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giovedì 4 dicembre 2025

THE LIZARDS – “STRANGE DREAM” – UNA GUIDA VERSO LA LUCE

“I sogni son desideri”, cantava qualcuno tempo fa in un celebre cartone animato. E a volte è proprio un sogno insolito – uno “Strange Dream” – a mostrarci con delicatezza la direzione verso cui tende la nostra anima.

Nel nuovo singolo dei The Lizards, il sogno diventa un varco, un luogo sospeso in cui lasciarsi guidare. L’atmosfera, coerente con il titolo, avvolge l’ascoltatore in un’aura suadente e profondamente onirica: qui l’immaginazione prende forma attraverso un linguaggio fantasy, dove un’elfa diventa mentore e compagna di viaggio. È lei a condurre oltre i sentieri del bosco, tra le rovine silenziose di un’antica cattedrale e poi in una grotta, fino ad approdare, grazie a un ciondolo magico, ad un luogo fatato che profuma di rinascita.

I paesaggi d’Irlanda – selvaggi, poetici, intrisi di magia naturale – fanno da cornice a questo percorso interiore di trasformazione. Un invito a lasciare la notte alle spalle, ad accogliere la luce, ad ascoltare quella parte profonda di noi che chiede cambiamento.

A volte, infatti, è l’inconscio il primo a parlare: sussurra il bisogno di evolvere, di sciogliere le ombre del passato, di ritrovare il proprio cammino. Con “Strange Dream”, i The Lizards scelgono di ispirare questo viaggio mettendo in dialogo le loro due voci – maschile e femminile – che diventano guida, bussola, presenza. Come a ricordare che, se abbiamo il coraggio di continuare a camminare, il destino sa condurci verso paesaggi di luce, natura incontaminata e autentica pace interiore.

I The Lizards sono una rock band milanese nata nel 2004, da subito impegnata nella creazione di brani inediti.

Nel 2011 si trasformano in una tribute band internazionale dei Cranberries, progetto che consente loro di accumulare una vasta esperienza dal vivo su prestigiosi palchi, sia in Italia che all’estero.

Parallelamente, continuano a comporre e promuovere la loro musica originale, utilizzando principalmente il web e i social media per raggiungere un pubblico sempre più ampio.

La band partecipa a numerosi concorsi musicali, tra cui Emergenza Rock, Sound Wave e 3DM, conquistando il secondo posto al Malgrate Festival nel 2007 e arrivando alle selezioni regionali di Sanremo Rock nel 2023.

Nel 2024, l’etichetta discografica Sorry Mom! li nota e propone loro una collaborazione, da cui nasce il primo singolo ufficiale sotto etichetta, “Full of Dreams Suitcase”, rilasciato il 6 giugno 2024, seguito da “Rainbow”.

Nel 2025 hanno già pubblicato i singoli “Whispers in the Dark”, “In an awful winter day”, “Wake up now!” e “Roads”.

Pur scrivendo prevalentemente in inglese, a partire dal 2009, dopo la partecipazione al Tour Music Fest di Roma, The Lizards iniziano a esplorare anche la scrittura in italiano.

La loro musica si distingue per un sound coinvolgente e dinamico, in bilico tra il rock più energico e le atmosfere intime esperimentali. Accanto a sonorità distorte e potenti, trovano spazio momenti più delicati e misteriosi, spesso arricchiti da elementi elettronici. A rendere il tutto ancora più originale è l’alternanza delle due voci: quella femminile, che richiama le sonorità di Dolores O’Riordan, e quella maschile, capace di evocare la profondità vocale di Matthew Bellamy.

I testi, di natura spesso autobiografica e intimista, trattano anche temi sociali, conferendo ai brani una dimensione riflessiva e profonda.

ASCOLTA “STRANGE DREAM”!

https://orcd.co/thelizards-strangedream

 

“Hangar” è il nuovo singolo di iaco


 Tra luci calde, tagli che bruciano sulla pelle e verità che emergono solo quando il silenzio fa rumore, “Hangar” è il nuovo singolo di iaco, un brano rap dalle sonorità oscure ed elettroniche che racconta l’intreccio di due vite destinate a sfiorarsi con forza, per poi perdersi.

