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venerdì 5 dicembre 2025
Veronica Howle presenta il suo secondo EP “Finestre Di Carta”
Un lavoro che nasce da un’emotività sottile e tagliente, la stessa che si riflette tanto nei testi quanto nelle architetture armoniche dei brani. Il titolo diventa metafora perfetta: finestre di carta, fragili al tatto eppure capaci di svelare mondi interiori vastissimi. È proprio da quella soglia che Veronica invita l’ascoltatore a guardare dentro, a lasciarsi attraversare da emozioni vive, sfacciate, luminose e dolorose, come se ogni brano fosse un tassello di sé offerto senza difese.
TRACKLIST:
IRA
Uno sguardo in prima persona su un’amicizia d’infanzia spezzata dalla distanza e dalla guerra in Ucraina. L’incanto romantico di un cielo stellato, per Ira, diventa un cielo di esplosioni: bombe e missili che stringono il mondo in una morsa di paura e sopravvivenza.
COSÌ SIA
Un viaggio senza destinazione, dove il senso non è arrivare, ma camminare. Un inno all’amore puro e all’accettazione, alla scoperta che la fragilità non è un limite ma un varco: quando apriamo gli occhi, comprendiamo che ciò che desideriamo è già con noi. E che essere vulnerabili significa, in fondo, essere liberi.
PICCOLISSIMISSIMA TU
Un dono trasformato in canzone: la nascita della sorella. Veronica le parla con gratitudine e delicatezza, confessando ciò che avrebbe voluto essere e fare. Una preghiera di perdono, uno sguardo protettivo, la volontà di riparare le crepe del passato e proteggere entrambe: la sorella e la sé stessa bambina.
CHE
Una confessione spietata e lucida rivolta a un ex amore. Veronica svela ciò che non ha mai detto: sapeva tutto, ma ha scelto di non vedere. L’incontro con un “angelo” le insegna la lezione più dura e più vera: l’amore reale comincia solo quando impari ad amare la persona che ti guarda dallo specchio.
DIVERSA DA TE
Una coincidenza che sembra magia. Anni prima di conoscere Fabio, Veronica scrive questa canzone e la dimentica; anni dopo, Fabio ne compone la musica senza averla mai ascoltata. È la storia di un amore finito ma non svanito, dove l’affetto resiste alle incrinature del tempo e il destino, alla fine, promette protezione.
HO SCELTO DI NON ESSERE PIÙ FRAGILE
Il punto di vista è quello dello specchio: spettatore silenzioso degli autosabotaggi, delle cadute, delle crepe. Lo specchio cerca di rassicurarla, di ricucire la sua fiducia nei momenti in cui Veronica non crede nemmeno più in sé stessa. Soffrire è concesso. È il dolore a forgiare la guerriera.
Veronica Howle è il progetto alternative pop rock della cantautrice lecchese Veronica Sottocornola. Attiva dal 2017 con un primo EP e diversi singoli in italiano e inglese, si distingue per l’intensità emotiva e la capacità di trasformare ferite e rinascite in brani di forte impatto. Ha calcato palchi come il Lecco Pride (2022 e 2023) e preso parte due volte al contest Cover Me, arrivando sempre in finale: il riarrangiamento di Radio Nowhere è stato inserito nella compilation ufficiale, classificandosi secondo al Premio Tenco 2023 come “Miglior album collettivo a progetto”.
Nel 2023 completa le registrazioni del suo secondo EP con la produzione artistica di Pietro Foresti. Si esibisce dal vivo in formazione elettrica e acustica (voce e chitarra). Le sue canzoni raccontano solitudini luminose, rinascite e battiti sospesi tra buio e luce.
Line up: Veronica Sottocornola – voce e Fabio Mariuzzo – chitarra.
ASCOLTA “FINESTRE DI CARTA”!
https://orcd.co/veronicahowle-finestredicarta
Gli SKW annunciano il loro US West Coast Tour 2026
Gli SKW annunciano il loro US West Coast Tour 2026: quattro show, tre città e l’energia che li ha resi una delle realtà più esplosive del metal italiano.
La band milanese SKW, attiva da anni nella scena alternative metal, volerà negli Stati Uniti a febbraio per un tour di quattro date sulla West Coast.
Un percorso che toccherà San Diego, Las Vegas e la capitale mondiale del rock ovvero Los Angeles: qui calcheranno i palchi del Viper Room e del Whisky A Go Go, due club iconici dove sono passate alcune tra le band più influenti della storia.
Il tour rappresenta un passo decisivo nel percorso internazionale degli SKW, da sempre riconosciuti per un sound potente e diretto e un’attitudine live devastante, considerata il vero marchio di fabbrica della band.
Le date del tour:
12/02 – Viper Room – Los Angeles
13/02 – Whisky A Go Go – Los Angeles
14/02 – The Bancroft – San Diego
15/02 – Taverna Costera – Las Vegas
Gli SKW porteranno negli USA la loro miscela di metal moderno, groove e melodia, con l’obiettivo di consolidare la loro presenza internazionale e documentare l’esperienza per i fan italiani e americani.
ASCOLTA “HUMANS”!
Spotify: https://spoti.fi/48EhAkl
“Desert Rose”, il nuovo singolo di E.A.R.S.
Musicalmente, la traccia si presenta nella sua radio-edit, asciugata dell’intro e del finale per mettere al centro la progressione emotiva della parte principale. Dovendo definire il genere musicale di appartenenza del brano, la band lo colloca nel proprio universo personale di Alchemical Rock, una miscela che intreccia folk, celtic, flamenco, country, oriental e richiami old-style dentro un cuore hard rock. Un equilibrio che, per atmosfera e spirito, rimanda in parte a un’impronta Led Zeppelin rivisitata in chiave contemporanea.
“Desert Rose” è uno dei tasselli del progetto concettuale degli E.A.R.S., che sviluppano il loro percorso attraverso album ispirati ai colori dell’arcobaleno più il grigio conclusivo. Il primo capitolo, Facing God, ha come sfondo il viola dell’etere e raffigura il “Volto di Dio” come sintesi di fluidodinamica, cimatica e simbologia dell’Albero della Vita, indagando il respiro che unisce maschile e femminile nella pulsazione del vivente.
Gli E.A.R.S. (Eddyin’ Around Roamin’ Sounds) sono una rock band della provincia di Varese attiva nella formazione attuale dal 2022. Il gruppo sviluppa un linguaggio definito Alchemical Rock, fusione di folk, celtic, oriental, flamenco, blues, punk, grunge e metal in una cornice hardrock. La band predilige l’inglese per la sua musicalità e universalità espressiva. Il progetto discografico segue un percorso simbolico basato sui colori, sulla mitologia e sugli elementi alchemici.
Ogni membro della band incarna un elemento alchemico (Acqua, Terra, Fuoco, Aria) e un animale mitologico corrispondente (Kraken, Drago, Fenice, Leone), strutturando un immaginario simbolico che attraversa musica e testi. I membri: Rich (chitarra – Acqua/Kraken), Tony (basso – Fuoco/Fenice), Mark (batteria – Terra/Drago) e Niel (voce – Aria/Leone). Rich porta un’impronta ’60-’70, Tony un background tecnico-strumentale, Mark un’anima hardrock-progressive e Niel un’esperienza vocale che spazia dal jazz al gospel al musical. Insieme costruiscono un immaginario sonoro e narrativo che mira a unire energia rock, simbologia e introspezione.
ASCOLTA “DESERT ROSE”!
https://orcd.co/ears-desertrose
“Shut up!”, il nuovo singolo dei Dish Breakers
“Don’t tell me what to do, don’t tell me what to say!”
Così parte il brano, e così continua, come un mantra, una testata contro la presunzione, un muro sonoro che non lascia spazio a interpretazioni. “Shut up!”, il nuovo singolo dei Dish Breakers, è hard rock moderno diretto, veloce, sfrontato. Zero fronzoli, zero diplomazia, solo l’urgenza di urlare basta, siamo stufi!
Un grido generazionale che non si limita a protestare, ma mostra il dito medio senza metafore: “Go f*ck yourself, ’cause I’ll do it my way”.
Più chiaro di così è impossibile: smettetela di dirci come vivere, cosa scegliere, chi essere. Smettetela di dispensare consigli non richiesti dalle torri d’avorio delle vostre esperienze, ignorando che ogni persona è un universo a sé.
“Shut up!” è la voce esasperata di chi reclama il diritto di sbagliare da solo, di crescere da solo, di decidere da solo. E se fra vent’anni i giovani canteranno ancora una canzone così, significherà che non abbiamo imparato niente.
Nati nel 2019 dalle ceneri degli Spleen 55, i Dish Breakers sono una band crossover bolognese formata da Furio, Gambler, Garghy, Genna e Primo: cinque anime diversissime, unite da un’unica pulsazione nelle vene, ovvero rock’n’roll e metallo liquido.
Il loro sound è una miscela incandescente che spazia dal nu metal al prog, passando per grunge e hard rock.
Assoli taglienti, riff incendiari, scream e growl che graffiano, melodie che restano incollate alla pelle: se cercate potenza, verità e un’attitudine senza compromessi, i Dish Breakers sono esattamente la vostra band.
