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mercoledì 24 dicembre 2025

ATARAXIC VOID – esce “ANTHEMS FOR THOSE WHO ARE STRANDED IN A BLIND SPOT”


“Anthems for Those Who Are Stranded in a Blind Spot” è il risultato di cinque anni di lavoro in studio degli Ataraxic Void. Il sound dell’album riflette chiaramente le influenze musicali dei singoli membri della band, spaziando tra grunge, alternative metal, progressive e nu metal. I testi, fortemente introspettivi, affrontano temi universali come la difficoltà di vivere e la paura di morire, le relazioni interpersonali, l’affermazione dell’io e la consapevolezza dei propri limiti.

Un lavoro maturo e consapevole, un percorso sonoro ed emotivo che trasforma il disagio e l’introspezione in una forma di espressione condivisa, capace di parlare a chiunque si riconosca in quel “punto cieco”.

TRACKLIST

Absence

“Absence”, traccia d’apertura del disco, è un brano che parla di controllo e potere, di manipolazione e prevaricazione, parla di realizzazione attraverso l’annullamento dell’altro.

Ataraxic Void

“Ataraxic Void” è l’anelito a liberarsi di tutti gli affanni della vita terrena e di raggiungere quello stato di pace assoluta, di “vuoto atarassico” che qualcuno chiama “nirvana”.

Broken Shadow

“Broken Shadow”. Autodistruzione ed ansie adolescenziali, incomunicabilità ed esibizione del dolore, sono il cuore di questa traccia; quello spleen che si prova in nell’età che non è più infanzia e non ancora età adulta.

Clearance

“Clearance” è discesa al fondo della paura di morire e risalita verso una maggiore e più profonda, comprensione del proprio posto nell’universo, del proprio essere parte del tutto, della propria impermanenza.

Drag Me Down

“Drag Me Down” racconta dei muri che involontariamente le persone erigono tra loro e della incapacità di ammettere l’errore, di manifestare il rimorso e riguadagnare l’armonia.

Fall Apart

“Fall apart” è rabbiosa denuncia del nostro stato di cloni in una società disumanizzante.

Fluids

“Fluids” è un memento mori, è la sconsacrazione del tempio umano, che altro non è che una raccolta di fluidi.

Just A Boy

“Just A Boy” parla di fiducia tradita, di egoismo ed immaturità, di delitto e castigo.

Mesmerizing Emptiness

“Mesmerizing Emptiness” parla di una famiglia disfunzionale e di rapporti conflittuali, di malessere fisico e psicologico, di dinamiche tossiche e ricorsive, di un vuoto che ipnotizza.

Prayer

Un pezzo strumentale che vuole simbolicamente porsi come un momento di concentrazione spirituale, di liberazione di pensieri e preghiere, che siano religiose o laiche. Col suo movimento, vuole richiamare ai moti dell’animo nel momento in cui entriamo più profondamente in contatto con noi stessi.

Sad Spring

Primo pezzo composto e registrato all’inizio del progetto Ataraxic Void, “Sad Spring” chiude l’album lasciando alle spalle il fantasma del periodo forse più cupo e minaccioso dell’ultimo periodo: gli anni della pandemia.

Gli Ataraxic Void nascono nel 2019 dall’urgenza creativa di Franz, chitarrista, cantante e autore, che decide di tornare alla musica dopo oltre un decennio di inattività. Le sue influenze spaziano dal grunge all’alternative, con riferimenti a band come Alter Bridge, Tool e Queens of the Stone Age. I suoi testi indagano le profondità dell’animo umano, tra morte, fragilità e alienazione.

Dopo alcuni cambi di formazione, la band trova stabilità tra il 2021 e il 2023 con l’arrivo del batterista Sal, già attivo in progetti come Sakem, Blazing Clash e Rockin’ 1000, che aggiunge precisione e groove alla sezione ritmica, del bassista Vinz, appassionato di crossover e autore di linee essenziali ma riconoscibili, e infine di Andre, chitarrista, cantante e autore con una lunga esperienza da musicista e content creator, il cui stile unisce sonorità rock anni ’80 e ’90.

Insieme danno vita a un progetto alternative rock che fonde post-grunge e crossover, arrivando alla realizzazione dell’album “Anthems for Those Who Are Stranded in a Blind Spot”, frutto della fusione delle loro esperienze e visioni musicali.

ASCOLTA “ANTHEMS FOR THOSE WHO ARE STRANDED IN A BLIND SPOT”!

https://orcd.co/ataraxicvoid-aftwasiabs

martedì 23 dicembre 2025

I Seasonal Cosmic Ambassadors presentano “Red Light”

I Seasonal Cosmic Ambassadors presentano “Red Light”, un progetto che si pone come un chiaro segnale d’allarme rivolto alla società contemporanea.

La traccia è infatti un invito a fermarsi, a rallentare, ma soprattutto ad usare la testa prima di seguire il flusso indistinto della massa.

“Red Light” è un richiamo alla necessità di guardare la realtà con uno sguardo critico, filtrando informazioni, narrazioni e verità apparenti, e rifiutando l’inganno del consenso automatico. In un mondo che spinge a credere a tutto e subito, è importante smettere di accettare passivamente ciò che viene proposto come inevitabile.

Il messaggio è chiaro: recuperare la capacità di pensare in modo autonomo e, allo stesso tempo, ricominciare a sognare ad occhi aperti. Immaginare un mondo più giusto, più corretto e più rispettoso non come utopia astratta, ma come atto di resistenza!

Nati tra le colline della Valpolicella, i Seasonal Cosmic Ambassadors prendono forma nel 2018 a Verona grazie all’incontro tra Alberto e Carlo, colleghi nel sociale, uniti dalla passione per la musica e da una serata ispirata da buon vino e vibrazioni acustiche. Le influenze? Pink Floyd, Radiohead, Pearl Jam, Nirvana: nomi che tracciano i contorni di un sound a metà strada tra l’alchimia sonora e l’impegno emotivo.

Ma qualcosa manca: servono groove e struttura. L’arrivo di un bassista-tastierista completa la prima fase del progetto, mentre il destino – sotto forma di un rullante echeggiante nei meandri di uno scantinato – porta Simone, batterista con cuore metal e anima da Sigur Rós, a chiudere il cerchio.

Così nasce “The Caveman”, il primo progetto della band. Poi, come per molti, arriva la pandemia. I live si fermano, ma la creatività si intensifica. Il bassista lascia per motivi di lavoro, ma la voglia di esprimersi resta viva. I brani iniziano a prendere forma con una vecchia scheda audio e tanta determinazione. La band si reinventa e rinasce.

Con testi che parlano di consapevolezza e un sound che attraversa il grunge, il punk e sfiora la psichedelia, i Seasonal Cosmic Ambassadors si fanno portavoce di una missione: portare benessere, smuovere le coscienze e unire gli intenti. “Watching me on the other side” è il primo passo di un percorso che va oltre la musica, seguito dall’ultimissimo singolo “Red Light”.

ASCOLTA “RED LIGHT”!

https://orcd.co/seasonalcosmicambassadors-redlight

 

venerdì 19 dicembre 2025

“Living for Tonight” è il nuovo singolo dei Rykën

“Living for Tonight” è il nuovo singolo dei Rykën, un’immersione a cuore aperto nell’essenza più pura della New Wave of British Heavy Metal, rivisitata con il vigore e la lucidità delle produzioni moderne.

Il brano esplode con riff affilati, batterie serrate e un ritornello immediato, riportando alla memoria l’epoca in cui l’heavy metal era un inno alla vitalità indomabile, sospeso tra velocità, fuoco ed eccesso. Lo spirito di band come Judas Priest, Saxon e W.A.S.P. vibra nelle fondamenta del pezzo, ma la band lo plasma con una visione attuale, restituendo un suono che conserva l’attitudine dell’epoca senza mai risultare nostalgico. Al centro c’è la notte, regno elettrico e liberatorio in cui prende forma la title track dell’album d’esordio della band.

“Living for Tonight” racconta quelle ore in cui chi vive ai margini, schiacciato dalla monotonia, dall’invisibilità o da una quotidianità soffocante, può finalmente cambiare pelle.

Di notte tutto è possibile: la musica diventa arma e scudo, la strada si trasforma in rifugio, il corpo si riaccende. Ma l’alba rompe l’incantesimo e riporta con sé il peso del reale. È in questa tensione, tra fuga e ritorno, che il brano trova la propria potenza: un inno per chi, almeno per qualche ora, cerca un luogo dove sentirsi vivo.

“Living for Tonight” è una dichiarazione di identità basata sulla promessa di una notte che brucia e non si lascia dimenticare.

Dalla grinta di 5 ragazzi del territorio marchigiano nasce nel 2024 la band Heavy Metal Rykën, composta da: Lorenzo Sgariglia alla batteria, Diego Minnucci al basso, Alessandro Tofoni alla chitarra solista, Daniele Pignotti alla chitarra ritmica e Veronica Carlini alla voce.

Nel corso del primo anno insieme il gruppo registra l’album di debutto “Living For Tonight”, riscuotendo successo locale durante il tour estivo.

Ispirandosi alla “New Wave of British Heavy Metal”, i loro inediti combinano tecniche old school con sonorità moderne. Band come Iron Maiden e Judas Priest sono i pilastri del loro stile compositivo.