È una canzone che parla di un incontro che accende, di un amore che cambia prospettiva, di una fine che lascia lividi invisibili. È una confessione che nasce dal buio per cercare un varco nell’asfalto.

La relazione al centro del brano vive di contrasti, come un ossimoro costante: “uniti e diversi quasi come ossimoro”, osserva iaco, sottolineando la distanza che cresce anche quando si prova a restare vicini. Nella narrazione si sovrappongono due piani: la magia del primo incontro – “eri la luce calda che entra dalla finestra” – e il disincanto del dopo, quando ciò che rimane fa male: “nei punti in cui mi toccavi ho solo lividi”.

L’“hangar” evocato nel titolo diventa uno spazio mentale, un luogo sospeso dove una luce fioca si accende quando tutto sembra essersi spento: “una luce che si accende in fondo all’hangar”.

Pur parlando di una rottura, il brano porta con sé una scintilla di speranza, un invito a non farsi schiacciare dalle fasi buie: “la pioggia bagna i palazzi e le scale / fuori c’è il sole dopo il temporale”. È un promemoria emotivo, un mantra per ricordarsi che anche il dolore è un passaggio, non una condanna.

Le sonorità moderne, pulsanti, a tratti cupe, sostengono un racconto fatto di contrasti: calore e gelo, luce e ferite, sogni che spingono verso l’alto e crolli improvvisi – come quando l’artista ammette: “supero il limite Icaro e cado giù”.

“Hangar” è una fotografia sincera, vibrante e vulnerabile, che continua a brillare anche mentre racconta ciò che fa male.

iaco, nome d’arte di Iacopo, nasce a Genova nel 2010. Fin da piccolo mostra una spiccata predisposizione per il mondo dello spettacolo: a soli sei anni partecipa come solista allo Zecchino d’Oro 2016, conquistando il terzo posto con Pikku Peikko.

Parallelamente alla musica, sviluppa presto una forte passione per la recitazione, che coltiva presso la scuola teatrale La Quinta Praticabile. Grazie alla combinazione tra canto e teatro, calcac importanti palcoscenici prendendo parte a musical come A Christmas Carol, Niente e Freak.

Nel 2020 si avvicina al doppiaggio, collaborando con vari studi milanesi e prestando la voce, tra gli altri, al principe William nella quinta stagione di The Crown (Netflix, 2022).

Dal 2023 sceglie di tornare alla sua prima vocazione: la musica. Inizia a scrivere brani originali per raccontare la propria crescita emotiva e artistica. Con Sorry Mom!, pubblica i singoli “Solo Noi Due” e “Balla Fra”. “Hangar” rappresenta il terzo capitolo della sua evoluzione musicale: un lavoro più maturo, introspettivo e sonoramente deciso.

ASCOLTA “HANGAR”!

https://orcd.co/iaco-hangar

NASPI – esce “FRASI CHE CADONO”

 

“Frasi che cadono” dal cielo, una dietro l’altra, come schegge di verità pronte a colpire.

Nel nuovo singolo dei Naspi non c’è spazio per ritornelli furbi o melodie scritte per restare in testa: qui c’è un’urgenza da comunicare, un pensiero che scalpita, un messaggio che deve arrivare adesso. A richiamare subito l’attenzione è una rullata di batteria in apertura, netta come un richiamo all’ordine. Il basso la rincorre e si lancia in scale dal sapore swing, mentre la chitarra corre senza freni, satura, incandescente e onesta, esattamente come la mente di chi la suona.

A guidare tutto c’è l’armonica, che ritorna strofa dopo strofa come una bussola nel buio, un punto fermo in un mondo musicale che sembra essersi perso. Ed è proprio questo il cuore del brano: una critica lucida e insieme visceralmente appassionata allo stato attuale della musica italiana.

Perché, scrivono i Naspi, “la proposta elementare che le vite può cambiare è il dovere di formare anche in campo musicale”. Non si può crescere, né creare, né innovare se si continua a servire al pubblico solo “canzonette” pensate unicamente per scalare classifiche e vincere competizioni dove “della musica fanno bara”.

