La nota originale del lavoro della band toscana è data dalla concezione dell’album come una sorta di “poema narrativo in musica” che ha come filo conduttore l'appartenenza alla periferia, cuore pulsante dello spazio urbano, dove si intrecciano i sogni di rivalsa sociale, le delusioni, le illusioni, le frustrazioni, ma anche i piccoli successi di chi, in quella realtà, vive tutti i giorni, con l'ambizione spesso di emanciparsi. Nei video dei singoli già pubblicati, tale intento narrativo è tradotto in immagini come si trattasse di una serie TV di ultima tendenza, in cui mentre la voce narrante è rappresentata proprio dai Netri e i Laredo, la protagonista è la medesima: una ragazza di periferia alla ricerca incessante di una vita dignitosa e felice, incarnata da una attrice d’eccezione, la bravissima Anna Spina finalista Miss Italia 2017 (top 10).
Dopo averci raccontato le sfaccettature dell’amore vissute da una ragazza madre in “Amore Tattile”, il video di “Nel mio monolocale”, vero e proprio prequel, riparte da un flashback, tornando ad episodi passati della vita della giovane, che si incastrano in una tematica tristemente attuale: la conflittualità che si può generare in una coppia, anche per futili motivi, e che può sfociare in gravi forme di violenza domestica, violenza psicologica e fisica dell’uomo verso la propria compagna, che in questo caso però non subisce, ma reagisce, emancipandosi da una situazione di disagio e riprendendo possesso della propria vita.
Dal punto di vista musicale, “Nel mio monolocale” è una canzone rock di chiara matrice americana, con chitarre grintose e linea ritmica semplice ed incalzante, arrangiamenti curati e melodie efficaci soprattutto nei ritornelli.
L’album, “Sogni di periferia” di dodici tracce, racchiude alcuni tra i brani più significativi della band, molti dei quali scritti dal 2015, anno di formazione dei Netri e i Laredo. Ogni brano ha una propria caratteristica ed un proprio arrangiamento, in base all’esigenza del testo, tutti hanno come filo conduttore l'appartenenza alla periferia: un insieme di storie filtrate attraverso gli occhi di un vecchio rocker disilluso, ma non arreso, pervaso da una fredda lucidità. L’ordine stesso delle dodici tracce rappresenta un embrione di poesia descrittiva dello stato d’animo del rocker, che pervade tutto l’album: Per niente facile/la pioggia d’estate/il film lo facciamo noi, amore tattile/ Mayday/ nel mio monolocale sono una Star sola/ Non è colpa del Rock cosplayer mon amour/Al mio funerale, una ballata semplice.
Nessun commento:
Posta un commento