Dopo
un primo album dal titolo “Canzoni in ritardo”pubblicato nel
2015, “Parentesi Estive” è l’ultimo progetto dei MY&SCORT,
band vicentina composta da Alessio
Montagna ( voce, piano,drum machine), Luca Agerde (basso)e Daniele
Trevisan( chitarra).
Le
dieci tracce di “Canzoni In Ritardo” rivelano da subito un
intento artistico, capace di esprimersi non soltanto attraverso la
musica e i testi, dando libero sfogo alle più diverse forme
espressive, che un’immagine, un suono, persino la scena di un
videoclip possono trasmettere, in modo che - anche il più piccolo
dettaglio- venga a comporre un quadro, dove poi, le nostre
interpretazioni fanno da cornice ad una trama di significati immersi
in un dipinto. Perché se è vero che i testi nascono da un’esigenza
creativa spontanea - talvolta riversata altrettanto spontaneamente in
una canzone, o magari rivestita attraverso un’elaborazione che
spieghi meglio la riflessione che l’ha portata alla luce - è poi
chi l’ascolta a darne le più diverse e svariate interpretazioni:
significati che si assemblano, dando magari origine ad un senso che
nemmeno il suo autore aveva concepito. Uno stesso quadro allora,
riesce a raccogliere tante prospettive, quante sono le persone che lo
guardano, dando sfoggio ad infiniti soggetti, che non si esauriscono
in quello che semplicemente “vediamo”; è anche per questo che
l’autore stesso dei My escort, dichiara quanto le loro canzoni
siano dirette non solo ad un pubblico più passivo, il quale si
accontenta del “prodotto da intrattenimento”, ma anche a chi
nella musica, come in qualsiasi altra forma d’arte, intravede
qualcosa in più: una ricerca e una profondità che vada oltre la
superficie.
“Canzoni
in Ritardo”, le quali non seguono un unico senso, ma rincorrono
varie direzioni, per poi giungere alla destinazione di una ricerca di
sè stessi, iniziata dal suo autore ma messa in atto, vicendevolmente
e contemporaneamente, di riflesso, anche dall’ascoltatore; e non a
caso “Riflessi”, è anche la traccia che apre l’album,
racchiudendone il senso intero e prefigurando un’espressione che
non si estingue nella riflessione
di sé,
ma che si riflette
poi negli altri e
va quindi al di là del mero viaggio interiore. La tematica del tempo
della sua fuggevolezza, incurante di noi e dei nostri affanni, delle
nostre vicissitudini che esso si porta via con noi, lasciandoci
alcune tracce, sedimentate nei ricordi. Ecco allora che la
retrospezione, il guardare tutto a viaggio concluso, collega il primo
pezzo dell’album d’esordio, con l’ultimo singolo della band,
“LASCIARE - ANDARE”, attualmente in rotazione radiofonica. La
nostra felicità, cede il posto alla nostalgia, ma siamo sempre noi,
ciò che cambia è solo la nostra prospettiva, la quale determina il
significato del nostro passato e quindi del nostro presente.
Il
senso del tempo e la sua resa espressiva ritornano nell’ultimo
progetto dei My escort, uscito nel Maggio dello scorso anno e
anticipato dal singolo che ne dà il titolo, ma ”Parentesi Estive”,
non è soltanto un EP di tre canzoni (quattro se si aggiunge la
versione inglese della prima traccia), ma è anche un cortometraggio,
che attraverso le immagini e i colori, cerca di dar luce ai suoni e
alle sensazioni che si respirano nell’aria di questi brani. Ogni
colore è associato alle emozioni che pervadono ogni istante di
questo viaggio nel conscio e nell’inconscio: il giallo della gioia,
della spensieratezza, che poi si tramuta nel blu della tristezza, non
appena sopraggiunge il primo freddo di Settembre.