In un sistema in cui il giudizio degli addetti ai lavori è spesso rapido e spietato, orientato ai numeri più che alla cultura, il trio chiede un ritorno alla coerenza, alla verità del mestiere:

“E che cantino dal vivo e che suonino dal vero, che ci insegnino il mestiere, che ci aiutino a capire finalmente cosa è originale”.

Un appello necessario, se non vogliamo finire per mandare la vera musica al cimitero.

Perché il rock non è solo un genere, è anche una coraggiosa dichiarazione d’intenti.

I Naspi fondono l’energia del rock classico con la profondità della musica d’autore.

Il progetto nasce nel 2021, quando Domenico Tenerelli, cantante e chitarrista, approda a Milano con la sua valigia di canzoni e incontra il batterista Filippo Loiacono. I due iniziano subito a esibirsi live, accompagnati da vari musicisti, affinando un’identità sonora personale e riconoscibile.

Nel 2025 arriva l’incontro decisivo: quello con il bassista Mattia Sammuri, che completa la formazione e dà vita al trio definitivo.

A settembre dello stesso anno i Naspi firmano con Sorry Mom!, pronti a diffondere la loro formula: rock ‘n’ roll diretto, viscerale, con testi che non hanno paura di far pensare.

ASCOLTA “FRASI CHE CADONO”!

https://orcd.co/naspi-frasichecadono

martedì 2 dicembre 2025

Dusty Eyes – il nuovo singolo “Echochamber”

Con il nuovo singolo “Echochamber”, i Dusty Eyes scandagliano il lato più profondo e vulnerabile dell’esperienza umana, scegliendo un linguaggio sonoro che affonda le radici nella dark wave e nel post-punk più essenziale. Riff scuri, linee minimali e mood ottantiano: il nuovo singolo è un percorso nella mente, tra echi che distorcono la percezione e silenzi che la riportano a fuoco.

Il brano si muove come una stanza chiusa, dove i pensieri rimbalzano sulle pareti e si amplificano fino a diventare indecifrabili. “In your echochamber of voices so loud, lost in the reverbs” canta la band, evocando quella condizione di sovraccarico mentale in cui la verità sembra offuscata dal rumore, dalle aspettative, dalle pressioni esterne. Un luogo in cui “clarity is hard to find”, e in cui risulta impossibile distinguere ciò che è reale da ciò che è solo riflesso.

Ma “Echochamber” è soprattutto un invito a fare spazio. A riconoscere le “catene d’eco” che avvolgono la nostra voce e a liberarsene, ritrovando un terreno più autentico da cui ripartire. “Free from the gum walls that trap our voice, laying in the silence that never lies”: è nel silenzio, nella sospensione, che diventa possibile ascoltare ciò che resta davvero, ciò che non si distorce.

Il brano è accompagnato da un videoclip estratto da una performance live, essenziale e intenso: un ambiente crudo, diretto, in cui la band restituisce la natura più vera del pezzo, lasciando che l’energia sul palco amplifichi l’atmosfera claustrofobica e ipnotica del suono.

Questo brano esplora i paesaggi interiori dove il rumore confonde ma il silenzio rivela, senza offrire risposte immediate, ma suggerendo un atto di coraggio: fermarsi, ascoltare, e provare a ritrovare “a pure sigh”.

I Dusty Eyes sono una band post punk/alternative rock di Latina formatasi nel 2021 dall’incontro tra Alessandro Duprè e Andrea Giovanetti, rispettivamente cantante e batterista del gruppo. Il progetto successivamente si contamina e arricchisce grazie all’entrata nella band del bassista Daniele Todino e del chitarrista Filippo Franzè i cui diversi background musicali finiscono per influenzare l’originaria struttura dei brani pur mantenendo gli stessi con un certo richiamo country-folk. Del resto, lo stesso nome “Dusty Eyes” attinge all’immaginario folkloristico dei cantautori americani evocando la polvere negli occhi di scava nella terra alla ricerca dell’oro.