ASCOLTA “SHUT UP!”!
https://orcd.co/dishbreakers-shutup
giovedì 4 dicembre 2025
THE LIZARDS – “STRANGE DREAM” – UNA GUIDA VERSO LA LUCE
Nel nuovo singolo dei The Lizards, il sogno diventa un varco, un luogo sospeso in cui lasciarsi guidare. L’atmosfera, coerente con il titolo, avvolge l’ascoltatore in un’aura suadente e profondamente onirica: qui l’immaginazione prende forma attraverso un linguaggio fantasy, dove un’elfa diventa mentore e compagna di viaggio. È lei a condurre oltre i sentieri del bosco, tra le rovine silenziose di un’antica cattedrale e poi in una grotta, fino ad approdare, grazie a un ciondolo magico, ad un luogo fatato che profuma di rinascita.
I paesaggi d’Irlanda – selvaggi, poetici, intrisi di magia naturale – fanno da cornice a questo percorso interiore di trasformazione. Un invito a lasciare la notte alle spalle, ad accogliere la luce, ad ascoltare quella parte profonda di noi che chiede cambiamento.
A volte, infatti, è l’inconscio il primo a parlare: sussurra il bisogno di evolvere, di sciogliere le ombre del passato, di ritrovare il proprio cammino. Con “Strange Dream”, i The Lizards scelgono di ispirare questo viaggio mettendo in dialogo le loro due voci – maschile e femminile – che diventano guida, bussola, presenza. Come a ricordare che, se abbiamo il coraggio di continuare a camminare, il destino sa condurci verso paesaggi di luce, natura incontaminata e autentica pace interiore.
I The Lizards sono una rock band milanese nata nel 2004, da subito impegnata nella creazione di brani inediti.
Nel 2011 si trasformano in una tribute band internazionale dei Cranberries, progetto che consente loro di accumulare una vasta esperienza dal vivo su prestigiosi palchi, sia in Italia che all’estero.
Parallelamente, continuano a comporre e promuovere la loro musica originale, utilizzando principalmente il web e i social media per raggiungere un pubblico sempre più ampio.
La band partecipa a numerosi concorsi musicali, tra cui Emergenza Rock, Sound Wave e 3DM, conquistando il secondo posto al Malgrate Festival nel 2007 e arrivando alle selezioni regionali di Sanremo Rock nel 2023.
Nel 2024, l’etichetta discografica Sorry Mom! li nota e propone loro una collaborazione, da cui nasce il primo singolo ufficiale sotto etichetta, “Full of Dreams Suitcase”, rilasciato il 6 giugno 2024, seguito da “Rainbow”.
Nel 2025 hanno già pubblicato i singoli “Whispers in the Dark”, “In an awful winter day”, “Wake up now!” e “Roads”.
Pur scrivendo prevalentemente in inglese, a partire dal 2009, dopo la partecipazione al Tour Music Fest di Roma, The Lizards iniziano a esplorare anche la scrittura in italiano.
La loro musica si distingue per un sound coinvolgente e dinamico, in bilico tra il rock più energico e le atmosfere intime esperimentali. Accanto a sonorità distorte e potenti, trovano spazio momenti più delicati e misteriosi, spesso arricchiti da elementi elettronici. A rendere il tutto ancora più originale è l’alternanza delle due voci: quella femminile, che richiama le sonorità di Dolores O’Riordan, e quella maschile, capace di evocare la profondità vocale di Matthew Bellamy.
I testi, di natura spesso autobiografica e intimista, trattano anche temi sociali, conferendo ai brani una dimensione riflessiva e profonda.
ASCOLTA “STRANGE DREAM”!
https://orcd.co/thelizards-strangedream
“Hangar” è il nuovo singolo di iaco
Tra luci calde, tagli che bruciano sulla pelle e verità che emergono solo quando il silenzio fa rumore, “Hangar” è il nuovo singolo di iaco, un brano rap dalle sonorità oscure ed elettroniche che racconta l’intreccio di due vite destinate a sfiorarsi con forza, per poi perdersi.
È una canzone che parla di un incontro che accende, di un amore che cambia prospettiva, di una fine che lascia lividi invisibili. È una confessione che nasce dal buio per cercare un varco nell’asfalto.
La relazione al centro del brano vive di contrasti, come un ossimoro costante: “uniti e diversi quasi come ossimoro”, osserva iaco, sottolineando la distanza che cresce anche quando si prova a restare vicini. Nella narrazione si sovrappongono due piani: la magia del primo incontro – “eri la luce calda che entra dalla finestra” – e il disincanto del dopo, quando ciò che rimane fa male: “nei punti in cui mi toccavi ho solo lividi”.
L’“hangar” evocato nel titolo diventa uno spazio mentale, un luogo sospeso dove una luce fioca si accende quando tutto sembra essersi spento: “una luce che si accende in fondo all’hangar”.
Pur parlando di una rottura, il brano porta con sé una scintilla di speranza, un invito a non farsi schiacciare dalle fasi buie: “la pioggia bagna i palazzi e le scale / fuori c’è il sole dopo il temporale”. È un promemoria emotivo, un mantra per ricordarsi che anche il dolore è un passaggio, non una condanna.
Le sonorità moderne, pulsanti, a tratti cupe, sostengono un racconto fatto di contrasti: calore e gelo, luce e ferite, sogni che spingono verso l’alto e crolli improvvisi – come quando l’artista ammette: “supero il limite Icaro e cado giù”.
“Hangar” è una fotografia sincera, vibrante e vulnerabile, che continua a brillare anche mentre racconta ciò che fa male.
iaco, nome d’arte di Iacopo, nasce a Genova nel 2010. Fin da piccolo mostra una spiccata predisposizione per il mondo dello spettacolo: a soli sei anni partecipa come solista allo Zecchino d’Oro 2016, conquistando il terzo posto con Pikku Peikko.
Parallelamente alla musica, sviluppa presto una forte passione per la recitazione, che coltiva presso la scuola teatrale La Quinta Praticabile. Grazie alla combinazione tra canto e teatro, calcac importanti palcoscenici prendendo parte a musical come A Christmas Carol, Niente e Freak.
Nel 2020 si avvicina al doppiaggio, collaborando con vari studi milanesi e prestando la voce, tra gli altri, al principe William nella quinta stagione di The Crown (Netflix, 2022).
Dal 2023 sceglie di tornare alla sua prima vocazione: la musica. Inizia a scrivere brani originali per raccontare la propria crescita emotiva e artistica. Con Sorry Mom!, pubblica i singoli “Solo Noi Due” e “Balla Fra”. “Hangar” rappresenta il terzo capitolo della sua evoluzione musicale: un lavoro più maturo, introspettivo e sonoramente deciso.
ASCOLTA “HANGAR”!
https://orcd.co/iaco-hangar
NASPI – esce “FRASI CHE CADONO”
“Frasi che cadono” dal cielo, una dietro l’altra, come schegge di verità pronte a colpire.
Nel nuovo singolo dei Naspi non c’è spazio per ritornelli furbi o melodie scritte per restare in testa: qui c’è un’urgenza da comunicare, un pensiero che scalpita, un messaggio che deve arrivare adesso. A richiamare subito l’attenzione è una rullata di batteria in apertura, netta come un richiamo all’ordine. Il basso la rincorre e si lancia in scale dal sapore swing, mentre la chitarra corre senza freni, satura, incandescente e onesta, esattamente come la mente di chi la suona.
A guidare tutto c’è l’armonica, che ritorna strofa dopo strofa come una bussola nel buio, un punto fermo in un mondo musicale che sembra essersi perso. Ed è proprio questo il cuore del brano: una critica lucida e insieme visceralmente appassionata allo stato attuale della musica italiana.
Perché, scrivono i Naspi, “la proposta elementare che le vite può cambiare è il dovere di formare anche in campo musicale”. Non si può crescere, né creare, né innovare se si continua a servire al pubblico solo “canzonette” pensate unicamente per scalare classifiche e vincere competizioni dove “della musica fanno bara”.
In un sistema in cui il giudizio degli addetti ai lavori è spesso rapido e spietato, orientato ai numeri più che alla cultura, il trio chiede un ritorno alla coerenza, alla verità del mestiere:
“E che cantino dal vivo e che suonino dal vero, che ci insegnino il mestiere, che ci aiutino a capire finalmente cosa è originale”.
Un appello necessario, se non vogliamo finire per mandare la vera musica al cimitero.
Perché il rock non è solo un genere, è anche una coraggiosa dichiarazione d’intenti.
I Naspi fondono l’energia del rock classico con la profondità della musica d’autore.
Il progetto nasce nel 2021, quando Domenico Tenerelli, cantante e chitarrista, approda a Milano con la sua valigia di canzoni e incontra il batterista Filippo Loiacono. I due iniziano subito a esibirsi live, accompagnati da vari musicisti, affinando un’identità sonora personale e riconoscibile.
Nel 2025 arriva l’incontro decisivo: quello con il bassista Mattia Sammuri, che completa la formazione e dà vita al trio definitivo.
A settembre dello stesso anno i Naspi firmano con Sorry Mom!, pronti a diffondere la loro formula: rock ‘n’ roll diretto, viscerale, con testi che non hanno paura di far pensare.