Nel settembre 2025 la collaborazione con la label Sorry Mom!, segna un punto di svolta per i Rykën che puntano ad ampliare la loro fan base ed arricchire il repertorio con nuovi pezzi, seguendo sempre l’evoluzione della loro identità.

ASCOLTA “LIVING FOR TONIGHT”!

https://orcd.co/ryken-livingfortonight

 

“Decidere Adesso”, il nuovo singolo di Freja

 

Il nuovo singolo di Freja dal titolo “Decidere Adesso” non è solo una canzone d’amore, ma una vera e propria presa di coscienza.

Il brano esplora le dinamiche di una relazione, navigando tra le incertezze del quotidiano e la sicurezza disarmante del sentimento.

C’è un bisogno costante di connessione – “parli di noi ”, che supera gli imprevisti e le incomprensioni per ritrovare l’essenza dell’altro.

Il testo si muove attraverso immagini sensoriali: il motivo delle mille rose e del vento che attraversa, suggerisce una delicatezza che si contrappone alla passione fisica ed esplicita nel ritornello. Tra “il sale del mare” e “il profumo del sole”, il testo è un invito a spegnere le parole e accendere i sensi, scegliendo di appartenersi totalmente.

Il cuore del brano risiede nella volontà di fermare il tempo; che sia “tra un anno o tra un’ora”, l’unica cosa che conta è la presenza fisica ed emotiva, la capacità di far tremare e godere.

Decidere Adesso è il racconto di due anime che, guardandosi dentro, capiscono che l’amore non è una promessa futura, ma un atto di volontà presente: vedersi, respirarsi e scegliersi ogni giorno.

“Non credo nelle etichette, perché siamo esseri in continuo cambiamento”, afferma Federica in arte Freja: questa filosofia si riflette nella sua musica, un percorso in costante evoluzione.

La sua profonda connessione con la musica è nata precocemente, ispirata dalla versatilità e dalla comunicazione di artisti come Elisa, pur senza mai limitare la sua sete di scoperta: dal rock più energico al pop moderno, dal fascino del classico agli echi degli anni passati.

Il 2024 segna l’inizio ufficiale del progetto Freja, con l’intento di creare musica pop-rock indipendente. A febbraio 2025, viene presentato “Trilogy”, una collaborazione con Ring of Love, realizzata con il prezioso supporto di Luigi Stefanin (New Sin Studio) per registrazione e produzione.

Il 26 giugno 2025 esce il primo singolo “Che ti devo dire?” in collaborazione con Chris Pontarollo, seguito a fine luglio dello stesso anno da “Chica Loca”, una canzone dal sapore latino e internazionale, presentato nello stesso mese all’Hard Rock Cafè di Milano.

Attualmente, Freja è immersa nella creazione del suo primo EP, la cui uscita è attesa per gennaio 2026; lavoro che non solo consoliderà la sua visione artistica, ma le permetterà anche di esplorare a fondo il cantautorato, un mondo verso cui la sua sensibilità è sempre stata attratta.

ASCOLTA “DECIDERE ADESSO”!

https://orcd.co/freja-decidereadesso

Roofsize - è uscito il video di “Guard Rail”

 

Un weekend. Un impatto. Un ricordo che non si cancella.“Guard Rail” è il nuovo videoclip dei Roofsize, un racconto visivo che trasforma un’esperienza dolorosa in energia sonora.

Tra sonorità rock ed elettroniche, il brano esplora il confine sottile tra rabbia e rinascita dando voce a emozioni crude e autentiche. Nato da un episodio reale il pezzo racconta un incidente stradale che ha segnato profondamente un weekend, diventando punto di partenza per una riflessione personale e collettiva.

“Guard Rail” è un modo per esorcizzare quel momento e trasformarlo in arte, un grido che si fa musica e immagine. Il videoclip traduce tutto questo in visioni crude e simboliche, restituendo la tensione, lo smarrimento e la forza di rialzarsi dopo l’impatto.

Link video: https://www.youtube.com/watch?v=WIqu3fdMCwc

Credits:

Brano: “Guard RAIL”

Artista: Roofsize

Montaggio videoclip: Salvo La Rosa

Video: koolshooters

Mix & Mastering: Fabio Bruno

Disponibile su: YouTube, Spotify, Apple Music e tutte le piattaforme digitali

Biografia:

I Roofsize nascono nel 2014 dall’incontro tra Giovanni Giardina (batteria) e Salvo La Rosa (synth). Il duo fonde radici rock e sperimentazione elettronica, sviluppando un linguaggio sonoro personale e dinamico.

Dopo l’EP d’esordio Roofsize (2015), la band partecipa a importanti contest nazionali, tra cui Arezzo Wave Sicilia, Musica Contro Le Mafie e Classic Rock Italia. Nel 2019 vincono il Premio Compilation a Rock Targato Italia e nel 2020 pubblicano il secondo EP DUEP, esibendosi al Teatro Ariston di Sanremo per le finali del Sanremo Rock.

Con la loro musica, i Roofsize confermano la loro vocazione verso la fusione tra rock, elettronica e sperimentazione visiva.

mercoledì 17 dicembre 2025

Dario Floro presenta il suo nuovo singolo “O’ Scià”


 Dario Floro presenta il suo nuovo singolo “O’ Scià”, un omaggio intimo e luminoso a Lampedusa, alla sua musica, ai suoi respiri, all’anima che soffia tra mare e vento.

“O’ Scià” è una storia che nasce da un dettaglio minuscolo – un vestito rosso smarrito sulla strada – e si apre come una corrente calda che trascina due destini verso lo stesso orizzonte. Rossana lascia la spiaggia senza accorgersi di aver perso l’abito; Dario lo ritrova e inizia una ricerca che profuma di sale, stradine bianche e passi che si sfiorano per caso.

Nel cuore del brano risuonano parole che sono promessa e rivelazione:

“Vedo una riva bianca per aprire le tue porte… ho scalato la tua isola per baciarti come il cielo… nessuno può lasciarti se l’anima tocca il tuo respiro… ma nessuno ti può guarire se nessuno ti ama.”

La canzone racconta l’incontro dei due come un racconto dolce e istintivo, fatto di viaggi improvvisi, di sguardi che si intrecciano, di avventure che Lampedusa sembra saper cucire negli spazi tra terra e mare. Perché quest’isola unisce, sempre: dalle cose più piccole ai cieli più grandi.

L’arrangiamento è essenziale, un dialogo aperto tra chitarra e voce che restituisce tutta la verità del racconto. Il videoclip, girato interamente a Lampedusa, amplifica questa poesia con i colori accesi della Sicilia, panorami sospesi e la storia di Rossana che prende vita tra spiagge, vento e luce.

Dario Floro è cantautore, chitarrista e produttore. Cresciuto con la musica grazie al padre, attraversa fin da giovanissimo l’influenza del Brit Pop anni ’90 che lo spinge a imbracciare la chitarra e a formare la sua prima band. Dopo anni di esperienza live e collaborazioni con artisti da tutta Italia, trova in Lampedusa una nuova casa creativa, un luogo di radici e incontri che alimenta la sua scrittura. Parallelamente sviluppa un intenso lavoro di produzione musicale, realizzando progetti per altri artisti e il suo album solista “Enjoy the Surface”.

Continua gli studi di canto in conservatorio, compone colonne sonore e partecipa a corti, lungometraggi e persino a un musical teatrale nel 2023. Oggi inaugura un nuovo capitolo con l’ingresso in Sorry Mom! e la pubblicazione del suo terzo singolo “O’ Scià”, un brano che racchiude mare, amore e libertà.

Link video: https://www.youtube.com/watch?v=lC0TQC185Ls

martedì 16 dicembre 2025

“Ep2ilon”, il nuovo EP degli Epigrafi


 “Ep2ilon”, il nuovo EP degli Epigrafi, segna un punto di svolta nel percorso narrativo e sonoro del progetto Dedalus: un’opera che affonda nelle profondità dell’animo umano tra visioni, smarrimenti e rivelazioni.

Questo secondo capitolo si colloca come ponte tra Purgatorio e Inferno, un varco in cui il prog-death più visionario erede di Opeth, Edge of Sanity e Cynic si lascia contaminare dai Tool e perfino da sporadici echi metalcore, che diventano poi dominanti nella quarta e ultima traccia. La musica segue il linguaggio emotivo, raccontando un rito di trasformazione e sprofondamento interiore.

Il suono cambia pelle a ogni brano: dalle aperture più atmosferiche a esplosioni brutali, dai passaggi contemplativi a vortici di pura violenza. Temi come identità, memoria, reincarnazione e annientamento attraversano l’intero EP, mentre la voce narrante del protagonista continua la sua discesa in un labirinto di dimensioni e coscienze.

Il Dedalus assume un significato più ampio del semplice viaggio: è la frattura dell’Io, l’eco di vite passate, il dissolvimento nel Maelström e, forse, il preludio a una nuova porta che si apre nell’oscurità.

TRACKLIST

ARCADIA
La sezione del Purgatorio si chiude in un paradiso illusorio, dove il prog death dalle atmosfere alla Opeth, Amorphis e Tool si fonde a una dimensione onirica. Il protagonista continua a inseguire Amal, figura femminile e simbolica, approdando a un Eden fragile e instabile. Il bacio mancato che la dissolve in sabbia inaugura un lento smarrimento: il luogo è perfetto, ma in esso l’identità evapora. L’Arcadia diventa allora trappola, un sogno che consuma chi lo abita.

