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martedì 10 marzo 2015

NON AVRAI ALTRO DUO ALL'INFUORI DI: TU ::: L'ALBUM DI DEBUTTO ::: IN USCITA IL 16 MARZO ::: LIVE DISCO...PARTI! IL 20 MARZO

I TU SONO UNA TRASPOSIZIONE FILOSOFICAMENTE ZAPPIANA IN CUI LA MUSICA BEAT,
IL PUNK E IL JAZZ SI CICATRIZZANO UN DELICATISSIMO PUNTO DI INCONTRO.

TU
"NON AVRAI ALTRO DUO ALL'INFUORI DI"
(Altipiani, Believe-AudioGlobe, dal 16 marzo 2015)


DISCO…PARTI!
VENERDÌ 20 MARZO ANGELO MAI
viale delle Terme di Caracalla 55 - Roma
Inizio concerto h22 - A seguire djset a cura di
Wolfman Bob [Rock'n'Roll beats]

"Non avrai altro duo all'infuori di"
è il debutto cicatrizzante dei TU,
dal 16 marzo in TUtti gli store digitali
e nei migliori negozi di dischi.

Chi sei TU?
TU, band di improvvisazione che alcune sono così belle che non possono non farci una canzone?
TU, band di ricerca che quando cerca una cosa ne trova sempre un'altra? E meno male!
TU, band che ha il terrore delle etichette e figuriamoci allora di passare per gruppo 'pop'. Che se poi gli dici che sono una boyband, figurati se non si attaccano all'etichetta del gruppo 'pop'.
TU, band che si sforza di essere attuale ma poi vuoi mettere i suoni degli anni '60?
TU, band che sei solo in due, così sei certo che non sbagli a litigare.
TU, band tra le più WhatsAppate d'Italia.
TU, band esclusiva, perché è convinta, ma proprio convinta, che d'ora in poi:
"Non avrai altro duo all'infuori di"…TU.

Diciotto tracce per un'ora di musica. Svela i primi numeri questo disco d'esordio che di numeri ne ha tanti a partire dall'unità di misura del titolo, il duo.
Numeri che si scompongono in titoli misteriosi come "44322" e "23.23" e altri che stanno a rappresentare il buio di una sala riprese piena di pedaletti, chitarre e tamburi, con due messi lì a divertirsi ed uno che dorme davanti al mixer, russando in talkback dopo aver premuto rec. "#10", "#13" e "#17" (TU non sei superstizioso!). Numeri e suoni messi lì per prendere distanza dalle cose, per prendere respiro e fare spazio, per pulire le orecchie e poter ricominciare.
Ma questo passaggio numerico che potrebbe sembrare elementare non è detto che sveli l'unico reale significato. Per capire meglio è necessario fare un passo indietro e lasciar perdere la cabala. Va cercato il bandolo della matessa da cui partire, il primo indizio, da cercare in una copertina che di indizi ne ha una quantità chilometricamente esagerata. Una copertina rompicapo, forse un rebus che non potresti mai risolvere senza l'aiuto della musica, che poi, ci macherebbe, che in musica si venisse giudicati dalla copertina o tantomerno dalla cabala. Non sarebbe il primo caso, ma…

Sfogliamola, prendiamola tra le mani, entriamo con lei nel disco e tasto play su "Ettesubub", brano contro natura per natura, brano invertito (!) , che svela solo se lo ascolti nel verso giusto. Prendetevi il tempo per ballarlo con passo incerto e coscienza iniziatica, cercate il vostro centro fino a sentirvi pronti per tuffarvi in un pezzo noise, salvo poi ritrovarvi catapultati in una dance hall anni '80. Sorpresi a flirtare con una "ragazza robot". L'amore che non vi sareste mai aspettati. Non solo amore fisico. Questo è amore per un'epoca, per un tempo in cui la musica che si faceva non era mai stata fatta, in cui si poteva suonare scuotendo la testa, senza pensarci troppo, con addosso una camicia fiorata ed un caschetto "come Paul e John", su un tempo che non è cadere da un piede all'altro, che non è un 4/4 ossessivo, su un tempo "Quarterless disco", mito da perseguire per ogni gruppo dance, una invenzione necessaria. Sappiatelo.

Fate una pausa. Ora c'è un brano che non ha nessun motivo di stare in questo disco. E' una cover video. Andate su internet. Youtube. Cercate TU "Se c'è una cosa che mi fa impazzire" "Tu_Tube". Un brano di  Canfora/Amurri. Una Mina che sono due giovincelli che vestono come lei e che ballano come lei, solo che lo fanno dopo aver imprecato l'imprecabile per fare una registrazione sul playback (senza un tempo metronomico preciso) dell'originale. Una fatica immotivata e senza senso, insomma, MUSICA.