ASCOLTA “FRASI CHE CADONO”!
https://orcd.co/naspi-frasichecadono
martedì 2 dicembre 2025
Dusty Eyes – il nuovo singolo “Echochamber”
Il brano si muove come una stanza chiusa, dove i pensieri rimbalzano sulle pareti e si amplificano fino a diventare indecifrabili. “In your echochamber of voices so loud, lost in the reverbs” canta la band, evocando quella condizione di sovraccarico mentale in cui la verità sembra offuscata dal rumore, dalle aspettative, dalle pressioni esterne. Un luogo in cui “clarity is hard to find”, e in cui risulta impossibile distinguere ciò che è reale da ciò che è solo riflesso.
Ma “Echochamber” è soprattutto un invito a fare spazio. A riconoscere le “catene d’eco” che avvolgono la nostra voce e a liberarsene, ritrovando un terreno più autentico da cui ripartire. “Free from the gum walls that trap our voice, laying in the silence that never lies”: è nel silenzio, nella sospensione, che diventa possibile ascoltare ciò che resta davvero, ciò che non si distorce.
Il brano è accompagnato da un videoclip estratto da una performance live, essenziale e intenso: un ambiente crudo, diretto, in cui la band restituisce la natura più vera del pezzo, lasciando che l’energia sul palco amplifichi l’atmosfera claustrofobica e ipnotica del suono.
Questo brano esplora i paesaggi interiori dove il rumore confonde ma il silenzio rivela, senza offrire risposte immediate, ma suggerendo un atto di coraggio: fermarsi, ascoltare, e provare a ritrovare “a pure sigh”.
I Dusty Eyes sono una band post punk/alternative rock di Latina formatasi nel 2021 dall’incontro tra Alessandro Duprè e Andrea Giovanetti, rispettivamente cantante e batterista del gruppo. Il progetto successivamente si contamina e arricchisce grazie all’entrata nella band del bassista Daniele Todino e del chitarrista Filippo Franzè i cui diversi background musicali finiscono per influenzare l’originaria struttura dei brani pur mantenendo gli stessi con un certo richiamo country-folk. Del resto, lo stesso nome “Dusty Eyes” attinge all’immaginario folkloristico dei cantautori americani evocando la polvere negli occhi di scava nella terra alla ricerca dell’oro.
Link video: https://www.youtube.com/watch?v=LIpkwGMmxEk
“Film di fantascienza”, il nuovo singolo di Jude Menegardi
La canzone segue il viaggio di due ragazze che vivono la loro relazione come un’avventura cosmica, sospesa nel tempo. Nel loro spazio privato, “la scienza qui non c’entra”: ciò che conta è la forza di un legame che si espande come una galassia. Ogni gesto semplice – un tocco, un sorriso, una serie guardata sul divano – diventa un momento straordinario, un frammento di un film infinito.
“Film di fantascienza” racconta proprio questa magia: l’incanto di sentirsi parte di una storia più grande, dove “non c’è una data di scadenza”.
L’autrice parla di un amore che riesce, nella sua completezza, ad essere tanto terreno quanto etereo e per descriverlo utilizza sia immagini delicate che concrete: da un lato occhi in cui fluttuare e pelle che diventa luna, dall’altro baci prima di partire e serie da guardare sul divano. Se le “pellicole che non hanno una fine” diventano il simbolo quotidiano di un amore che continua a muoversi, crescere e illuminare, la contropartita cosmica sono le “galassie che nessuno ferma”.
L’arrangiamento è arioso e sognante, costruito su un pop moderno che sembra fluttuare senza peso, come un giro in mongolfiera sopra le nuvole. Una produzione semplice ma espansa, che riflette perfettamente la sensazione di un sentimento che vibra e si allarga come l’universo stesso.
Con dolcezza, fantasia e un pizzico di meraviglia, “Film di fantascienza” è una dichiarazione d’amore che fa brillare la realtà come una scena di cinema: due pianeti in orbita e e due astronaute che decollano insieme.
Jude Menegardi è una cantante, chitarrista e cantautrice che ama definirsi la Donna Pirata, simbolo del suo spirito libero e indomabile. Cresciuta con il sogno della musica, ha seguito scuole, accademie, master e percorsi professionali che le hanno permesso di formarsi e ottenere borse di studio, sostenuta da genitori che hanno sempre creduto in lei.
Dopo vari tentativi in selezioni importanti come Area Sanremo e Amici, la sua identità artistica trova piena forma grazie a un episodio paradossale: una denuncia per “schiamazzi notturni” mentre suonava la chitarra per strada a un gruppo di ragazzi neolaureati. Leggere in un verbale che la chitarra era “oggetto del reato” la spinge a comprendere che la sua musica era destinata a fare rumore, ovunque.
Da quel momento la Donna Pirata prende il largo: una musicista che canta, suona e naviga per portare allegria, libertà e verità, all’arrembaggio con la propria arte.
ASCOLTA “FILM DI FANTASCIENZA”!
https://orcd.co/judemenegardi-filmdifantascienza
“L’Uomo del Sì”, il nuovo singolo di Claudia Cantisani
“L’Uomo del Sì”, il nuovo singolo di Claudia Cantisani in collaborazione con Petra Magoni, è un affresco ironico e pungente sull’ipocrisia quotidiana e sulla tentazione di dire sempre “sì” per convenienza. L’Uomo del Sì è una figura tipicamente italiana — affabile, accomodante, apparentemente positiva — che in realtà nasconde dietro l’assenso la paura di esporsi, la volontà di compiacere, la comoda illusione che basti aderire al sistema per non assumersi responsabilità. La Cantisani lo racconta con il suo stile unico, sospeso tra satira e dolcezza, tra teatralità e verità.
Il brano, scritto dalla cantautrice insieme all’ insostituibile Felice del Vecchio, e prodotto da Mimmo Cappuccio, fonde sonorità popolari ed etniche con atmosfere che richiamano le feste patronali del Sud Italia e suggestioni baltiche. La voce intensa di Petra Magoni amplifica la dimensione teatrale e ironica della composizione, trasformando il pezzo in un piccolo inno alle “feste di paese”, ma anche in una riflessione profonda sulla società e sul bisogno di autenticità. “L’Uomo del Sì” è un ritratto lucido e divertito del nostro tempo, una danza tra compiacenza e verità, dove la musica diventa al tempo stesso critica sociale e celebrazione del folklore.
Il singolo verrà presentato in anteprima domenica 18 gennaio 2026 al Blue Note di Milano, in un concerto che vedrà Claudia Cantisani accompagnata da una band di otto musicisti e dalla partecipazione speciale di Mimmo Cappuccio, chitarrista e produttore del brano. Durante la serata saranno eseguiti anche brani dai precedenti lavori, un omaggio a Mina e un’anteprima del nuovo album in uscita, che include collaborazioni con Carla Vistarini e Sergio Caputo.
Claudia Cantisani, cantante, autrice e didatta, è una voce raffinata della canzone d’autore italiana. Formata tra il canto lirico e il jazz, ha all’attivo tre album e numerose collaborazioni con artisti come Andrea Agresti, Sergio Caputo e Alessandro Haber. Dopo aver calcato palchi come il Blue Note di Milano, Alexanderplatz di Roma, Val Tidone Jazz Festival e Festival JazzMi, nel 2025 torna con un progetto che intreccia ironia e introspezione, tradizione e contemporaneità, confermando la sua cifra originale nel panorama musicale italiano.
ASCOLTA “L’UOMO DEL SÌ”!
https://benext.lnk.to/luomodesi
lunedì 1 dicembre 2025
My Evil Twin – il nuovo singolo “No Future”
Non c’è più speranza: resta solo la crudele verità di ciò che siamo diventati.
Con il nuovo singolo “No Future”, i My Evil Twin guardano in faccia il marcio del nostro presente e ne tirano fuori un violento manifesto nichilista.
Una breve intro apocalittica lascia velocemente spazio a un metalcore furioso e tiratissimo. Niente giochi di luce e ombra, nessuna alternanza tra momenti eterei e breakdown improvvisi. “No Future” è un breakdown continuo, un assalto frontale in cui uno screaming disperato e implacabile diventa la cronaca brutale della disfatta a cui stiamo assistendo e contribuendo.
Il mondo brucia, e ormai lo si afferma con un sarcasmo amaro, alla stregua di un presentatore TV: “Welcome my friend, this is the end, you will see the world in flames next to me”.
E tra le fiamme non esiste solidarietà: “Allies stab me, everyone is fighting like they were possessed”.
L’unica regola è la legge del più forte, mors tua vita mea: la maschera dell’umanità cade e rivela la nostra natura più spietata, tra sadico compiacimento e totale indifferenza verso il dolore altrui. Un orrore davanti al quale Dio tace… o forse ghigna soddisfatto.
I My Evil Twin immaginano così la fine del mondo: una battaglia solitaria, incessante, mentre le urla in sottofondo passano ormai inosservate.
I My Evil Twin rappresentano il suono del conflitto interiore: la lotta tra chi sei e chi potresti essere, tra luce e ombra, tra lucidità e caos.