METEMPSICOSIS
Il risveglio è un brusco precipitare nell’Inferno, accompagnato da un linguaggio sonoro più duro, un prog death contaminato dal metalcore. Il protagonista è circondato da migliaia di copie di sé stesso: non spettri né demoni, ma reincarnazioni precedenti, prove di un’esistenza ciclica che continua a riformarsi in un mondo illusorio. Anche senza memoria, percepisce che qualcosa di ognuna di queste vite lo ha plasmato. Inizia così un nuovo cammino nella voragine, deciso a inseguire frammenti di verità.

MAELSTRÖM
Il fondo dell’abisso non è il termine del viaggio, ma un altro punto di rottura. Nel vortice sonoro ispirato a Cynic, Sadist ed Edge of Sanity, il protagonista comprende che il precipizio ha un ulteriore fondo, e che oltre quel punto esiste solo l’ignoto. Visioni angeliche lo disorientano mentre una nuova caduta si prepara: per completare la sua trasformazione deve abbracciare il Vuoto assoluto, lasciando che ogni luce si spenga. Ma ancora una volta il ciclo si incrina senza spezzarsi. Come in ogni vita precedente, la dissoluzione non arriva del tutto; questa volta, però, oltre il buio appare il contorno sfocato di una porta.

BONUS TRACK: COCKTALES
Rinasce un vecchio brano in chiave più metalcore che prog death: una storia di amore malato e dipendenza emotiva che degenera in un omicidio, detonazione di una mente devastata da un disturbo dissociativo dell’identità. Dopo l’atto, il protagonista riconosce l’orrore compiuto, in un epilogo che mescola lucidità improvvisa e totale dannazione.

Il progetto Epigrafi nasce nel 2016 a Bassano del Grappa dall’iniziativa di quattro ragazzi uniti dalla passione per il metal e ispirati da gruppi come Death, Opeth e Dimmu Borgir.

Dopo il primo album “Sublime and Vain”, il cambio di formazione introduce sonorità vicine al metalcore e al prog, pur mantenendo l’intensità del death metal.

Durante la pandemia la band compone “Dedalus”, un concept in tre parti ispirato a un’opera distopica di stampo dantesco.

Il primo capitolo (“PH1 – Purgatorio”) viene pubblicato come EP nel 2022.

Dopo il successo al Vicenza Rock Contest 2023, gli Epigrafi iniziano una collaborazione con Sorry Mom! e registrano “PH2 – Inferno”. La formazione attuale è composta da Pietro (voce), Enrico e Riccardo (chitarre), Mattia (basso) e Alberto (batteria).

ASCOLTA “EP2ILON”!

https://ffm.to/epigrafi-ep2ilon

“Polonia”, nuovo singolo di Magazzini Musicali



“Polonia” è la nuova fatica – brillante, sudata e volutamente sfrontata – dei Magazzini Musicali, un brano strumentale che incrocia rock e funk in un’incalzante corsa a perdifiato.

Un pezzo fitto, cadenzato, che procede con passo sicuro e spavaldo, come un’auto lanciata verso il confine senza mai guardarsi indietro.
Il viaggio raccontato dalla band è una vera epopea su quattro ruote: un percorso di speranza, imprevisti e piccole epiche quotidiane attraverso l’Europa dell’Est, con una sola, ostinata destinazione in testa… la Polonia. Ci riusciranno i nostri antieroi, guidati dall’infaticabile e carismatico Zino, a portare a termine questa missione tanto improbabile quanto leggendaria?

Per scoprirlo, basta lasciarsi trasportare dal groove del brano e immergersi nell’immaginario visivo del fumetto ufficiale, ormai una tradizione irrinunciabile del progetto. Anche questa volta a firmarlo è l’inimitabile Giorgio Credaro, che trasforma la musica in tavole, colori e inseguimenti rocamboleschi.
Pronti a partire?

Accendete il motore, salite sul mitico PandaFF e lasciate che siano i Magazzini Musicali a condurvi fino al traguardo. La strada è lunga, ma il viaggio sarà memorabile.

Nati nel 2022, i Magazzini Musicali sono un collettivo eclettico formato da Andrea Bona (chitarra), Mirco Franchetti (tastiere), Ivan Romeri (batteria) ed Emanuele Rusconi (basso), con il carismatico Zino come portavoce e voce narrante del gruppo. Le loro composizioni, ispirate da artisti come Calibro 35, Delvon Lamarr, Mark Lettieri, The Meters, Frank Zappa e Oz Noy, mescolano groove funk, potenza rock e influenze world, in un continuo processo di ricerca e sperimentazione.

Nel 2024 la band ha pubblicato il primo album in studio, “Lost in the Grandi Magazzini”, presentato con uno spettacolo teatrale multisensoriale che ha coinvolto attori e ballerini.

Dopo le esibizioni in festival come il B.EST Rock Festival, l’Openair Cavaglia e la Festa della Musica di Mendrisio, i Magazzini Musicali hanno partecipato a format radio e TV tra cui “We Have a Dream” di Red Ronnie e “Fatti Scoprire” di Rocker TV.

“Polonia” è il secondo singolo del 2025, preceduto da “Eurovision”.

ASCOLTA “POLONIA”!

https://orcd.co/magazzinimusicali-polonia

 

lunedì 15 dicembre 2025

“Metal Head”, il nuovo singolo di AUT!


“Metal Head”, il nuovo singolo di AUT!, è un ritratto spietato, tragicomico e senza trucchi delle rare creature che popolano le calde e bruciate campagne delle Pianura Padana, quando l’acqua paludosa si ritrae per lasciare spazio al fango crepato dall’arsura, ed esse migrano verso il più vicino bar, in cerca di fresche bevande alcoliche.

Personaggi che incarnano fino all’estremo stereotipi provenienti da altre epoche, da altri luoghi: barba, tatuaggi, birra a fiumi, Harley, moshpit improvvisati in nome di un anti-conformismo machista che si ripete, svogliatamente uguale a se stesso.

AUT! racconta con sarcasmo affilato, ma anche con una malinconia sotterranea che trapela tra le righe, una maschera che fa rumore per non sentire il silenzio delle proprie fragilità, una corazza che vibra a tempo con il basso pulsante come un mantra e una batteria che avanza identica a sé stessa, come gli scoppi di un motore in folle, speculare alla quotidiana ripetitività della provincia.

Il mix tra synth graffiati e chitarre taglienti dà vita a un dance-punk sporco e adrenalinico, mentre AUT! mette in scena un’umanità grottesca: creature sudate, rozze, un po’ perse nella nostalgia, che provano a costruirsi un’identità tra afose campagne sconfinate e notti che iniziano quando ormai è ora di chiusura.

AUT! è il progetto di un giovane operaio mantovano che trasforma il rumore della provincia in post-punk ruvido, abrasivo e pulsante.

Debutta a ottobre 2024 con due EP che gli valgono l’apertura agli Afterhours a Firenze, l’inserimento nelle compilation Carne Fresca e Tribal Cabaret n°12 e live tra Milano, Veneto ed Emilia.

Tra grida, chitarre, campionamenti e drum machine, AUT! dà voce alla frustrazione e alle nevrosi della nuova provincia italiana, un luogo dove produzione, mercato e divertimento diventano ossessioni quotidiane. Attualmente è al lavoro sul suo primo album.

ASCOLTA “METAL HEAD”!

https://benext.lnk.to/metalhead

“My Friend” è il nuovo singolo dei RockTrain Slaves


“My Friend” è il nuovo singolo dei RockTrain Slaves: un brano soul/blues caldo, vibrante e senza maschere, che affonda le mani nel tema più semplice e più difficile di tutti: l’amicizia che resiste al tempo, agli errori, alle distanze.

È un pezzo che profuma di legno vissuto, di sale sulla pelle e di strade percorse insieme, una confessione che diventa carezza, un racconto di fragilità e riconciliazione.

Fin dalle prime parole, “Where we’ve been, my friend… It’s been a while since we left”, la canzone apre una porta sulle memorie condivise, sulle fotografie che attraversano “fifteen years” e che sembrano racchiudere luce e peccati, sorrisi e sopravvivenza.

Il ritornello richiama ciò che non dovrebbe mai essere smarrito: “Your mind, your precious heart… I should have known it from the start”. È un invito a non soffocare ciò che ci tiene vivi: “Don’t put your dreams down in a box / that must be opened by you”.

Con chitarre morbide, una sezione ritmica avvolgente e un’anima blues che pulsa sottopelle, “My Friend” si muove come un abbraccio teso a ricucire, a ringraziare, a dire ciò che spesso lasciamo in sospeso. È un atto d’amore senza retorica: onesto, umano, reale.

I RockTrain Slaves nascono nel 2004 a Bologna dall’incontro di due amici di infanzia con le idee chiare su come si dovesse fare musica: miscelare tutte le influenze e le tradizioni che per loro erano state fonte di ispirazione, dal blues del delta al rock degli anni 70 e affrontare la sfida di produrre musica originale evitando il classico repertorio di cover.

Con questi presupposti nell’aprile 2008 esce il primo album autoprodotto di inediti dal titolo “The Rain Can Wait”, distribuito sulle principali piattaforme di streaming e nei negozi da SELF/Hitland records. Questo primo album spinge la band a suonare in alcuni dei festival blues più importanti d’Italia, tra cui il Pistoia Blues 2008 e aprire per giganti della scena internazionale come Johnny Winter e Dickey Betts & the Great Southern.