PARENTESI
ESTIVE è il singolo scelto per presentare il progetto ma è anche la
traccia d’apertura dell’EP, il cui sound del Pop
più
alternativo trova la sua chiave di volta nell’elettronica, la quale
impreziosisce ogni passaggio, sfumando talora nel rock e i cui
arrangiamenti risultano curati nei minimi dettagli. Il brano
PARENTESI ESTIVE esce a Maggio, ma come un gioco di prospettiva
temporale, la quale si ritrova poi nel singolo successivo, la prima
parola è “Settembre”: sembra quasi un invertire la rotta, un
gioco di specchi, dove la spensieratezza si veste di quella
malinconia che ora non dovrebbe toccarci, ma è soltanto per un
istante, perché il mese che porrà fine alla stagione è ancora
lontano: siamo ancora a primavera, tutto deve ancora cominciare, c’è
l’entusiasmo, la voglia di mettersi in gioco, e allora possiamo
anche scherzare e pronunciare senza preoccupazione questa parola,
tanto “L’estate
non passerà”.
Brano che è presente anche nella versione inglese, con il titolo
“LOST IN THE SUN” che affida al pezzo una sonorità quasi più
movimentata, un ritmo più cadenzato, il cui impianto internazionale
concesso dalla resa linguistica, sembra costruire una base musicale
diversa da quella in italiano.
La
cover dei Righeira ha un “RetròGusto”
anni ’70, che ben si allinea con la vocalità morbida del cantante,
quasi contrastando invece con un sound del tutto moderno, creando
così una soluzione musicale del tutto innovativa. Ad onore del
titolo, i My Escort fanno uscire il secondo singolo alla fine
dell’estate, diversamente da quanto fecero nel 1985 i Righeira che,
con un intento del tutto controcorrente, lanciarono quella che
diventerà poi una hit, proprio all’inizio dell’estate. Un brano
la cui malinconia e il senso dell’inesorabilità del tempo, è
volutamente inserito a metà del viaggio dei My escort, “L’estate
sta finendo” rappresenta quelle Parentesi Estive che, si stanno per
chiudere, contro la nostra volontà che non vorrebbe far “passare
l’estate”,
trattenendola con noi. La canzone simboleggia la presa di coscienza
di un tempo che non rimane immortalato: arriva Settembre, arriva la
maturità, non si può restare eterni bambini e allora, quel celebre
“Sto diventando grande”, è il punto da cui si snoda tutto quel
senso di fragilità che ora ci pervade.
L’attuale
singolo “LASCIARE ANDARE” è un brano che, se nelle parole mira
alla profondità, nel cantato cerca volutamente di risollevarsi in
superficie, tentando di assumere quell’aria disincantata verso le
cose e le situazioni, per non prendersi troppo seriamente e che però
- lungi dal prendere tutto alla leggera - cerca di ristabilire un
equilibrio tra “l’afferrare” il momento e il “lasciare
andare” ciò che inasprisce la nostra anima. “Lunedì
sera la strada che mi sembra un film:
siamo all’inizio della settimana, ma abbiamo lasciato il nostro
entusiasmo a quelle “Parentesi Estive” ormai chiuse, abbiamo con
noi ora soltanto il senso del raccoglimento offerto dalla solitudine:
“Mi
accorgo di pensare che stare da soli o viaggiare sono grandi
occasioni per ricominciare, Forse lasciare è l’unica scelta alla
volte, Tutto non si può aggiustare”.
Ed
ecco che allora, quella “strada
che sembra un film”,
diventa la strada della nostra vita, la vita di chi, a viaggio
concluso, si guarda indietro e si rivede com’era, confrontandosi
con il sé di ora. Un viaggio che in realtà non ha mai fine, perché
una volta arrivati a quella che sembrava essere la nostra meta,
questa può divenire il punto di partenza per una nuova avventura.
Pellicole che si susseguono una dopo l’altra, proprio come una
strada, in cui ogni immagine rappresenta una tappa del nostro cammino
e di cui, in soli tre brani, questo EP riassume a pieno titolo, nei
testi sviluppati, e nello stile musicale stesso, dove la limpidezza
di un pop più trasognante nella prima traccia, persegue un processo
creativo che arriva fino a questo pezzo a chiusura dell’album, dove
i rimandi ai più recenti e italiani Negrita si confrontano con
influenze internazionali, soprattutto di matrice anglosassone,
inserendo il rock, in un susseguirsi di sperimentazioni progressive,
nonché di tinte un po’ più cupe che ben si accostano al senso di
malinconia del sempre difficile LASCIARE ANDARE.
Sonia Bellin
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