Elettronica, pesantezza e melodie inquietanti convergono in un’identità sonora che sfida i confini dei generi, dando forma a un percorso musicale crudo, emotivo e viscerale.
Ogni loro canzone è uno specchio: riflette le ombre che cerchiamo di ignorare, scava in profondità tra i temi dell’identità, dell’autodistruzione e dei mostri che portiamo dentro.
I My Evil Twin trasformano il dolore in catarsi e il disagio in energia. I loro concerti non sono semplici esibizioni: sono esplosioni emotive, intense e autentiche, capaci di connettere a un livello profondo chi ascolta. Questa non è solo musica heavy. È la colonna sonora di chi combatte guerre silenziose, invisibili ma reali.
Quinto singolo di un 2025 prolifico, “No future” segue i precedenti “0kay!”, “Are u following me?”, “Crazy” e “LOG”.
ASCOLTA “NO FUTURE”!
https://benext.lnk.to/nofuture
sabato 29 novembre 2025
I The Windfall presentano il nuovo singolo “A Land for Animals”
I The Windfall presentano il nuovo singolo “A Land for Animals”, un inno visionario che immagina un mondo in cui ogni creatura possa finalmente muoversi senza paura, libera da qualsiasi forma di crudeltà. A far germogliare questa idea è una frase di Émile Zola – “Il compito più alto dell’uomo è liberare gli animali dalla crudeltà” – che diventa la scintilla emotiva e morale da cui prende vita non solo la canzone, ma anche l’universo visivo del suo videoclip.
Nel brano, questo desiderio di una terra utopica, dove dignità e libertà non siano privilegio di pochi ma diritto di ogni essere vivente, si traduce in un linguaggio musicale istintivo, pulsante. Il ritmo serrato, le percussioni dal respiro quasi tribale, le chitarre che avanzano come passi nella polvere: tutto contribuisce a evocare una sorta di “marcia di restituzione”, un ritorno simbolico alla vita, ai propri spazi, alla propria natura.
“A Land for Animals” non è solo una canzone: è una visione. Una richiesta di ascolto, rispetto e cambiamento, ma anche un invito a immaginare – e forse costruire – un mondo in cui la libertà non sia l’eccezione, ma la regola.
The Windfall è il progetto musicale di Gianluca Gugliotta (handpan, chitarre elettriche, drum machine, hammered dulcimer, percussioni), affiancato dal maestro Giovanni Alibrandi (violino, synth) e da Eliana Mazzei (voce, flauto traverso). La loro musica unisce sonorità celtiche e world music, grazie a strumenti come handpan, dulcimer, udu, flauti e violino, a suggestioni new wave e ambient, con chitarre elettriche effettate, synth analogici e drum machine.
Il risultato è un linguaggio sonoro libero e mutevole, fortemente evocativo e in dialogo con la natura e i suoi elementi.
L’esperienza live dei The Windfall è pensata come un vero e proprio viaggio sensoriale: concerti arricchiti da proiezioni video che intrecciano musica, immagini e i quattro elementi naturali – fuoco, aria, acqua e terra – in una dimensione quasi catartica. Il progetto si è già esibito in festival e rassegne siciliane come Intermittenze, Pietra Lunare e Radica, trovando location suggestive e in sintonia con il suo immaginario.
Da settembre 2024 i The Windfall collaborano con l’etichetta Sorry Mom!; da maggio 2025 è disponibile su tutte le piattaforme digitali il loro primo EP, un lavoro di sei brani che racchiude l’essenza del progetto.
ASCOLTA “A LAND FOR ANIMALS”!
https://orcd.co/thewindfall-elemental
venerdì 28 novembre 2025
“Crash Eleven”, il nuovo singolo del power duo toscano BIG BOSS MAN
Ispirato al crash call, il codice d’emergenza ospedaliero che richiama la squadra di rianimazione, il brano trasforma quell’attimo di caos e urgenza in pura energia sonora.
Quando l’allarme suona, il tempo si dissolve: il cuore vacilla, l’adrenalina prende il controllo e il silenzio diventa un grido.
“Crash Eleven” è il battito che riparte, il suono di un sistema che si riaccende sotto pressione.
È rumore, paura, potenza e liberazione; un cuore che si rifiuta di smettere di battere.
Un brano dalle sonorità grezze e senza fronzoli, come l’urgenza durante l’emergenza.
Basso e batteria. Nessuna chitarra. Nessun compromesso.
Nato nel 2015 In una piccola città della costa toscana con lo scopo di creare con un approccio minimalista (no chitarra basso/voce e batteria) l’effetto di una band al completo, BIG BOSS MAN è un duo punk che suona come un quartetto Rock: un muro di suono sporco, potente e diretto in faccia.
Il bassista suona un improbabile basso rosa a forma di margherita ma il suono è tutto fuorché delicato: ruggisce distorto mentre la batteria pesta senza tregua come in un’intera sezione ritmica in rivolta.
Ad Aprile 2025 esce il loro primo album “self titled”, un full length che arriva diretto e senza filtri con 9 tracce che mescolano furia punk e vibrazioni dance punk.
Con una formazione ridotta all’osso e una produzione grezza ma efficace , i BIG BOSS MAN fanno della semplicità la loro arma più potente.
Il loro suono è diretto, urgente e trascinante. Niente riempitivi: basso distorto, batteria tirata al limite, e un’attitudine che riporta al DIY più autentico.
Zero fronzoli, solo energia pura. Punk lives. No Guitar. No compromise.
ASCOLTA “CRASH 11”!
Spotify: https://bit.ly/43TGhZG
“Dwarfest”, il nuovo singolo dei Wandering Tale
Tutto ebbe inizio con un viandante solitario che, dopo aver camminato a lungo seguendo il corso di un fiume, scorge nella notte una locanda illuminata. È stanco, infreddolito, desideroso di un rifugio caldo. Ma appena spalanca la porta, si ritrova immerso in un pandemonio festoso: una compagnia di nani che mangia, beve e intona canti fragorosi.
Non siamo nella casa di Bilbo Baggins, ma l’atmosfera… è esattamente quella.
Quando però l’oste annuncia che la birra è finita, ecco che la vera festa comincia. I nani lottano, urlano, sventolano panche e boccali nel tentativo disperato di accaparrarsi le ultime gocce del prezioso nettare. In pochi istanti la locanda si trasforma in un allegro campo di battaglia: è così che loro celebrano davvero.
È questa la scintilla narrativa di “Dwarfest”, il nuovo singolo dei Wandering Tale: un brano dal sapore tolkieniano, guidato da un folk metal epico, festoso e traboccante di spirito goliardico, sulla scia di nomi come Alestorm e Wind Rose. In alto i boccali e lanciatevi nel turbine danzante di una rissa che profuma di malto e leggenda.
I Wandering Tale nascono nel 2019 da un’idea di Daniele, Fabio e Davide (voce e chitarre), durante una sessione di giochi di ruolo che finisce — inevitabilmente — per trasformarsi in una fucina di immaginazione. Alla formazione si aggiunge presto Balbo al basso e, dopo una parentesi con Ottavio alla batteria, arriva Lorenzo, completando la line-up.
Dopo un primo periodo dedicato alle cover, l’intuizione arriva in una serata tanto alcolica quanto burrascosa: perché non raccontare in musica le avventure di un bardo errante, che attraversa terre sconosciute e creature fantastiche, iniziando il suo viaggio proprio da una rissa tra nani ubriachi?
Nasce il progetto Bastard Dwarves, poi elegantemente ribattezzato Wandering Tale nell’estate 2020 — un nome che custodisce perfettamente l’essenza: storie che camminano.
Ispirati da giganti come Rhapsody of Fire, Iron Maiden, Folkstone e molti altri, i Wandering Tale costruiscono una miscela unica di power metal veloce, atmosfere folk e testi che pescano nel folclore, locale e non. Nonostante i rallentamenti della pandemia, la band non si ferma: tra il 2022 e il 2025 partecipa a concorsi e rassegne, conquistando un pubblico trasversale, giovani e anziani, metallari e ballerini di liscio. Segno che l’idea funziona.
Nel 2025 arriva la loro prima raccolta di brani, “Tales from the Tavern”, un compendio di storie narrate dall’onnipresente Bardo, con il suo liuto e la sua ironica saggezza: battaglie, sbornie epiche, incontri improbabili e leggende bisbigliate tra una pinta e l’altra.
ASCOLTA “DWARFEST”!
https://orcd.co/wanderingtale-dwarfest
V!ktoria – il nuovo singolo “Correre”
“Correre” è la colonna sonora di un momento di rottura e ripartenza: quando tocchi il fondo e scopri che proprio lì nasce la spinta per risalire. È un invito a credere di nuovo in se stessi, a lasciare andare ciò che non serve più, a riconoscere la propria forza anche quando si resta “fragili”. Un inno alla crescita, al coraggio e al diritto di inseguire ciò che si ama.
“Troverò il posto giusto per me”, canta V!ktoria, impostando fin da subito la direzione del brano: un percorso personale, intimo, ma capace di parlare a chiunque abbia bisogno di rialzarsi.