Nell’ ottobre 2014 dopo un’attività live intensa e dopo l’aggiunta di una seconda chitarra, vede la luce il secondo album di studio intitolato “Another Place”, che contiene solo tracce originali e riceve un riscontro entusiasta da radio locali e stampa del settore.

Dopo una pausa forzata a causa della pandemia e un cambio di formazione con l’aggiunta di nuovi elementi, la band torna in studio di registrazione nel 2023 per incidere un EP intitolato “All The Rest”, per il 2026 è invece prevista l’uscita di altri 3 brani che andranno a completare il prossimo album in studio.

Ad oggi I RockTrain Slaves hanno superato il traguardo delle 300 performance dal vivo e continuano a trasmettere il proprio amore per il rock blues genuino e viscerale attraverso la propria musica, sia dal vivo che in studio.

ASCOLTA “MY FRIEND”!

Spotify: https://bit.ly/4iUEhXi

“Internazionale della Razionalità”, il nuovo singolo dei Respiro Nocivo feat. Francesco “Fry” Moneti (Modena City Ramblers)

“Internazionale della Razionalità”, il nuovo singolo dei Respiro Nocivo feat. Francesco “Fry” Moneti (Modena City Ramblers), è una fiamma che arde lenta e testarda. Un brano punk rock acustico che spoglia tutto del superfluo per lasciare solo ciò che conta: la parola, il suo peso, il suo dovere. È una canzone che sembra nascere intorno a un fuoco, tra mani sporche di strada e voci che si uniscono per non lasciarsi inghiottire dal silenzio.

Il pezzo è una mappa di polvere, sangue e resistenza: attraversa fame, bombardamenti, città ridotte a sussurri, e soprattutto la Palestina, raccontata come un cuore che continua a battere sotto il metallo e le macerie. Ogni immagine è un atto di memoria, ogni verso una piccola ribellione contro l’oblio.

La “razionalità” evocata nel titolo non è quella che salva: è quella che calcola, che seziona, che decide chi conta e chi no. La canzone la strappa dalla sua maschera neutrale e la mostra come macchina che raziona vite. E la respinge.

Il ritornello alza la voce come una tempesta lucida: non per distruggere, ma per svegliare chi preferisce la quiete alla responsabilità. Non chiede compassione, ma presenza, volontà, partecipazione.

Il miscuglio di lingue non è estetica: è ponte, dichiarazione di solidarietà, promessa di una lotta che non conosce confini. “Internazionale della Razionalità” trasforma la rabbia in canto collettivo, il dolore in parola viva, la parola in impegno. È un invito a non distogliere lo sguardo. È un richiamo che brucia.

I Respiro Nocivo nascono a Vicenza nel 2009 e portano avanti senza sosta un punk rock diretto, viscerale e profondamente legato alla realtà sociale. Dopo un primo demo nel 2014 e l’album d’esordio “Sbronzi Rozzi & Zozzi” (2016), la band si fa spazio nella scena del Nord Italia grazie a un’attitudine cruda e senza filtri.

Nel 2019 pubblica l’EP “Sepolti nel Buio”, segnando una maturazione del sound, mentre con “Cor Meum Anima Mea” (Duff Records, 2022) conferma una forte identità artistica nonostante gli anni difficili della pandemia.

Tra cambi di formazione, evoluzioni stilistiche e una coerenza rara, Respiro Nocivo continua a muoversi con la stessa urgenza di sempre: trasformare la realtà in punk, e il punk in testimonianza.

ASCOLTA “INTERNAZIONALE DELLA RAZIONALITÀ”!

https://benext.lnk.to/intdelraz

 

Hertzen torna con il nuovo singolo “Tonight”


Il duo elettronico Hertzen torna con il nuovo singolo “Tonight”, un brano intenso e magnetico che esplora l’incontro tra due forze opposte: il buio e la luce. La traccia racconta un momento sospeso nel tempo, dove due energie si riconoscono e si sfiorano, dando vita a una tensione emotiva che vibra dall’inizio alla fine.

Tonight prende forma a partire da un beat pulsante e da una melodia vocale istintiva, costruendo la sua identità su contrasti sonori e sensoriali. Il brano si muove tra atmosfere elettroniche dense, bassi profondi e synth avvolgenti, creando un equilibrio delicato tra oscurità e luminosità, proprio come il tema centrale della canzone.

Tonight è una traccia perfetta per accompagnare il passaggio verso il nuovo anno: celebra il cambiamento, l’attesa, il momento in cui tutto sembra possibile. È una danza tra ciò che siamo stati e ciò che stiamo per diventare.

Il video che accompagna il singolo rafforza questa dualità: la cantante appare in due versioni di se stessa — una più oscura, viscerale e istintiva, l’altra più luminosa e fragile — rappresentando la convivenza delle nostre identità e il dialogo costante tra ombra e luce. Le immagini diventano così una metafora visiva del brano, amplificando il suo messaggio emotivo e simbolico.

Con Tonight, Hertzen firma un brano ipnotico e cinematico, capace di accompagnare l’ascoltatore in uno spazio intimo e notturno, dove perdere i confini diventa l’unico modo per ritrovarsi.

Link video: https://www.youtube.com/watch?v=Q_iUGKEbrjQ

Link Spotify: https://open.spotify.com/intl-it/album/4Sy7rweccNbOGpBWST3tMy

Composizione: Marcelo Ribeiro Dias/Self

Voce & testi: Mariangela Diella/May Rei

Produzione: Marcelo Ribeiro Dias, Mariangela Diella

Biografia:

Hertzen nasce in Germania dall’incontro tra la cantante e produttrice italiana di origini pugliesi May Rei (Mariangela Diella) e il musicista e produttore brasiliano Self (Marcelo Ribeiro Dias). Il progetto unisce atmosfere dark e suoni elettronici intensi a una forte impronta emotiva.

Attivi dal 2018, gli Hertzen pubblicano l’album Ananke nel 2021, seguito da Emotionally Numb nel 2023, consolidando la loro identità sonora tra introspezione e potenza ritmica.

Nel 2025 esce il singolo Fire in the Cold, che segna l’inizio di una nuova fase creativa. Il nuovo album è previsto per il 2026 ed è anticipato dal singolo Tonight, primo capitolo di questo nuovo percorso artistico.

venerdì 12 dicembre 2025

PIMPLES MARMALADE – esce “LA TUA MAMMA È UNA STRONZA”

 

I Pimples Marmalade, punk rock band dal cuore ruvido e dalla lingua affilata, tornano a colpire con un singolo dal titolo impossibile da ignorare: “La tua mamma è una stronza”.

Un’esplosione di energia crudele e divertita, che mescola l’irriverenza del punk più classico con una scrittura moderna, tagliente e schietta. Tra chitarre distorte, ritmi che mordono e un ritornello che si stampa addosso, la band dipinge – con sarcasmo e un pizzico di verità scomoda – la figura di una madre fuori rotta: disinvolta, selvaggia, più ribelle del figlio stesso.

Il risultato è una fotografia spiazzante della società contemporanea, dove i ruoli si ribaltano e gli adulti sembrano spesso più spericolati dei giovani, costretti invece a crescere in fretta e a raccogliere i cocci lasciati dal mondo dei “grandi”. Una storia che fa sorridere, certo, ma che sotto la superficie nasconde una riflessione tutt’altro che leggera: quando la maturità manca, a pagarne il prezzo è sempre chi resta indietro.

Registrato e prodotto dai Pimples Marmalade stessi, “La tua mamma è una stronza” unisce la scuola del punk italiano più diretto a un linguaggio attuale, ironico e irresistibilmente provocatorio. Non è una canzone di denuncia, né un insulto gratuito: è un ritratto caustico, sincero e tremendamente reale, raccontato con quella sfacciata onestà che da sempre contraddistingue la band.

“Nessun insulto, solo una sonora risata – per rifletterci un po’ su”.

Formati nel lontano 1996 in un soleggiato parco di Cambridge, UK, i Pimples Marmalade cominciano subito a farsi notare nella scena underground milanese per il loro stile spensierato e l’energia delle loro canzoni, mescolate a una frizzante presenza scenica.

Dopo essersi esibiti sui migliori palcoscenici e vinto le competizioni più importanti dell’epoca, stanchi e con la pancia piena, decidono di dedicarsi a nuovi progetti.

Nel 2021 la scintilla mai sopita nei loro cuori li porta a ricominciare a creare e, tra uno spaghetto alla carbonara e una robusta grigliata, vino rosso e liquori di scarsa qualità, i due hanno riacceso i motori con l’intenzione di tenerli su di giri molto a lungo!

“Heigh, Ho! Siamo tornati per restare!”

ASCOLTA “LA TUA MAMMA È UNA STRONZA”!

https://orcd.co/pimplesmarmalade-latuamammaeunastronza

“La Nostra Città” è il nuovo singolo dei 4BAK

“La Nostra Città” è il nuovo singolo dei 4BAK, un brano che non racconta un amore da cartolina, ma un sentimento rock, istintivo e adrenalinico, capace di ribaltare ogni regola. È la storia di un legame che corre veloce, che sbandiera emozioni in faccia e che ti porta dove il cuore accelera: una vera rollercoaster in cui il confine tra passione e caos diventa un “sogno e rapina”, la sintesi perfetta di un amore fuori fuoco e fuori dagli schemi.

