceneri, brucia molto più che le fiamme.
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