Il viaggio continua nella promessa: “Se mi dai fiducia, io ti darò un motivo”, un’apertura verso l’altro che diventa complicità, sostegno, possibilità di cambiare destino insieme.
E quando arriva il momento di spezzare ciò che trattiene, la voce diventa un vero manifesto: “Lascia perdere il passato: devi rompere per poi tornare ancora a correre”.
Il messaggio culmina in una frase che profuma di liberazione: “Ora mi fido di me”. È il punto di svolta, la scintilla che accende la nuova versione di sé.
Nel videoclip – girato tra i luoghi simbolo di una Torino viva, vissuta e personale – la corsa diventa immagine concreta della trasformazione: la città, i suoi contrasti, le luci, la pioggia e gli spazi aperti accompagnano V!ktoria in un attraversamento che è anche emotivo. Una festa di colori e movimento che riflette l’anima del pezzo: immediata, brillante, diretta. Diario, sfida e liberazione insieme. Perché per andare avanti bisogna rompere le vecchie catene.
V!ktoria, all’anagrafe Greta Sannino, è una cantautrice e songwriter di Torino. Il suo progetto musicale, pop dalle influenze punk, prende forma nel 2022 e da allora si sviluppa tra scrittura personale e collaborazioni come autrice per altri artisti.
Nell’agosto 2024 firma con il management Sorry Mom, mentre a febbraio 2025 presenta il brano “Respirare”, durante la settimana del Festival di Sanremo, tramite interviste su diverse emittenti radiofoniche oltre che a Casa Sanremo e Casa Bontempi.
Ad aprile 2025 il videoclip del singolo “Le cose che non so” viene presentato sulla pagina ufficiale di SkyTG24. Nel giugno 2025 pubblica “Cocktail Bar”, seguito a settembre dal remix ufficiale, entrambi sotto l’etichetta Elisir Records e distribuiti da Visory Records.
Link video: https://www.youtube.com/watch?v=1cb7gsdTK_I
mercoledì 26 novembre 2025
“Statale 36”, il nuovo singolo di Oscar’s Band
C’è un aggettivo che descrive alla perfezione il nuovo singolo degli Oscar’s Band, “Statale 36”: sorridente. Un brano pop-rock immediato e catchy, capace di far muovere la testa e di farsi canticchiare già dal primo ascolto.
“Statale 36” racconta una sensazione precisa: la libertà. È il momento della partenza, del viaggio, dell’evasione da un mondo sempre più caotico e stretto. Un inno al bisogno di respirare, di lasciarsi alle spalle il rumore e ritrovare spazio dentro e fuori di sé.
Ispirata alla strada statale che collega Milano al Lecchese, la canzone nasce da un’illuminazione improvvisa. Alex Montini, frontman della Oscar’s Band, l’ha scritta una mattina presto, mentre percorreva una tangenziale quasi deserta. L’alba cresceva lenta, tingendo il cielo di rosa e oro, riflettendosi sull’asfalto ancora umido. Nell’aria, i primi profumi di primavera portavano con sé la promessa di un giorno nuovo. In quell’attimo sospeso, nel silenzio della strada e nel ritmo costante del motore, Montini ha sentito il bisogno di catturare quelle emozioni: la calma, la libertà, la bellezza semplice del mondo che si risveglia. Statale 36 non racconta una storia: traduce in musica un momento, fissando colori, profumi ed emozioni di un’alba vissuta tra lui e la strada vuota.
Gli Oscar’s Band, formazione rock italiana attiva dal 2009, sono guidati da Alex Montini e prendono il nome dall’amico scomparso Oscar, a cui la band è dedicata. Dopo anni di intensa attività live e un percorso come tributo ai Nomadi, nel 2021 il gruppo ha avviato la produzione di brani inediti, attirando l’interesse di pubblico e addetti ai lavori. Oggi la band propone un sound rock con influenze pop e blues,caratterizzato dalla voce potente e riconoscibile di Montini. La formazione comprende cinque musicisti e si esibisce esclusivamente dal vivo.
ASCOLTA “STATALE 36”!
https://orcd.co/oscarsband-statale36
“Instead Of You” è il nuovo singolo della band The Hermanos
“Instead Of You” è il nuovo singolo della band The Hermanos, progetto nato dalla collaborazione musicale dei fratelli Brussato.
Il sound della band è un mix di new wave rock dei primi anni 80’, indie ed elettronica.
Il singolo fa seguito all’uscita dell’EP d’esordio “ Blinding Love” e l’album “ A Different Love” due dischi con l’idea di unire lo spirito più "spleen" e rock dei primi "U2" con un'elettronica vagamente dance e la passione per le colonne sonore.
I testi raccontano di amori mai lineari, con sentimenti contrastanti e complicati, come solo l'amore sa essere. Amore per la vita e per tutto ciò che porta con sé, dolore compreso.
Il nuovo singolo “Instead Of You” prosegue la "trilogia” dell'amore" inaugurata dai primi due album e parla della difficoltà di comprendere che quando ci sentiamo imprigionati non è colpa dell’altro/a ma solo di noi stessi. Il sound delle chitarre e l'assenza di tastiere voluta per legarlo di più al rock anni 90 (Dinosaur jr).
“Instead Of You”, il nuovo singolo, costituisce il primo atto per l’uscita del prossimo album.
Link video: https://www.youtube.com/watch?v=K5CXkCj_u2g
The Hermanos sono:
Roberto Brussato – chitarre e piano
Giorgio Brussato – basso, voce, synth
Leonardo Forcolin – batteria
Gli NRG1 presentano “Red Lights”
Un brano morbido e atmosferico, carezzevole nelle sue linee e sospinto da un ritmo lento e vellutato, come camminare scalzi su una nuvola o sprofondare in un cuscino di piume.
“Red Lights” è un viaggio tra desiderio e oscurità, una danza silenziosa tra impulsi e fragilità.
Le luci rosse del titolo sono un confine: soglia tra realtà e sogno, corpo e spirito, presenza e smarrimento. È lì, in quello spazio intermedio, che la voce si fa guida e confessione, sussurrando:
“Red lights, my eyes are on your broken smile / Red lights I believe that I can help you tonight”.
Il brano diventa così un dialogo intimo, un attraversamento emotivo in cui l’altro è riflesso e specchio, a volte salvezza e a volte abisso. La canzone segue un cammino introspettivo fatto di incertezze e rivelazioni: “If you’re looking down this path you may be lost in your mind”.
Musicalmente, “Red Lights” avanza in una sospensione costante, tra suoni morbidi che sfumano come una fotografia sfocata e un pulsare elettronico che imita il battito di un cuore esitante. La musica diventa sia cura che condanna, carezza e vertigine.
Non è solo un brano: è un luogo da attraversare, un’emozione che brucia lenta.
NRG1 nasce dalla fusione artistica del batterista e percussionista Nico Dibono e del chitarrista e synth player George Bora. Il duo trae ispirazione dalla house e dall’elettronica, trasformandole in una ricerca sonora centrata su groove pulsanti, chitarre ambient dal sapore onirico e sintetizzatori incisivi che aggiungono profondità e tensione emotiva. Ne risulta un sound immersivo e magnetico, capace di avvolgere l’ascoltatore e condurlo in atmosfere sospese, dove corpo e mente si incontrano e si confondono.
ASCOLTA “RED LIGHTS”!
https://ffm.to/nrg1-redlights
martedì 25 novembre 2025
MYSTIC ALMA – esce “ROMANCE”
Gli opposti si attraggono o si respingono?
Per i Mystic Alma non c’è dubbio: quando luce e oscurità si incontrano, possono generare un’energia capace di cambiare il mondo. Il nuovo brano “Romance”, un racconto in musica dalle tinte symphonic metal, esplora proprio questa collisione di forze primordiali.
Passeggiando nella foresta, la Signora della Luce incrocia una figura avvolta nelle ombre. La paura iniziale, però, lascia spazio al coraggio del dialogo: due voci – quella maschile, cupa e perentoria, e quella femminile, chiara e luminosa – danno vita a un confronto che deciderà le sorti del loro incontro.
L’approccio mite e pacifico della Signora della Luce è determinante: “Oh stormy sea, you gloomy spirit looking for gladness / Oh let us live”.
In questo scambio sincero, la distanza tra i due mondi si riduce, fino a dissolversi. L’ombra scopre la grazia della luce, la luce riconosce il valore dell’ombra. È un amore che supera dualità, confini e pregiudizi, per ricordarci che entrambi i mondi vivono dentro ciascuno di noi. Solo accettandoli, e permettendo loro di dialogare senza paura, possiamo raggiungere una nuova alba.
Come cantano gli ultimi versi: “Darkness and light, we’ll change the world / Opposite sides, meet them forever / Never give up”: non arrendersi alla divisione e non perdere la fiducia nell’incontro. Perché è proprio dove luce e oscurità si toccano che nasce la vera magia.
Il progetto Mystic Alma nasce dall’incontro artistico tra Salvatore Lucchesi – musicista e produttore eclettico, polistrumentista dalla vasta esperienza – ed Elisa Fortuna, soprano lirico con una brillante carriera in Italia e all’estero, animata da una forte passione per il rock e la contaminazione tra generi. Da questo incontro nasce un percorso di sperimentazione audace, che fonde voce lirica e sonorità rock e metal orchestrali in una formula tanto personale quanto affascinante.