Il pezzo esplode in un intreccio di sonorità rock contemporanee: un riff deciso tiene le redini mentre le chitarre, tra distorsioni e crunch, aprono e richiudono gli spazi come variazioni del respiro. I synth aggiungono una morbidezza inattesa, un contrappunto che addolcisce e amplifica le vibrazioni del brano. Sul fondo, una batteria studiata e incisiva sostiene ogni scossa emotiva, lasciando alla voce il compito di guidare l’intero viaggio con potenza, trasporto e sincerità.

“La Nostra Città” è così: un luogo mentale, un ricordo che brucia, un amore che non vuole essere “giusto”, ma vero.

I 4BAK sono una band pop-rock nata nel 2021 dall’incontro tra Nicolò (voce) e Lorenzo (batteria). Poco dopo si uniscono Christian al basso e Simone alla chitarra, completando una formazione giovane ma determinata. Il nome della band, acronimo di 4 Breath After Kiss, racchiude la loro identità più autentica: quei quattro respiri sospesi dopo un primo bacio, quando tutto vibra e la vita sembra più intensa.

Il gruppo porta con sé influenze differenti, che convergono in un sound contemporaneo e personale. Con le loro canzoni, i 4BAK cercano di raccontare il presente con uno sguardo emotivo e diretto, trasformando musica e parole in un invito costante a vivere l’istante, seguendo lo spirito del carpe diem.

ASCOLTA “LA NOSTRA CITTÀ”!

https://ffm.to/4bak-lanostracitta

 

“Frames”, il terzo album dei Dusk

“Frames”, il terzo album dei Dusk, è una raccolta di attimi sospesi: frammenti di vita che diventano musica, piccoli scatti emotivi in cui si riflettono crescita, vulnerabilità e bisogno di comprendersi. Il titolo evoca proprio questo: cornici intime, finestre aperte su ricordi, paure, desideri e risalite. Ogni brano è un ritratto sonoro che alterna delicatezza e tensione, intrecciando indie-rock, post-punk e malinconie luminose. I testi attraversano amore, perdita, identità e resistenza personale, sorretti da un suono coerente e avvolgente che trasforma ogni istante in un’immagine nitida. “Frames” è un viaggio emotivo che osserva la vita da vicino, un mosaico di istanti che, messi insieme, rivelano il volto più sincero della band. L’album è disponibile su tutte le piattaforme dal 5 dicembre.

TRACKLIST

DEFENCELESS

Un brano che scava nella fragilità esposta: sentirsi osservati, nudi, senza difese. Parte con un respiro intimo e scuro, per poi esplodere in aperture chitarristiche che incarnano il tumulto interiore.

COMPROMISE

La corsa verso i propri sogni senza perdere sé stessi. L’atmosfera oscilla tra momenti morbidi e onirici e slanci più decisi, dove la luce del rock diventa un coro liberatorio.

MY LIFE

La routine che inghiotte e il timore di smarrirsi crescendo. Arpeggi malinconici conducono verso un crescendo emozionale che sembra voler spezzare quei confini soffocanti.

JEWELRY’S LOVER

Un amore prezioso e ferito, sospeso tra nostalgia e desiderio. Le chitarre veloci e la batteria dal taglio hardcore melodico intensificano il peso dolce-amaro dei sentimenti.

DECIDE

La scelta come atto di rinascita: cadere, rialzarsi e dare un senso alle crepe. Una ballata alternative rock potente e determinata, sostenuta da riff ruvidi e una batteria dal passo deciso.

OLD AT 17

L’adolescenza che pesa come un decennio. Un diciassettenne fuori posto in un mondo troppo colorato. Il suono, tra California vibes e post-punk introverso, riflette perfettamente quella sensazione di estraneità.

SUCKING MY PRIDE

Liberarsi da chi prosciuga identità ed energia. Ritmo teso, chitarre abrasive e una rabbia che finalmente prende forma e decide di volare via.

IN LIE WE TRUST

Uno sguardo feroce sulle menzogne che reggono rapporti e convenzioni. Sonorità scure, dirette, con linee vocali che tagliano come lame.

ONE YEAR LATER

Un anno dopo tutto cambia: indipendenza, equilibrio e una nuova pelle. Il brano si apre in atmosfere melodiche e ariose, che suonano come un respiro di libertà.

SMALL FRAMES OF I

Un viaggio dentro sé stessi: piccole cornici in cui ci si sente stretti e malinconici. Il brano cresce con delicatezza, fino a un finale emozionante che guarda verso il cielo.

DEBOLE

La versione italiana di “Defenceless”, ancora più diretta e nuda. Sguardi che giudicano, identità che vacilla, un io che non riesce più a sorreggersi. Le chitarre aprono varchi emotivi in un’atmosfera che stringe il petto.

SMALL FRAMES OF SKY

Rilettura più urgente di “Small Frames of I”: la malinconia diventa movimento frenetico, tra cieli lontani e amori svaniti. Il ritmo serrato e le chitarre pulsanti danno al brano un’intensità completamente nuova.

I Dusk nascono sulle rive del lago di Como nell’autunno del ’98, portando con sé una forte identità rock già dal primo demo “Fadin’” del 2000.

Nel 2002 arriva l’album d’esordio “Fragil*mente”, seguito da anni di intensa attività live e scrittura. Dopo un lungo periodo di apparizioni sporadiche, nel 2017 la band torna stabilmente in studio e nel 2021 pubblica “XX”, un secondo album che raccoglie brani delle origini.

Nel 2023 esce l’EP “Hiding”, anticipato dal video “Broken Tile”, mentre nel 2024 vede la luce il terzo album “Frames”, preceduto dal videoclip di “My Life”.

Da sempre, i Dusk uniscono introspezione, energia rock e atmosfere malinconiche che restano impresse.

ASCOLTA “FRAMES (DELUXE)”!

https://distrokid.com/hyperfollow/duskcomo/frames-deluxe

 

mercoledì 10 dicembre 2025

“Lunedì”, il nuovo singolo dei Roman Krays

“Lunedì”, il nuovo singolo dei Roman Krays, è il grido collettivo di chi ogni settimana affronta il lato più oscuro del lavoro: quello in cui non esistono volti, ma solo numeri; quello in cui si entra esseri umani e si esce standardizzati, compressi, svuotati. Il brano coglie in pieno quel momento preciso – il suono della sveglia, la strada verso il posto di lavoro, lo stacco dalla famiglia, la voglia urgente di scappare – in cui senti che la routine sta mordendo più forte del solito.

Chitarre veloci, rabbiose, graffiate; un ritmo che corre senza guardarsi alle spalle; un ritornello costruito per essere urlato a squarciagola, come se quell’urlo potesse davvero spaccare la gabbia in cui ci si ritrova imprigionati ogni lunedì.

Dentro questo punk rock fresco ed energico, i Roman Krays infilano tutta la frustrazione di una quotidianità che ti schiaccia e tutta la nostalgia per una domenica che vola via “in un soffio”, lasciando dietro di sé solo il peso del giorno più temuto.

“Lunedì è un inno a tutti i lavoratori che si sentono stritolati da quella morsa perenne che si riflette anche sulla vita personale, quella voglia di evadere da un mondo sporco in cui il Dio denaro la fa da padrone”.

Un manifesto, più che un singolo. Un brano che non consola: ti prende per il bavero e ti fa urlare con lui.

I Roman Krays nascono nel 2019 a Guspini, nella West Coast della Sardegna. Uniscono influenze diverse in un suono rabbioso e melodico, capace di trasformare la frustrazione in energia pura. Durante la pandemia pubblicano il primo singolo “Follia”, dedicato alle contraddizioni di quei mesi. Nel 2023 esce “Fumo”, brano che affronta il tema della depressione, e arrivano i primi concerti e festival in tutta l’isola.

Nell’autunno dello stesso anno entrano in studio per realizzare il loro primo album, “Quanto Costa Sognare”, pubblicato il 10 maggio 2024 e anticipato dal singolo “Nicol”, che ottiene ottimo riscontro a livello nazionale. La band continua a farsi spazio nella scena punk rock sarda, sempre più attiva dal vivo. Il 6 giugno pubblicano “Sapore di Male” con la partecipazione di Fix (Madbeat), una delle voci più autorevoli dell’underground italiano.

I Roman Krays sono Luca (voce/chitarra), Jack (chitarra/cori), Omar (chitarra), Alex (basso/cori), Dave (batteria).

ASCOLTA “LUNEDÌ”!

Spotify: https://bit.ly/4q067Uq

 

SAMROSE feat. umr – “THE RAINBOW GIRL” – La speranza nel buio dei nostri tempi

C’è una ragazza che attraversa le tempeste del mondo portando con sé tutti i colori che mancano al presente. È la Rainbow Girl, protagonista del nuovo singolo di Samrose feat. umr, una ballad che parla dell’epoca che stiamo vivendo: un tempo di violenza, sopraffazione e fragilità collettiva, ma anche e soprattutto di una speranza che ostinatamente rifiuta di spegnersi.

La “ragazza arcobaleno” è il simbolo di ciò che può ancora salvarci. È la luce che arriva quando la notte sembra infinita, quella che l’autore dice di attendere da sempre – “here comes the rainbow girl, don’t be so shy, I’ve been waiting my whole life just to see your smile” – e che porta con sé la promessa di una pace nuova. Una pace che la canzone invoca con delicatezza: “all the people around us are praying to the sky that after the storm you’ll bring peace to their lives”.

