the.kid si ispira all’elettronica degli anni 90 (quella dei The Chemical Brothers, Prodigy, Fatboy Slim…) ma anche dalle sonorità del rock più “stoned” e alle metriche e melodie del rap attuale.
Presentazione di “Captive State”:
Come un lupo non può sopravvivere chiuso in una gabbia, così anche the.kid affronta e rifiuta il compromesso della gabbia che vede costruita attorno a sé. Non è fatta di sbarre d’acciaio né di muri di cemento, il recinto è invisibile e nella maggior parte delle volte è creato da noi stessi.
Questo senso di alienazione lo troviamo rappresentato nel video da un misterioso personaggio… Cammina in mezzo al traffico, ha uno strano abbigliamento e porta con se un contenitore. Chi è? Da dove viene? Cosa sta cercando? Non sceglierà a caso la macchina di cui impossessarsi e saprà perfettamente chi c’è al volante.
A volte la vita ci mette davanti a sfide insormontabili, l’unico modo che abbiamo per sopravvivere, soprattutto a noi stessi, è non fermarsi, non arrendersi mai, anche se siamo costretti a crearci un nuovo io… Nella maggior parte dei casi, questa personalità non è affatto clemente, non è comprensiva… ma anzi, è spietata come la verità.
Questo brano è l’emblema della determinazione di the.kid e non a caso nel video compare una sequenza dove the.kid guarda per un momento il suo alter ego negli occhi e decide di agire… scoprite voi come andrà a finire…
link al video: https://www.youtube.com/watch?v=Lzx-sVL6bfU
Web links:
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