In "Io senza te" un uomo prova a reagire ad una separazione da una donna, ad uno stato di nullità, di estraneità, di ricerca di alienazione, in un delirio di disperazione di fronte alla rinascita della donna che lo ha lasciato. Una canzone antica.

E una canzone nuova: "Primo giugno", il numero (primo! appunto) che ancora ci mancava. Un giorno in cui il mondo è cambiato. Non ci sono le parole, non si raccontano le cose, le cose succedono da quel momento e basta. E non c'è più confine tra stili, non è jazz e non è rock e non è importante come lo si può chiamare, l'importante è che abbia un sapore di vita. Un caso eccezionale che suona anche già come uno standard.

Come "Nonavraialtroduoallinfuoriditu", che gli anglofoni chiamerebbero semplicemente title track. ma qui è di più, è un gesto autocelebrativo, qualcosa che un gruppo non dovrebbe mai fare. Basandosi sull'attenuante tecnico-legale che TU sei un duo e non un gruppo, l'hanno fatto, si sono autoosannati, autoincensati, e subito dopo con "Stai zitto", che nasce, cresce e muore, osano addirittura un gesto uroborico...

Un senso circolare che si avvia alla conclusione con "Djungle", uno dei primi brani composti da TU, nato così, energico, ciclico, anche violento ma con un riferimento d'amore in fondo a tutto, l'amore per un nome, per un personaggio e per un brano che l'ha omaggiato alla sua morte.  

Altro da dire? "Le tue parole". Semplice atto di pensiero, uno scatto di umanità contro chi ti vorrebbe stupido. Una dichiarazione di appartenenza alla umanità che scopriva l'arte nelle caverne, molti millenni prima di inventarsi religioni violente e maschiliste, alla umanità che crede nel Dio "Papero giallo" (citando Leo Bassi), che va senza paura nelle acque di una vasca da bagno, del mare, degli oceani, incontrando il mondo senza paure ed i sorrisi più veri dell'altro. Di una schiettezza e intensità degne di scomodare l'altro Léo.

E ora che siamo arrivati quasi alla fine avrete capito che si tratta di un progetto di un duo. Un disco da interpretare. "A.F.A." è un acrostico di cui non vogliono rivelare il senso, in fondo esoterico. Chi vuole scoprirlo dovrà entrare in TU, sentirne la grazia ed il sudore, respirarne…l'afa.
————— I TU SONO:
SEBASTIANO FORTE alla chitarra, voce, loop, un sacco di altre cose
FEDERICO LEO alla batteria, voce, pedali

Sebastiano Forte, nasce clarinettista e diventa suo malgrado chitarrista, polistrumentista eclettico e compositore e come predetto dall'oracolo di Delfi, si laurea in psicologia e si masterizza in musicoterapia. Con i Qbeta ha suonato al Social Forum Mondiale di Porto Alegre in Brasile, al Social Forum del Mediterraneo a Barcellona, all'Austin City Limits festival in Texas e al Concertone del Primo Maggio di Piazza San Giovanni a Roma. Con il progetto L.E.D. ha prodotto "Life Emission Display" (Funkyjuice Rec.) distribuito in Europa, Stati Uniti e Giappone. Compone inoltre musica per il teatro e per il cinema.  Con il duo "Forte Vs Leo" ha vinto diversi riconoscimenti nazionali.

Federico Leo, malgrado sia un batterista troppo jazz per chi suona rock e troppo rock per chi suona jazz si è laureato in grafica per distrarre i concorrenti. Si è poi diplomato al biennio di Jazz al conservatorio L. Refice di Frosinone. A Umbria Jazz vince una borsa di studio per frequentare un anno il Berklee College of Music di Boston ma è una cosa che non farà mai. Membro del collettivo romano d'improvvisazione musicale Franco Ferguson, si è ritrovato a suonare oppure suona ancora con i LUZ, i Gronge, i Nidi d'Arac, l'Operaja Criminale, la Bottega Glitzer, Valentina Lupi, i Moheir, Stefano Scarfone, i Koiko, Armaud. Con il duo "Forte Vs Leo" ha vinto diversi riconoscimenti nazionali. Dejavu? Può essere…

 


Link e contatti TU: TU_tube
BOOKING:  booking@altipiani.it   //   06.2020387   //   340.8004091
PROMOZIONE E UFFICIO STAMPA: 
ROOTS ISLAND Riccardo Rozzera roots@rootsisland.com +39.393.9818120

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