In un mondo che sembra aver fatto della forza l’unica lingua possibile, “The Rainbow Girl” propone un’altra via. Chiede che non ci siano più persone senza un posto in cui andare, che nelle case i bambini non debbano più piangere, che la violenza, in ogni sua forma, senza scala di gravità, smetta di essere una costante della vita umana. Perché quando l’ultima speranza cede, cosa rimane? “When all of our hope is gone what will remain to believe in? What shall we die for?”

E allora la risposta è aggrapparsi a quella scintilla, anche quando sembra fragile. Perché se tutto crolla, i fiori continueranno comunque a crescere.

Il brano veste questo messaggio con un’atmosfera soffice e intima, anche nel videoclip: un pop-rock avvolgente, con uno strumentale delicato su cui cammina in punta di piedi la voce maschile di Samrose; nel picco del brano, quando si intreccia alla vocalità femminile eterea di umr, crea una carezza sonora che è davvero come la Nutella sul pane, semplice ma irresistibile. È un angolo emotivo confortevole, un lenzuolo di lino appena lavato d’estate o una coperta davanti al camino in autunno: in un’epoca di produzioni urlate e iper-processate, “The Rainbow Girl” sceglie invece la via della gentilezza.

Cantautore romano classe ’99, Samrose si avvicina alla musica da giovanissimo, attraversando vari strumenti prima di trovare nel canto e nella scrittura la sua vocazione più autentica. Dal 2025 porta avanti il suo progetto artistico, costruito su un equilibrio personale tra pop, folk e una matrice rock energica, ispirata a Nothing But Thieves e X Ambassadors. La sua è una poetica intimista e suggestiva, capace di alternare dolcezza sospesa e grinta pulsante.

Dopo il debutto autoprodotto “Evelyn” — entrato in rotazione su Radio Rock Italia nel 2025 — avvia la collaborazione con Nebraska Prod. e Sorry Mom!, con cui pubblica “The Rainbow Girl”.

ASCOLTA “THE RAINBOW GIRL”!

https://orcd.co/samroseumr-therainbowgirl

 

martedì 9 dicembre 2025

“Astral”, il nuovo singolo di Eternal Silence

 

Elaborare il lutto è un passaggio doloroso e universale: quando perdiamo qualcuno che amiamo, spesso continuiamo a parlargli in silenzio, cercando nel pensiero il conforto che il mondo reale non può più darci. “Astral”, il nuovo singolo degli Eternal Silence, mette in musica questo dialogo tra chi resta e chi ha abbandonato il corpo fisico. È una mano tesa verso chi si sente intrappolato nel buio della tristezza e del distacco.

“It can’t be true, I know you’re still there. No, why would you abandon me? The world’s about to collapse, it’s dragging me down”: le prime reazioni sono il rifiuto e lo smarrimento che accompagnano ogni perdita. Ma l’essenza di chi amiamo continua a parlarci attraverso la memoria, i sensi, i dettagli che restano impressi nella vita di tutti i giorni: “Hear our voice in the notes of a song, our scent in the air when you’re feeling lost, We are wherever your senses evoke a memory of us”. Basta ascoltare con il cuore per sentirlo: è una presenza diversa, sottile, astrale, ma ancora capace di orientare e sostenere.

L’imponente architettura del symphonic metal si manifesta attraverso un violino malinconico, voci che oscillano tra delicatezza e furia, orchestrazioni solenni, chitarre tempestose e una sezione ritmica possente che vede Mattia Rubino come guest dietro le pelli, dando vita a un brano complesso e armonioso che oscilla tra il dolore umano e lo slancio verso ciò che è oltre.

Il videoclip che accompagna “Astral” racconta il tentativo di lasciar andare e, allo stesso tempo, l’impossibilità di recidere quel legame profondo. Perché alcune catene non si spezzano mai: cambiano forma e diventano luce.

Gli Eternal Silence nascono nel 2008 dalla passione di Marika Vanni (voce) e Alberto Cassina (chitarra e voce), fondatori e cuore pulsante del progetto.

Fin dagli esordi la band si muove nella scena symphonic metal italiana con un sound potente e ricco di atmosfera, dove la melodia incontra intensità, lirismo e influenze gothic metal.

Dopo una prima fase dedicata ai classici del genere, gli Eternal Silence trovano una propria identità artistica che si concretizza nei primi due album: “Raw Poetry” e “Chasing Chimera”, entrambi pubblicati da Underground Symphony Records.

Nel 2014 partecipano al tributo alla storica band metal Heavy Load, registrando il brano “Stronger than Evil” per la raccolta “Tales of the Northern Swords”.

Dopo gli EP “Metamorphosis 2008–2018” e “Renegades” (Sliptrick Records), nel 2021 esce per RockShots Records “Timegate Anathema”, registrato presso il Groove Factory Studio e prodotto da Michele Guaitoli (Temperance, Vision of Atlantis). Il disco, anticipato da quattro singoli, viene presentato ufficialmente con un release party al Legend Club di Milano e una lunga serie di date in Italia ed Europa.

Nel 2023 arriva “3”, un EP ispirato alla mitologia norrena e alla figura delle Tre Norne.

Nel corso degli anni, gli Eternal Silence hanno condiviso il palco con artisti del calibro di Therion (a Mosca e San Pietroburgo), Haggard, Sound Storm, Giacomo Voli, Rhapsody of Fire, Timo Kotipelto e Jani Liimatainen, suonando in Austria, Romania, Bulgaria, Croazia, Germania e ovviamente in tutta Italia.

Nel 2025 arriva un nuovo importante traguardo: la firma con Sorry Mom!, agenzia di management pronta ad aprire una nuova fase nella storia della band.

Link video: https://www.youtube.com/watch?v=sT2k3zTQ5R0

“MAREEA”, il nuovo singolo di Simone Pittarello

 

C’è una preghiera che non si recita in chiesa, ma in mare aperto. Una supplica che nasce dal ventre dell’acqua, dalla resa e dal coraggio di chi, dopo aver visto andare alla deriva la propria barca, sceglie di ricostruirla per poter tornare a sé.

Questa preghiera si chiama “MAREEA”, il nuovo singolo di Simone Pittarello: una ballata pop-rock intensa e intrisa di spiritualità, dove la metafora dell’amore incontra quella della trascendenza.

Nella storia raccontata dal brano, MAREA è il nome della barca che custodisce un sogno a due. Una barca che porta al largo, che protegge, che accompagna. Ma come la relazione che rappresenta, a un certo punto si spezza, si inghiotte da sola, si ribalta sulla scogliera dei sentimenti. È lì che nasce la domanda più amara e luminosa del testo: “Non è ironico averla chiamata MAREA la nave che ci ha naufragati qui?”.

Il naufragio, però, non rimane terreno. Nel ritornello, la metafora si solleva e trova una nuova direzione, trasformando quel nome in un richiamo spirituale pronunciato come l’Ave Maria sulle labbra degli anglofoni durante le lodi: Oh Mareea. La barca perduta diventa allora la barca da ricostruire, uno spazio simbolico che può riportare a sé, riportare all’altro, riportare oltre. Un appello al cielo che ha il sapore dell’acqua salata.

L’atmosfera sonora accompagna e amplifica questo percorso emotivo. La chitarra acustica apre il brano con la dolcezza di un legno che vibra sotto il pollice, mentre l’arrangiamento cresce passo dopo passo, gonfiandosi come una vela che prende vento. Al centro rimane sempre la voce di Simone, capace di partire da registri profondi e terreni per poi elevarsi con forza nel ritornello, come un canto che porta con sé un’eco antica, quasi liturgica, senza mai perdere l’immediatezza del linguaggio cantautorale.

Il singolo è accompagnato da un videoclip che immortala Pittarello nella sua essenzialità più pura: una performance vocale live in studio, nuda e sincera come il messaggio stesso della canzone.

“MAREEA” è un viaggio spirituale travestito da ballata d’amore.

Un canto che parla di due persone, ma soprattutto di ciò che resta quando il mare si ritira: la possibilità di ricominciare.

Simone Pittarello è un polistrumentista e cantautore padovano dotato di una voce potente e versatile. Attivo dalla fine degli anni ’90, ha lavorato come turnista, compositore SIAE e docente. Suona batteria, basso, chitarra, pianoforte, tastiere, tromba, percussioni e naturalmente la voce.

Nel corso degli anni ha partecipato a più di 35 progetti discografici, collaborando con numerose formazioni tra rock, cantautorato e ricerca vocale.

Parallelamente alla carriera musicale, ha svolto un intenso percorso di studio sulla vocalità, collaborando con il CNR e approfondendo gli esperimenti di Demetrio Stratos, esperienza che lo ha portato alla pubblicazione del trattato divulgativo “La Voce Libera” e all’attività di insegnante di canto dal 2009. Nel 2013 vince tre premi al concorso nazionale Note d’Autore e nel 2014 il suo album autoprodotto “Esco un attimo” riceve una nomination al Premio Tenco.

Dopo varie produzioni e collaborazioni, nel 2023 torna al percorso solista con l’album “Lo Sconosciuto”, seguito da una serie di singoli pubblicati con Sorry Mom! ed Engine Records.