I testi, scritti da Elisa, trasmettono messaggi di positività e bellezza, ispirati dalla natura, dalla vita e da una visione profonda del mondo. Le musiche, composte da Salvatore, spaziano con grande maestria dal gotico al sinfonico, dal celtico al metal, con soluzioni armoniche complesse e coinvolgenti.
Dopo una lunga fase creativa, il duo ha ampliato la formazione coinvolgendo altri musicisti provenienti da background diversi, dando vita alla band Mystic Alma. Il progetto, già apprezzato in importanti eventi e festival internazionali, si distingue oggi come una proposta musicale notevole nel panorama attuale, capace di emozionare e sorprendere attraverso la sua carica evocativa e la sua identità fuori dagli schemi.
“Romance” è il terzo singolo del 2025, dopo “The spirit of the light in the night” e “The Ballad of the Sunset”.
ASCOLTA “ROMANCE”!
https://orcd.co/mysticalma-romance
lunedì 24 novembre 2025
Gli Unkle Kook tornano con “The Wedding”
Gli Unkle Kook tornano con “The Wedding”, una ballata psichedelica dai toni desertici che vede la partecipazione straordinaria di Dellera alla voce. Un incontro artistico carico di intensità, che amplifica il carattere cinematografico e crepuscolare del nuovo singolo.
“The Wedding” racconta un amore nascosto, impossibile, consumato nell’ombra. I due protagonisti si incontrano in segreto per scambiarsi i loro voti: un rito intimo, quasi sacro, celebrato un attimo prima di dirsi addio per sempre. La scena sembra emergere da un film sospeso tra western e noir: un vento ruvido solleva polvere e ricordi, le lacrime scendono lente e si mescolano alla terra, creando un fango in cui affogare sogni troppo fragili per sopravvivere alla luce del giorno.
La musica accompagna questo ultimo istante come una spirale ipnotica: chitarre dal sapore desert rock, atmosfere dilatate, un’aura psichedelica che avvolge le voci e trasforma la storia in una visione. La presenza di Dellera, con il suo timbro sensuale e appassionato, aggiunge profondità emotiva al racconto, rendendo il brano un vero e proprio “matrimonio” artistico tra mondi affini. La sua interpretazione, calda e tormentata, dà corpo al dolore e alla dolcezza degli amanti, sospesi tra destino e impossibilità.
Con “The Wedding”, gli Unkle Kook firmano un pezzo che parla di legami spezzati, promesse che non possono essere mantenute e arrivederci che fanno male come un taglio netto. Un viaggio emotivo che si muove su paesaggi bruciati dal sole, tra miraggi, ferite e desideri che non smettono di vibrare, anche quando tutto sembra perduto.
Un brano che è una piccola scena di cinema: intensa, poetica, destinata a restare impressa.
Gli Unkle Kook nascono nel 2019 a Bologna. Prendendo ispirazione dalla surf music, la composizione eterogenea del gruppo crea una musica dal forte impatto visivo, un mondo ricco di immagini, profumi e sensazioni, da colonna sonora, con un’anima rock’n’roll che fa ballare e si rivela in concerti dall’energia travolgente, senza mai tralasciare un senso di ironia e leggerezza. Con chitarre desertiche e riverberate, un sassofono graffiante e una solida sezione ritmica, la band dà vita a un sound eclettico e coinvolgente.
Presentano nel 2021 per l’etichetta Brutture Moderne il loro primo EP “Surf Beat”, con sei brani strumentali in cui subito emerge il loro approccio non convenzionale al genere. Nel 2023 pubblicano il singolo “Missing The Fourth” che anticipa il loro primo album “Coming In Bunches”, dieci brani in cui “il rock si inasprisce, dalla leggerezza del surf alla ricerca di suono psichedelico. È un disco anarchico, anomalo, privo di abitudine”.
In questi anni la band porta il suo infuocato live show in numerosi club fra l’Italia e l’estero, partecipando a due edizioni del Festival internazionale Time in jazz di Paolo Fresu, al Surfer Joe Summer Festival, Heidelberg Musikstrasse, Tutti Matti per Colorno ed altri.
Attualmente sono in fase di finalizzazione del loro secondo album e del relativo tour di promozione.
Gli Unkle Kook sono: Andrea Faidutti (chitarra/voce), Giuseppe Calcagno (Chitarra/voce), Fabio Arcifa (Basso/voce), Manuel Franco (Batteria/percussioni) e Alex Ascione (Sax).
ASCOLTA “THE WEDDING”!
Spotify: https://bit.ly/4ptY3Lo
“Mirrors of Another Self”, il nuovo singolo dei Tales of Oneira
È una cantilena antica, rivestita di tinte dark wave, ad aprire “Mirrors of Another Self”, il nuovo singolo dei Tales of Oneira. Come la strega di Biancaneve, anche oggi moltissime persone trascorrono le proprie giornate a cambiare maschera davanti allo specchio, inseguendo l’illusione di essere “la più bella del reame”.
Il brano affronta il dilemma del doppio, del volto che si mostra e di quello che si nasconde.
“They all hide their deepest darkest desires / Horrified by the judgemental fires”: la paura di essere giudicati convive con la facilità con cui si giudica il prossimo, mentre si indossa ogni volta un volto diverso per ottenere consenso o vantaggi.
In questo teatro di falsità, “Guilty judges, filthy angels, rotten souls cleansed” rivela un mondo capovolto, dove i giudici sono spesso i primi colpevoli, gli angeli hanno le mani sporche e le anime che sembrano pure, da vicino puzzano di marcio.
Tanto ricco quanto il suo immaginario, “Mirrors of Another Self” è un brano symphonic metal dal sound moderno e stratificato. Su una ritmica marziale si innestano synth taglienti, mentre le voci si sfidano in un botta e risposta feroce tra growl e pulito. Nella sezione finale, l’imponente voce lirica si innalza sopra tutto, portando con sé una maestosità rituale. Le corde, abbondanti e avvolgenti, riempiono l’atmosfera come un’eco che risuona dalla cima di una montagna.
Tutti questi elementi convergono in un crescendo che culmina nel monito finale:
Mirrors, mirrors on this dark wall / Just like preys you all will fall
Questo brano impetuoso, teatrale e ricco di simboli, riflette senza sconti sulla diffusa ipocrisia odierna, ricordando che il tempo rimette sempre ognuno al proprio posto.
I Tales of Oneira nascono nel 2023 dall’incontro tra Giuseppe e Carlo, conosciutisi sui banchi di un corso da fonico. Dopo due anni di amicizia e confronto creativo, la forte intesa musicale li spinge a dare vita a un progetto capace di fondere metal moderno, synthwave, suggestioni pop e un immaginario ispirato al mondo dell’horror, dei sogni e della psicologia.
Fin dalle prime idee emerge con chiarezza il concept alla base della band: trasformare paure e incubi in racconti musicali, esplorando quel territorio in cui l’inconscio prende il sopravvento. È da questa visione che nasce il nome Tales of Oneira.
Tra fine 2023 e inizio 2024 la formazione si consolida grazie al coinvolgimento di amici fidati, mentre parallelamente prendono forma le prime tracce dell’EP. I primi mesi del 2024 vengono dedicati alla scrittura, alla definizione del sound e alla produzione in studio, affiancati da un forte lavoro sull’immagine, sul concept narrativo e sulla presenza social.
L’EP d’esordio viene pubblicato nel novembre 2024, aprendo alla band le porte della scena live: dalle prime date nei club fino ai palchi più rilevanti, tra cui l’Ariston di Sanremo, dove arrivano in finale al concorso Sanremo Rock.
Oggi i Tales of Oneira sono al lavoro sul nuovo album, previsto per il primo quadrimestre del 2026, con l’obiettivo di espandere ulteriormente il loro universo sonoro e narrativo.
Formazione: Fabio Dubini (voce), Silvia Bavaglia (voce), Giuseppe Cascardo (chitarra), Carlo Augusto Pegoraro (chitarra), Andrea Bovolenta (basso), Alessandro Redaelli (batteria).
ASCOLTA “MIRRORS OF ANOTHER SELF”!
Spotify: https://bit.ly/4a765Fy
venerdì 21 novembre 2025
IDKs – esce “Far from Home”
Il brano nasce come riflessione sulla vita quotidiana, sulla sua incapacità di dare respiro e sulla sensazione di muoversi in un mondo “barrens”, sterile, privo di senso. Le parole di “Far from Home” evocano un’esistenza in cui l’umanità sembra aver perso ogni scintilla: “All the places around are barren / all the people I see are wasting their lives, one day at a time”. È una fotografia spietata dell’alienazione moderna, un contesto in cui il dolore non trova sollievo e l’indifferenza divora ogni cosa: “Nothing seems to relieve the pain and nobody cares if you die forgotten and bleak alone in the dark”.
Questo smarrimento si scontra con un altro concetto forte: la nostalgia di un’origine ideale, un “casa” che non è solo un luogo ma una dimensione utopica, un modello sociale e umano irraggiungibile. Da qui il titolo, che è insieme un grido e una resa: “We are far from home and we ran out of hope”. Lontani da casa, lontani dalla speranza.