Link video: https://www.youtube.com/watch?v=LIpkwGMmxEk

 

“Film di fantascienza”, il nuovo singolo di Jude Menegardi

Un amore così brillante da oltrepassare i confini della realtà: è quello raccontato in “Film di fantascienza”, il nuovo singolo di Jude Menegardi, un brano pop intenso e luminoso che trasforma la quotidianità in un piccolo universo parallelo.

La canzone segue il viaggio di due ragazze che vivono la loro relazione come un’avventura cosmica, sospesa nel tempo. Nel loro spazio privato, “la scienza qui non c’entra”: ciò che conta è la forza di un legame che si espande come una galassia. Ogni gesto semplice – un tocco, un sorriso, una serie guardata sul divano – diventa un momento straordinario, un frammento di un film infinito.

“Film di fantascienza” racconta proprio questa magia: l’incanto di sentirsi parte di una storia più grande, dove “non c’è una data di scadenza”.

L’autrice parla di un amore che riesce, nella sua completezza, ad essere tanto terreno quanto etereo e per descriverlo utilizza sia immagini delicate che concrete: da un lato occhi in cui fluttuare e pelle che diventa luna, dall’altro baci prima di partire e serie da guardare sul divano. Se le “pellicole che non hanno una fine” diventano il simbolo quotidiano di un amore che continua a muoversi, crescere e illuminare, la contropartita cosmica sono le “galassie che nessuno ferma”.

L’arrangiamento è arioso e sognante, costruito su un pop moderno che sembra fluttuare senza peso, come un giro in mongolfiera sopra le nuvole. Una produzione semplice ma espansa, che riflette perfettamente la sensazione di un sentimento che vibra e si allarga come l’universo stesso.

Con dolcezza, fantasia e un pizzico di meraviglia, “Film di fantascienza” è una dichiarazione d’amore che fa brillare la realtà come una scena di cinema: due pianeti in orbita e e due astronaute che decollano insieme.

Jude Menegardi è una cantante, chitarrista e cantautrice che ama definirsi la Donna Pirata, simbolo del suo spirito libero e indomabile. Cresciuta con il sogno della musica, ha seguito scuole, accademie, master e percorsi professionali che le hanno permesso di formarsi e ottenere borse di studio, sostenuta da genitori che hanno sempre creduto in lei.

Dopo vari tentativi in selezioni importanti come Area Sanremo e Amici, la sua identità artistica trova piena forma grazie a un episodio paradossale: una denuncia per “schiamazzi notturni” mentre suonava la chitarra per strada a un gruppo di ragazzi neolaureati. Leggere in un verbale che la chitarra era “oggetto del reato” la spinge a comprendere che la sua musica era destinata a fare rumore, ovunque.

Da quel momento la Donna Pirata prende il largo: una musicista che canta, suona e naviga per portare allegria, libertà e verità, all’arrembaggio con la propria arte.

ASCOLTA “FILM DI FANTASCIENZA”!

https://orcd.co/judemenegardi-filmdifantascienza

 

“L’Uomo del Sì”, il nuovo singolo di Claudia Cantisani

 

“L’Uomo del Sì”, il nuovo singolo di Claudia Cantisani in collaborazione con Petra Magoni, è un affresco ironico e pungente sull’ipocrisia quotidiana e sulla tentazione di dire sempre “sì” per convenienza. L’Uomo del Sì è una figura tipicamente italiana — affabile, accomodante, apparentemente positiva — che in realtà nasconde dietro l’assenso la paura di esporsi, la volontà di compiacere, la comoda illusione che basti aderire al sistema per non assumersi responsabilità. La Cantisani lo racconta con il suo stile unico, sospeso tra satira e dolcezza, tra teatralità e verità.

Il brano, scritto dalla cantautrice insieme all’ insostituibile Felice del Vecchio, e prodotto da Mimmo Cappuccio, fonde sonorità popolari ed etniche con atmosfere che richiamano le feste patronali del Sud Italia e suggestioni baltiche. La voce intensa di Petra Magoni amplifica la dimensione teatrale e ironica della composizione, trasformando il pezzo in un piccolo inno alle “feste di paese”, ma anche in una riflessione profonda sulla società e sul bisogno di autenticità. “L’Uomo del Sì” è un ritratto lucido e divertito del nostro tempo, una danza tra compiacenza e verità, dove la musica diventa al tempo stesso critica sociale e celebrazione del folklore.