ASCOLTA “MAREEA”!

https://orcd.co/simonepittarello-mareea

domenica 7 dicembre 2025

Love Ghost – è uscito il singolo “Plastic Hearts” in collaborazione con Angel Vox

Plastic Hearts è una collaborazione transcontinentale in cui l'emotività malinconica e alt-rock di Love Ghost si fonde perfettamente con la voce dream-pop eterea di Angel Vox. Insieme, creano un sound che sembra allo stesso tempo inquietante e speranzoso, una canzone d'amore color crepuscolo che parla a chiunque abbia mai abbracciato qualcuno nonostante i chilometri. Il risultato è una fusione cinematografica: l'angoscia di Los Angeles incontra la mistica russa, una canzone che sembra come se due mondi si scontrassero in qualcosa di tenero, potente e indimenticabile.

Link video: https://www.youtube.com/watch?v=kYcT3fz0jMk

Link Spotify: https://open.spotify.com/intl-it/album/1sejM9bwo5eIE3yDDsmre5

Angel Vox è una musicista indie pop e compositrice elettronica russa con oltre 42 milioni di stream su Spotify. Angel Vox crea un mix di generi diversi che incuriosisce gli ascoltatori con un paesaggio sonoro distintivo ed emozionante, che le è valso un premio come Singolo di Platino.

Love Ghost combina rock alternativo, grunge, metal, pop-punk, acustico, hard rock e altri generi. Dal punto di vista dei testi, le canzoni hanno un tocco emo e poetico, affrontando spesso a testa alta traumi e problemi di salute mentale. Selezionati per Rockpalast (trasmesso in tutta la Germania), hanno suonato dal vivo in 4 continenti. Si sono esibiti al Los Angeles Warp Tour con Wiplash nel 2025. In Messico, hanno collaborato con artisti come Wiplash, Adan Cruz, Ritorukai, Blnko, El Burger e molti altri. A livello globale hanno collaborato a brani con The Skinner Brothers (Regno Unito), Rico Nasty ed ad un intero album con SKOLD. Hanno ottenuto co-firme da Rolling Stone Magazine (con oltre 10 articoli), Sonic Seducer, Playboy, Time-Out Mexico, Clash magazine, Lyrical Lemonade e molti altri.

 

venerdì 5 dicembre 2025

Veronica Howle presenta il suo secondo EP “Finestre Di Carta”

Veronica Howle presenta il suo secondo EP “Finestre Di Carta”.

Un lavoro che nasce da un’emotività sottile e tagliente, la stessa che si riflette tanto nei testi quanto nelle architetture armoniche dei brani. Il titolo diventa metafora perfetta: finestre di carta, fragili al tatto eppure capaci di svelare mondi interiori vastissimi. È proprio da quella soglia che Veronica invita l’ascoltatore a guardare dentro, a lasciarsi attraversare da emozioni vive, sfacciate, luminose e dolorose, come se ogni brano fosse un tassello di sé offerto senza difese.

TRACKLIST:

IRA

Uno sguardo in prima persona su un’amicizia d’infanzia spezzata dalla distanza e dalla guerra in Ucraina. L’incanto romantico di un cielo stellato, per Ira, diventa un cielo di esplosioni: bombe e missili che stringono il mondo in una morsa di paura e sopravvivenza.

COSÌ SIA

Un viaggio senza destinazione, dove il senso non è arrivare, ma camminare. Un inno all’amore puro e all’accettazione, alla scoperta che la fragilità non è un limite ma un varco: quando apriamo gli occhi, comprendiamo che ciò che desideriamo è già con noi. E che essere vulnerabili significa, in fondo, essere liberi.

PICCOLISSIMISSIMA TU

Un dono trasformato in canzone: la nascita della sorella. Veronica le parla con gratitudine e delicatezza, confessando ciò che avrebbe voluto essere e fare. Una preghiera di perdono, uno sguardo protettivo, la volontà di riparare le crepe del passato e proteggere entrambe: la sorella e la sé stessa bambina.

CHE

Una confessione spietata e lucida rivolta a un ex amore. Veronica svela ciò che non ha mai detto: sapeva tutto, ma ha scelto di non vedere. L’incontro con un “angelo” le insegna la lezione più dura e più vera: l’amore reale comincia solo quando impari ad amare la persona che ti guarda dallo specchio.

DIVERSA DA TE

Una coincidenza che sembra magia. Anni prima di conoscere Fabio, Veronica scrive questa canzone e la dimentica; anni dopo, Fabio ne compone la musica senza averla mai ascoltata. È la storia di un amore finito ma non svanito, dove l’affetto resiste alle incrinature del tempo e il destino, alla fine, promette protezione.

HO SCELTO DI NON ESSERE PIÙ FRAGILE

Il punto di vista è quello dello specchio: spettatore silenzioso degli autosabotaggi, delle cadute, delle crepe. Lo specchio cerca di rassicurarla, di ricucire la sua fiducia nei momenti in cui Veronica non crede nemmeno più in sé stessa. Soffrire è concesso. È il dolore a forgiare la guerriera.

Veronica Howle è il progetto alternative pop rock della cantautrice lecchese Veronica Sottocornola. Attiva dal 2017 con un primo EP e diversi singoli in italiano e inglese, si distingue per l’intensità emotiva e la capacità di trasformare ferite e rinascite in brani di forte impatto. Ha calcato palchi come il Lecco Pride (2022 e 2023) e preso parte due volte al contest Cover Me, arrivando sempre in finale: il riarrangiamento di Radio Nowhere è stato inserito nella compilation ufficiale, classificandosi secondo al Premio Tenco 2023 come “Miglior album collettivo a progetto”.

Nel 2023 completa le registrazioni del suo secondo EP con la produzione artistica di Pietro Foresti. Si esibisce dal vivo in formazione elettrica e acustica (voce e chitarra). Le sue canzoni raccontano solitudini luminose, rinascite e battiti sospesi tra buio e luce.

Line up: Veronica Sottocornola – voce e Fabio Mariuzzo – chitarra.

ASCOLTA “FINESTRE DI CARTA”!

https://orcd.co/veronicahowle-finestredicarta

Gli SKW annunciano il loro US West Coast Tour 2026

 

Gli SKW annunciano il loro US West Coast Tour 2026: quattro show, tre città e l’energia che li ha resi una delle realtà più esplosive del metal italiano.

La band milanese SKW, attiva da anni nella scena alternative metal, volerà negli Stati Uniti a febbraio per un tour di quattro date sulla West Coast.

Un percorso che toccherà San Diego, Las Vegas e la capitale mondiale del rock ovvero Los Angeles: qui calcheranno i palchi del Viper Room e del Whisky A Go Go, due club iconici dove sono passate alcune tra le band più influenti della storia.

Il tour rappresenta un passo decisivo nel percorso internazionale degli SKW, da sempre riconosciuti per un sound potente e diretto e un’attitudine live devastante, considerata il vero marchio di fabbrica della band.

Le date del tour:

12/02 – Viper Room – Los Angeles

13/02 – Whisky A Go Go – Los Angeles

14/02 – The Bancroft – San Diego

15/02 – Taverna Costera – Las Vegas

Gli SKW porteranno negli USA la loro miscela di metal moderno, groove e melodia, con l’obiettivo di consolidare la loro presenza internazionale e documentare l’esperienza per i fan italiani e americani.

ASCOLTA “HUMANS”!

Spotify: https://spoti.fi/48EhAkl

“Desert Rose”, il nuovo singolo di E.A.R.S.

“Desert Rose”, il nuovo singolo degli E.A.R.S., è un brano che parla di individualità come via per la fratellanza. Non la solitudine intesa come isolamento o rifiuto, ma come spazio necessario per ascoltare la propria interiorità, riconoscere le proprie forme e, attraverso esse, comprendere che anche gli altri funzionano allo stesso modo. Il deserto è inizialmente grigio, ruvido, spoglio: una regione intima in cui si fa chiarezza. Ma proprio da quella nudità può germogliare un incontro autentico tra esseri umani consapevoli, capaci di cooperare come guardiani della natura, scegliendo di far fiorire insieme “rose variopinte” invece di soggiogare ciò che li circonda.

Musicalmente, la traccia si presenta nella sua radio-edit, asciugata dell’intro e del finale per mettere al centro la progressione emotiva della parte principale. Dovendo definire il genere musicale di appartenenza del brano, la band lo colloca nel proprio universo personale di Alchemical Rock, una miscela che intreccia folk, celtic, flamenco, country, oriental e richiami old-style dentro un cuore hard rock. Un equilibrio che, per atmosfera e spirito, rimanda in parte a un’impronta Led Zeppelin rivisitata in chiave contemporanea.

“Desert Rose” è uno dei tasselli del progetto concettuale degli E.A.R.S., che sviluppano il loro percorso attraverso album ispirati ai colori dell’arcobaleno più il grigio conclusivo. Il primo capitolo, Facing God, ha come sfondo il viola dell’etere e raffigura il “Volto di Dio” come sintesi di fluidodinamica, cimatica e simbologia dell’Albero della Vita, indagando il respiro che unisce maschile e femminile nella pulsazione del vivente.

Gli E.A.R.S. (Eddyin’ Around Roamin’ Sounds) sono una rock band della provincia di Varese attiva nella formazione attuale dal 2022. Il gruppo sviluppa un linguaggio definito Alchemical Rock, fusione di folk, celtic, oriental, flamenco, blues, punk, grunge e metal in una cornice hardrock. La band predilige l’inglese per la sua musicalità e universalità espressiva. Il progetto discografico segue un percorso simbolico basato sui colori, sulla mitologia e sugli elementi alchemici.