“Far from Home” è una corsa nel vuoto, un commento amaro sul mondo di oggi che non cerca consolazione ma consapevolezza. Una canzone che suona come deve suonare il punk: vera, instabile, urgente.
Gli IDKs nascono nell’estate del 2023 dall’incontro fra Edu, Matteo e Gianluca, intenzionati a dare nuova vita a un progetto precedente interrotto. Dopo l’arrivo di una bassista all’inizio del 2024, la band inizia un’intensa attività live tra Milano e provincia, pubblicando nel giugno dello stesso anno l’EP “I’m Not Dead”, disponibile anche in audiocassetta.
Il singolo “I Hate You” attira l’attenzione della web radio americana Punk Rock Demonstration, che lo trasmette regolarmente. Nel 2025 la formazione cambia ancora: Edu passa al basso e gli IDKs tornano alla formula del trio. A giugno pubblicano “Propaganda”, accompagnato da un videoclip, anch’esso trasmesso da Punk Rock Demonstration.
Nello stesso periodo suonano al Rock’n’Roll di Milano per celebrare il decimo anniversario del Lumacabra Tattoo Studio. A settembre 2025 firmano con l’etichetta Sorry Mom! e iniziano a lavorare ai nuovi singoli e al loro primo LP.
ASCOLTA “FAR FROM HOME”!
https://orcd.co/idks-farfromhome
I MadAoki tornano con “Revolutionary Sound”
I MadAoki tornano con “Revolutionary Sound”, un manifesto sonoro che spinge ancora più in profondità l’identità del loro Mad Rock, miscela esplosiva in cui convivono la sporcizia ruvida del punk, le vibrazioni rilassate del reggae e l’impatto frontale del metal. Dopo le sperimentazioni dell’EP “MAD” e il percorso di consolidamento iniziato con “No Pressure”, la band firma qui il suo capitolo più crudo, diretto e incendiario.
“Revolutionary Sound” nasce come risposta istintiva a un presente attraversato da tensioni, guerre, brutalità e indifferenza. Le parole e i gesti sembrano aver perso peso, soffocati da un rumore di fondo che promette molto e mantiene poco. Il brano diventa così un altoparlante ribelle che rifiuta l’apatia e richiama all’azione: un invito a non arrendersi, a non tacere, a restare vigili.
Nel testo emergono immagini forti e un’urgenza viscerale: “Nobody cares, nobody listens no more to the message”, un’accusa diretta a un mondo che si è abituato alla sofferenza altrui; oppure l’appello alla resistenza collettiva, che diventa mantra liberatorio: “Keep tearin’ down the towers and walls / It’s a revolutionary sound”. Attorno a questi versi si costruisce una narrativa che parla di ingiustizie, ma anche di luce, musica e solidarietà come strumenti di lotta. L’amore – quello autentico, quello che costa fatica – è indicato come unica risposta possibile in un sistema sfilacciato: “Love is the key, love is Jah word”.
Musicalmente, il brano alterna energia, irriverenza e visioni più spirituali. I riff granitici dialogano con pulsazioni reggae, mentre la voce oscilla tra invettiva e invocazione. Il risultato è un suono che vibra, si sporca, pulsa di vita: un inno comunitario che chiede di essere urlato insieme.
I MadAoki nascono all’inizio del 2023, dando vita al proprio linguaggio: il Mad Rock, una sintesi libera che attraversa hard rock, reggae e ballad emotive. Il loro primo EP, “MAD” (2024), introduce questa identità multiforme attraverso cinque brani e i singoli “Mad Trip” e “Lucky Love”. La spinta sperimentale continua con “No Pressure” (2025), traccia che fonde tutte le anime del progetto e segna una crescita naturale verso un suono più vivo e personale. Da questo percorso prende forma “Revolutionary Sound”, diretta erede dello stile costruito finora, ma più sporca, abrasiva e istintiva: un ulteriore passo nella definizione di ciò che i MadAoki sono e vogliono essere.
“STAY MAD, STAY PANDA!!”
ASCOLTA “REVOLUTIONARY SOUND”!
https://orcd.co/madaoki-revolutionarysound
giovedì 20 novembre 2025
“Connessi”, il nuovo singolo di Massimiliano Martelli
Il groove fresco e coinvolgente accompagna un testo diretto e sensuale, dove le parole scorrono leggere come luci al neon rifratte sui corpi che si muovono. “Prendiamoci questa notte completamente in ogni istante”, canta Martelli, invitando a vivere senza paura di ciò che verrà. E ancora: “Lasciamoci il mondo fuori, dietro alle spalle”, un gesto semplice ma liberatorio, che trasforma l’incontro in una piccola fuga dal caos quotidiano. Fino all’alba, quando “labbra incollate alle tue” diventa la dichiarazione più sincera di connessione possibile.
Con questo nuovo singolo, Massimiliano Martelli conferma la sua cifra più autentica: un pop elegante, pulsante, che intreccia introspezione e fisicità, portando l’ascoltatore dentro una storia che sa di vita reale, di corpi e di emozioni che si toccano per davvero.
Massimiliano Martelli è un cantautore romano dalla penna sincera e profonda. Cresciuto tra Cinecittà e Centocelle, la sua musica nasce dall’osservazione delle persone e dalla voglia di raccontarne le fragilità. Dopo gli EP “2019”, “Complicazioni inutili” e “Quanto pesa la felicità”, Martelli prosegue il suo percorso con la label Sorry Mom!, inaugurato dal singolo “Conta il viaggio” e ora arricchito da “Connessi”: un nuovo capitolo di ricerca sonora e umana, in bilico tra ritmo e sentimento, carne e poesia.
ASCOLTA “CONNESSI”!
https://orcd.co/massimilianomartelli-connessi
mercoledì 19 novembre 2025
“Ritorno a casa”, il nuovo singolo di CommonXperience
Il nuovo singolo dei CommonXperience, “Ritorno a casa”, è una profonda meditazione sul tempo, sul cambiamento e sul ritrovare sé stessi.
Tornare “a casa” significa inevitabilmente confrontarsi con il passato, con i ricordi che riaffiorano, generando un senso di disagio e nostalgia, ma anche riconoscere che il tempo è un alleato silenzioso, un processo di guarigione necessario e ineluttabile.
“Ritorno a casa” racconta il momento in cui si sceglie di riallacciare i fili con il proprio io autentico, di rimettersi in cammino con cautela ma con una nuova consapevolezza: quella di trovarsi a un punto di svolta, pronti ad affrontare le sfide della vita con gli strumenti conquistati lungo la strada.
Il viaggio verso il futuro è un tragitto notturno, solitario, su una strada che si perde all’orizzonte: simbolo di introspezione e coraggio. Anche nell’incertezza, resta la fiducia nella propria forza interiore e nella libertà di scegliere la direzione da seguire.
Con il suo sound pop-rock crepuscolare, sospeso tra malinconia e rinascita, “Ritorno a casa” accompagna l’ascoltatore in un crescendo emotivo che culmina nell’idea della rigenerazione: il ritorno a sé stessi come punto zero da cui ripartire.
Un messaggio di speranza e consapevolezza, che invita a trasformare le cicatrici del passato nelle fondamenta di un nuovo inizio.
I CommonXperience, composti da Fabio Ammendolia, Pierpaolo Galli e Maurizio Leoni, rappresentano una sintesi perfetta tra esperienza musicale e creatività.
Amici d’infanzia e musicisti accomunati dalla passione, hanno iniziato il loro viaggio artistico negli anni ’80 con i Rostas per poi intraprendere percorsi individuali.
Fabio ha calcato palchi come quello dell’Arena Campo Volo con gli Status Quo, Pierpaolo ha perfezionato il suo talento come pianista e collaborato a progetti dance, mentre Maurizio ha suonato nel circuito hard rock accanto a nomi come gli Uriah Heep.
Nel 2019, la rinascita sotto il nome CommonXperience segna un nuovo capitolo per il trio.
La band si fa notare partecipando a prestigiosi concorsi come Rock Targato Italia e Sanremo Rock, e pubblicando l’EP “L’incertezza della prima nota”.
Nel 2023 la band firma con l’etichetta discografica Sorry Mom! e vengono pubblicati i brani “Avalon”,”Amanè”, e “Sole a Tokyo” che anticipano l’uscita del nuovo album “MEMORIE -S” pubblicato a metà 2024.
“Ritorno a casa” è il primo singolo del nuovo progetto, che vedrà la luce nel 2026.
ASCOLTA “RITORNO A CASA”!
https://orcd.co/commonxperience-ritornoacasa
“Vola da lei”, il nuovo singolo degli Stonale
“Vola da lei”, il nuovo singolo degli Stonale, è una dedica sincera a chi si ama, anche quando la distanza rende impossibile un abbraccio. È la canzone di chi perde il sonno per un sentimento tanto potente da spingere a confidarlo perfino a un passerotto all’alba, chiedendogli di portare quel messaggio d’amore a chi non è lì ad ascoltarlo: “Vola da lei”, sussurrano gli Stonale, affidando alle note ciò che le parole non riescono a dire.