Il singolo verrà presentato in anteprima domenica 18 gennaio 2026 al Blue Note di Milano, in un concerto che vedrà Claudia Cantisani accompagnata da una band di otto musicisti e dalla partecipazione speciale di Mimmo Cappuccio, chitarrista e produttore del brano. Durante la serata saranno eseguiti anche brani dai precedenti lavori, un omaggio a Mina e un’anteprima del nuovo album in uscita, che include collaborazioni con Carla Vistarini e Sergio Caputo.

Claudia Cantisani, cantante, autrice e didatta, è una voce raffinata della canzone d’autore italiana. Formata tra il canto lirico e il jazz, ha all’attivo tre album e numerose collaborazioni con artisti come Andrea Agresti, Sergio Caputo e Alessandro Haber. Dopo aver calcato palchi come il Blue Note di Milano, Alexanderplatz di Roma, Val Tidone Jazz Festival e Festival JazzMi, nel 2025 torna con un progetto che intreccia ironia e introspezione, tradizione e contemporaneità, confermando la sua cifra originale nel panorama musicale italiano.

ASCOLTA “L’UOMO DEL SÌ”!

https://benext.lnk.to/luomodesi

lunedì 1 dicembre 2025

My Evil Twin – il nuovo singolo “No Future”

 

Non c’è più speranza: resta solo la crudele verità di ciò che siamo diventati.

Con il nuovo singolo “No Future”, i My Evil Twin guardano in faccia il marcio del nostro presente e ne tirano fuori un violento manifesto nichilista.

Una breve intro apocalittica lascia velocemente spazio a un metalcore furioso e tiratissimo. Niente giochi di luce e ombra, nessuna alternanza tra momenti eterei e breakdown improvvisi. “No Future” è un breakdown continuo, un assalto frontale in cui uno screaming disperato e implacabile diventa la cronaca brutale della disfatta a cui stiamo assistendo e contribuendo.

Il mondo brucia, e ormai lo si afferma con un sarcasmo amaro, alla stregua di un presentatore TV: “Welcome my friend, this is the end, you will see the world in flames next to me”.

E tra le fiamme non esiste solidarietà: “Allies stab me, everyone is fighting like they were possessed”.

L’unica regola è la legge del più forte, mors tua vita mea: la maschera dell’umanità cade e rivela la nostra natura più spietata, tra sadico compiacimento e totale indifferenza verso il dolore altrui. Un orrore davanti al quale Dio tace… o forse ghigna soddisfatto.

I My Evil Twin immaginano così la fine del mondo: una battaglia solitaria, incessante, mentre le urla in sottofondo passano ormai inosservate.

I My Evil Twin rappresentano il suono del conflitto interiore: la lotta tra chi sei e chi potresti essere, tra luce e ombra, tra lucidità e caos.

Elettronica, pesantezza e melodie inquietanti convergono in un’identità sonora che sfida i confini dei generi, dando forma a un percorso musicale crudo, emotivo e viscerale.

Ogni loro canzone è uno specchio: riflette le ombre che cerchiamo di ignorare, scava in profondità tra i temi dell’identità, dell’autodistruzione e dei mostri che portiamo dentro.

I My Evil Twin trasformano il dolore in catarsi e il disagio in energia. I loro concerti non sono semplici esibizioni: sono esplosioni emotive, intense e autentiche, capaci di connettere a un livello profondo chi ascolta. Questa non è solo musica heavy. È la colonna sonora di chi combatte guerre silenziose, invisibili ma reali.

Quinto singolo di un 2025 prolifico, “No future” segue i precedenti “0kay!”, “Are u following me?”, “Crazy” e “LOG”.

ASCOLTA “NO FUTURE”!

https://benext.lnk.to/nofuture

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