Ogni membro della band incarna un elemento alchemico (Acqua, Terra, Fuoco, Aria) e un animale mitologico corrispondente (Kraken, Drago, Fenice, Leone), strutturando un immaginario simbolico che attraversa musica e testi. I membri: Rich (chitarra – Acqua/Kraken), Tony (basso – Fuoco/Fenice), Mark (batteria – Terra/Drago) e Niel (voce – Aria/Leone). Rich porta un’impronta ’60-’70, Tony un background tecnico-strumentale, Mark un’anima hardrock-progressive e Niel un’esperienza vocale che spazia dal jazz al gospel al musical. Insieme costruiscono un immaginario sonoro e narrativo che mira a unire energia rock, simbologia e introspezione.

ASCOLTA “DESERT ROSE”!

https://orcd.co/ears-desertrose

 

“Shut up!”, il nuovo singolo dei Dish Breakers

 

“Don’t tell me what to do, don’t tell me what to say!”

Così parte il brano, e così continua, come un mantra, una testata contro la presunzione, un muro sonoro che non lascia spazio a interpretazioni. “Shut up!”, il nuovo singolo dei Dish Breakers, è hard rock moderno diretto, veloce, sfrontato. Zero fronzoli, zero diplomazia, solo l’urgenza di urlare basta, siamo stufi!

Un grido generazionale che non si limita a protestare, ma mostra il dito medio senza metafore: “Go f*ck yourself, ’cause I’ll do it my way”.

Più chiaro di così è impossibile: smettetela di dirci come vivere, cosa scegliere, chi essere. Smettetela di dispensare consigli non richiesti dalle torri d’avorio delle vostre esperienze, ignorando che ogni persona è un universo a sé.

“Shut up!” è la voce esasperata di chi reclama il diritto di sbagliare da solo, di crescere da solo, di decidere da solo. E se fra vent’anni i giovani canteranno ancora una canzone così, significherà che non abbiamo imparato niente.

Nati nel 2019 dalle ceneri degli Spleen 55, i Dish Breakers sono una band crossover bolognese formata da Furio, Gambler, Garghy, Genna e Primo: cinque anime diversissime, unite da un’unica pulsazione nelle vene, ovvero rock’n’roll e metallo liquido.

Il loro sound è una miscela incandescente che spazia dal nu metal al prog, passando per grunge e hard rock.

Assoli taglienti, riff incendiari, scream e growl che graffiano, melodie che restano incollate alla pelle: se cercate potenza, verità e un’attitudine senza compromessi, i Dish Breakers sono esattamente la vostra band.

ASCOLTA “SHUT UP!”!

https://orcd.co/dishbreakers-shutup

giovedì 4 dicembre 2025

THE LIZARDS – “STRANGE DREAM” – UNA GUIDA VERSO LA LUCE

“I sogni son desideri”, cantava qualcuno tempo fa in un celebre cartone animato. E a volte è proprio un sogno insolito – uno “Strange Dream” – a mostrarci con delicatezza la direzione verso cui tende la nostra anima.

Nel nuovo singolo dei The Lizards, il sogno diventa un varco, un luogo sospeso in cui lasciarsi guidare. L’atmosfera, coerente con il titolo, avvolge l’ascoltatore in un’aura suadente e profondamente onirica: qui l’immaginazione prende forma attraverso un linguaggio fantasy, dove un’elfa diventa mentore e compagna di viaggio. È lei a condurre oltre i sentieri del bosco, tra le rovine silenziose di un’antica cattedrale e poi in una grotta, fino ad approdare, grazie a un ciondolo magico, ad un luogo fatato che profuma di rinascita.

I paesaggi d’Irlanda – selvaggi, poetici, intrisi di magia naturale – fanno da cornice a questo percorso interiore di trasformazione. Un invito a lasciare la notte alle spalle, ad accogliere la luce, ad ascoltare quella parte profonda di noi che chiede cambiamento.

A volte, infatti, è l’inconscio il primo a parlare: sussurra il bisogno di evolvere, di sciogliere le ombre del passato, di ritrovare il proprio cammino. Con “Strange Dream”, i The Lizards scelgono di ispirare questo viaggio mettendo in dialogo le loro due voci – maschile e femminile – che diventano guida, bussola, presenza. Come a ricordare che, se abbiamo il coraggio di continuare a camminare, il destino sa condurci verso paesaggi di luce, natura incontaminata e autentica pace interiore.

I The Lizards sono una rock band milanese nata nel 2004, da subito impegnata nella creazione di brani inediti.

Nel 2011 si trasformano in una tribute band internazionale dei Cranberries, progetto che consente loro di accumulare una vasta esperienza dal vivo su prestigiosi palchi, sia in Italia che all’estero.

Parallelamente, continuano a comporre e promuovere la loro musica originale, utilizzando principalmente il web e i social media per raggiungere un pubblico sempre più ampio.

La band partecipa a numerosi concorsi musicali, tra cui Emergenza Rock, Sound Wave e 3DM, conquistando il secondo posto al Malgrate Festival nel 2007 e arrivando alle selezioni regionali di Sanremo Rock nel 2023.

Nel 2024, l’etichetta discografica Sorry Mom! li nota e propone loro una collaborazione, da cui nasce il primo singolo ufficiale sotto etichetta, “Full of Dreams Suitcase”, rilasciato il 6 giugno 2024, seguito da “Rainbow”.

Nel 2025 hanno già pubblicato i singoli “Whispers in the Dark”, “In an awful winter day”, “Wake up now!” e “Roads”.

Pur scrivendo prevalentemente in inglese, a partire dal 2009, dopo la partecipazione al Tour Music Fest di Roma, The Lizards iniziano a esplorare anche la scrittura in italiano.

La loro musica si distingue per un sound coinvolgente e dinamico, in bilico tra il rock più energico e le atmosfere intime esperimentali. Accanto a sonorità distorte e potenti, trovano spazio momenti più delicati e misteriosi, spesso arricchiti da elementi elettronici. A rendere il tutto ancora più originale è l’alternanza delle due voci: quella femminile, che richiama le sonorità di Dolores O’Riordan, e quella maschile, capace di evocare la profondità vocale di Matthew Bellamy.

I testi, di natura spesso autobiografica e intimista, trattano anche temi sociali, conferendo ai brani una dimensione riflessiva e profonda.

ASCOLTA “STRANGE DREAM”!

https://orcd.co/thelizards-strangedream

 

“Hangar” è il nuovo singolo di iaco


 Tra luci calde, tagli che bruciano sulla pelle e verità che emergono solo quando il silenzio fa rumore, “Hangar” è il nuovo singolo di iaco, un brano rap dalle sonorità oscure ed elettroniche che racconta l’intreccio di due vite destinate a sfiorarsi con forza, per poi perdersi.

È una canzone che parla di un incontro che accende, di un amore che cambia prospettiva, di una fine che lascia lividi invisibili. È una confessione che nasce dal buio per cercare un varco nell’asfalto.

La relazione al centro del brano vive di contrasti, come un ossimoro costante: “uniti e diversi quasi come ossimoro”, osserva iaco, sottolineando la distanza che cresce anche quando si prova a restare vicini. Nella narrazione si sovrappongono due piani: la magia del primo incontro – “eri la luce calda che entra dalla finestra” – e il disincanto del dopo, quando ciò che rimane fa male: “nei punti in cui mi toccavi ho solo lividi”.

L’“hangar” evocato nel titolo diventa uno spazio mentale, un luogo sospeso dove una luce fioca si accende quando tutto sembra essersi spento: “una luce che si accende in fondo all’hangar”.

Pur parlando di una rottura, il brano porta con sé una scintilla di speranza, un invito a non farsi schiacciare dalle fasi buie: “la pioggia bagna i palazzi e le scale / fuori c’è il sole dopo il temporale”. È un promemoria emotivo, un mantra per ricordarsi che anche il dolore è un passaggio, non una condanna.

Le sonorità moderne, pulsanti, a tratti cupe, sostengono un racconto fatto di contrasti: calore e gelo, luce e ferite, sogni che spingono verso l’alto e crolli improvvisi – come quando l’artista ammette: “supero il limite Icaro e cado giù”.

“Hangar” è una fotografia sincera, vibrante e vulnerabile, che continua a brillare anche mentre racconta ciò che fa male.

iaco, nome d’arte di Iacopo, nasce a Genova nel 2010. Fin da piccolo mostra una spiccata predisposizione per il mondo dello spettacolo: a soli sei anni partecipa come solista allo Zecchino d’Oro 2016, conquistando il terzo posto con Pikku Peikko.

Parallelamente alla musica, sviluppa presto una forte passione per la recitazione, che coltiva presso la scuola teatrale La Quinta Praticabile. Grazie alla combinazione tra canto e teatro, calcac importanti palcoscenici prendendo parte a musical come A Christmas Carol, Niente e Freak.

Nel 2020 si avvicina al doppiaggio, collaborando con vari studi milanesi e prestando la voce, tra gli altri, al principe William nella quinta stagione di The Crown (Netflix, 2022).

Dal 2023 sceglie di tornare alla sua prima vocazione: la musica. Inizia a scrivere brani originali per raccontare la propria crescita emotiva e artistica. Con Sorry Mom!, pubblica i singoli “Solo Noi Due” e “Balla Fra”. “Hangar” rappresenta il terzo capitolo della sua evoluzione musicale: un lavoro più maturo, introspettivo e sonoramente deciso.

ASCOLTA “HANGAR”!

https://orcd.co/iaco-hangar

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