Il brano nasce dal bisogno profondo di comunicare a una persona lontana che l’affetto resiste, nonostante il tempo e le difficoltà. In un mondo in cui ansie e preoccupazioni sembrano dividerci, la canzone diventa un rifugio emotivo, un messaggio sospeso tra sogno e realtà: la speranza di ritrovare, un giorno, chi oggi è solo nei pensieri. Lontano dagli occhi, ma mai dal cuore.
Musicalmente, “Vola da lei” si muove su un terreno di pop rock delicato e luminoso, dove melodia e sentimento si intrecciano in un crescendo intimo e avvolgente.
Il videoclip, girato nello splendido Castello di Rossena, restituisce tutta la poesia del brano: dalle sue terrazze che dominano le colline emiliane, la band canta con autenticità un amore che supera le distanze, ringraziando la Diocesi di Reggio Emilia e Guastalla per la preziosa collaborazione.
Gli Stonale, nati a Reggio Emilia, sono una band formata da Filippo (tastiere), Emanuele (chitarra), Fausto (basso), Ivan (batteria) e Fabio (voce). Uniti da percorsi diversi ma dalla stessa urgenza di esprimersi, mescolano energia e sentimento in un sound pop-rock diretto, viscerale e senza filtri. Dopo aver calcato numerosi palchi e concorsi nazionali come Sanremo Rock, Tour Music Fest e Via Emilia –
La strada dei cantautori, gli Stonale continuano a raccontare la vita con spontaneità e passione, restando fedeli al loro motto non scritto: suonare col cuore, con lo stomaco e con la verità di chi crede davvero in ciò che fa.
ASCOLTA “VOLA DA LEI”!
https://orcd.co/stonale-voladalei
“Don’t Touch The Sinner”, il nuovo videoclip dei Mardi Gras
Nel video, due presenze misteriose – Rey (Lupo) e Paloma (Cavallo) – si rincorrono in un gioco di sguardi e silenzi, accompagnati dalle interpretazioni di Simone De Bianchi (Come un gatto in tangenziale, Accattaroma) e Angelica Aureli (Romulus). Un continuo cercarsi che nasconde un’inquietudine profonda, mentre la musica cresce in un flusso sonoro ipnotico e senza tempo.
Brano di chiusura del concept album “Sandcastle”, “Don’t Touch The Sinner” racconta “la storia degli uomini invisibili”, di chi vive malcelato e perso nel suo narcisismo maligno, agli ordini di chi non viene visto per quello che realmente è. La storia di “Sandcastle” è anche narrata nel graphic musical omonimo. Un viaggio tra ombre e redenzione, dove anche nel silenzio più profondo “tutti i segreti prendono vita”.
Dopo il sold out all’Auditorium Parco della Musica, i Mardi Gras porteranno “Sandcastle” sul palco del Teatro San Raffaele di Roma il 29 novembre 2025 alle ore 20.30, per uno spettacolo che unisce musica, narrazione ed effetti visivi.
Ad aprire la serata sarà Mark Geary, tra i più amati cantautori irlandesi, spesso al fianco di Glen Hansard e Jeff Buckley, che ritroverà i Mardi Gras dopo le collaborazioni nei brani “Adam’n’Eve” e “Gingerman”. Prevendite disponibili su VivaTicket.
I Mardi Gras nascono a Roma nel 2006, ispirandosi al nome dell’ultimo album dei Creedence Clearwater Revival e al celebre carnevale di New Orleans.
In oltre quindici anni di attività, la band ha costruito un percorso internazionale che fonde rock, soul e atmosfere irlandesi, condividendo il palco con artisti come Glen Hansard, Mundy, Jack Savoretti e Billy Bragg.
Hanno rappresentato l’Italia allo Sziget Festival di Budapest, collaborato con il produttore Stuart Epps (Elton John, Led Zeppelin) e hanno terminato il loro terzo album “Playground” presso gli Abbey Road Studios di Londra.
Il loro quarto album “Sandcastle” (Underground Symphony, 2024) – eletto disco dell’anno dai lettori di Onda Rock – è un concept intenso ambientato nel New Jersey degli anni ’80, tra bullismo, narcisismo e desiderio di riscatto, accompagnato anche da un graphic musical.
I Mardi Gras sono stati inseriti da Reader’s Digest tra le “sette band europee da ascoltare”, grazie alla loro “miscela affascinante di pop, rock e soul che arriva dritta all’anima”.
Link video: https://www.youtube.com/watch?v=OWsdOYIfPc8
martedì 18 novembre 2025
Gli Oslavia tornano con “Cosa resta”
Viviamo in un tempo in cui tutto corre troppo veloce: le notizie, i giudizi, le emozioni. Gli Oslavia tornano con “Cosa resta”, un brano ruvido ma orecchiabile, dove l’alternative rock incontra una profonda riflessione sull’identità e sulla ricerca di autenticità in un mondo che sembra averne dimenticato il senso.
“Cosa resta di noi puoi cercarlo se vuoi / nella ferocia e nei giudizi della gente”
Le parole diventano un viaggio dentro la fragilità e la resistenza umana: un interrogativo sospeso tra rabbia e consapevolezza, dove le chitarre si fanno taglienti e la voce si muove tra introspezione e impeto.
“Troppi santi ed eroi, ma carnefici mai”
“Cosa resta” è la fotografia di un presente saturo di falsi miti, dove anche il disincanto diventa forma di lucidità. Un brano diretto e sincero, che integra energia e malinconia, restituendo al rock italiano quella tensione emotiva e quella urgenza comunicativa che da sempre ne costituiscono l’anima.
Dopo “La Ragione”, il singolo che ha segnato la nuova fase artistica del gruppo, “Cosa resta” conferma la maturità sonora e la forza espressiva della band milanese, capace di fondere lirismo e impatto, poesia e rumore.
Gli Oslavia nascono a Milano nel 2015. Sin dagli esordi trovano la loro dimensione più autentica sul palco, esibendosi nei principali club della scena milanese. Dopo l’album d’esordio “Vicoli e altre strade” (2017), pubblicano “Stereotipi” (2019) e “Fragili” (2023), quest’ultimo scritto durante il lockdown. Nel tempo sviluppano un percorso di continua evoluzione, mescolando linguaggi artistici e sonorità per ridefinire i confini del rock italiano.
Tra i progetti più significativi, la rilettura in chiave rock de “La Peste” di Giorgio Gaber (2022) e i live all’ADI Design Museum di Milano.
Il 2025 segna una nuova era per la band, con l’ingresso di un nuovo cantante e un suono più maturo, teso verso un alternative rock intenso e consapevole. Dopo “La Ragione”, “Cosa resta” rappresenta un ulteriore passo nella costante evoluzione di un gruppo che non ha mai smesso di reinventarsi.
ASCOLTA “COSA RESTA”!
https://orcd.co/oslavia-cosaresta
lunedì 17 novembre 2025
Eczema – il loro nuovo singolo “Diagnosi”
“La gente ti saluta! Diagnosi! E intanto ti scruta! Diagnosi! E poi ci ricama! Diagnosi!”
Con il loro nuovo singolo “Diagnosi”, gli Eczema sfoderano la loro inconfondibile miscela di punk rock tagliente e ironia corrosiva.
Il brano è un manifesto contro le etichette, quelle che la società continua a cucire addosso agli altri con la presunzione di sapere sempre tutto: delle relazioni, del lavoro, dello studio, della vita. Perché, in fondo, c’è sempre qualcuno pronto a emettere il suo verdetto: una diagnosi, appunto.
Nel videoclip, ambientato in un surreale studio medico, una sfilata di “referti” mette in scena il giudizio sociale come fosse una malattia da analizzare. Il risultato è un invito a riflettere con sarcasmo sulla nostra ossessione per classificare e giudicare tutto e tutti.
“Diagnosi” prosegue così il percorso concettuale avviato con l’omonimo album d’esordio, in cui la malattia e la corporeità diventano metafore potenti per raccontare le contraddizioni della società contemporanea.
Gli Eczema sono un gruppo punk postmoderno nato in Sardegna nella prima metà del 2022. Fin dagli esordi si distinguono per un approccio viscerale, provocatorio e consapevole, che intreccia musica, ironia e critica sociale.
Dopo i singoli “Insulina” (giugno 2023) e “Diarrea” (luglio 2024), nell’agosto 2024 pubblicano il loro primo album “Diagnosi”, un lavoro che esplora la fisicità e la malattia come specchio del disagio e delle contraddizioni dell’essere umano. Tra le tracce si alternano sonorità post punk, hardcore e pop punk, con incursioni hard rock e riferimenti letterari come in “Sulla spiaggia”, ispirato a Haruki Murakami.
Nel 2025 la band presenta il nuovo singolo “Diagnosi”, disponibile su tutte le piattaforme digitali, e si impone anche dal vivo con un’energia travolgente: dopo l’apertura del concerto dei Punkreas a Sarroch (CA) il 14 settembre 2025, gli Eczema raggiungono la finale nazionale del Sanremo Rock & Trend 2025, sul palco del celebre Teatro Ariston.
Link video: https://www.youtube.com/watch?v=TBum-qGhaLA
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