presenta
Hikobusha
- “Disordini”
Terzo
album ufficiale della band rock wave lombarda, pubblicato il 15
novembre 2014 per Seahorse Recordings in collaborazione con MFA Prod.
Undici brani suggestivi che vedono la partecipazione di ospiti sia
internazionali come Hugo Race (The Wreckery, Nick Cave and The Bad
Seeds), sia emergenti come le cantautrici Cinzia
Mai e
Monica
Postiglione.
Etichetta:
Seahorse Recordings; Distribuzione digitale: The Orchard/Audioglobe;
Distribuzione fisica: Audioglobe; Editore: New Model Label
Pubblicato
da Seahorse Recordings in collaborazione con MFA Prod., in
distribuzione Audioglobe in tutti i negozi di dischi e su iTunes e
altre piattaforme di download digitale (The Orchard Ed.), ecco a voi
“Disordini”,
il terzo album degli Hikobusha:
undici
tracce inedite (compresa la cover “Baby
Play Dead”
del combo australiano The
Wreckery,
in cui ha militato Hugo
Race,
membro
dei Bad
Seeds di
Nick Cave e
che
qui collabora al brano in veste di chitarrista), che frullano
spezzoni di pellicole italiane d'antan e brani di interviste a Italo
Calvino e
Alberto
Manzi,
sovrapposti ai versi del poeta statunitense Gil
Scott Heron...
un calderone di suggestioni senza apparente logica, attraversate dal
cantato/recitato di Gammon
e di cantautrici emergenti, come Cinzia
Mai e
Monica
Postiglione,
che contrastano col minimalismo della grafica del disco, realizzata
dall'illustratore Gianfranco
Enrietto (già
noto per la sua collaborazione con i Calibro
35).
Il
primo singolo estratto dalla tracklist è “Obliquità”:
il video è affidato al regista Mattia
Molinari,
giovane ed eclettico film maker che ha collaborato alla realizzazione
di clip con Francesco
Sarcina
(Le
Vibrazioni),
Luca
Carboni, Nina Zilli, Tiziano Ferro, Club Dogo
e molti altri artisti italiani.
Tracklist
1-
Obliquità
2-
La Ferita Perfetta
3-
Spazi Vuoti
4-
Magica Nera Preghiera (Linoleum)
5-
Rivoluzione Televisione
6-
Carnaval!
7-
Il Meraviglioso Ragazzo Invisibile
8-
Vieni Mio Mostro
9-
Diventare Deserto
10-
Disordine
11-
Baby Play Dead (bonus track)
Obliquità,
opening-track
del disco, è stato scelto come primo singolo che meglio rappresenta
l'evoluzione della band, prossima a tagliare il traguardo del
decennio di attività. Nel brano e nel video è presente il
“featuring” di
Monica p.,
che
duetta con Gammon
su un accompagnamento di solido rock autoriale, scuro e sensuale. Le
riprese sono state effettuate in una vecchia villa padronale
abbandonata e amplificano l'atmosfera di decadenza e raffinatezza
tanto amata dal quartetto lombardo.
Biografia
Hikobusha
è la storpiatura di una parola giapponese (hibakusha), che ricorre
nei libri di Kenzaburo Öe. Significa pressappoco “sopravvissuto”
ed è stata coniata nel secondo dopoguerra per riferirsi ai
superstiti del disastro di Hiroshima e Nagasaki. Dalle rovine del
dopobomba orientale alla provincia industriale lombarda, da cui
provenie la band, il passo è meno lungo di quanto si pensi.
Hikobusha nasce nel 2005. Inizia a frullare un misto di rock wave e
indie, con spruzzate di elettronica e campionamenti, accostati ad un
cantato in italiano e da testi in bilico tra disincanto e critica
sociale, stemperati da una vena ironica ed autocompiacente che tenta
di portare il cantautorato classico verso lidi inesplorati: suoni
troppo raffinati e furbi per essere accolti dal pubblico dei “duri
e puri”, troppo cerebrali e complessi per gli amanti del
disimpegno. Una band in anticipo sui tempi e in ritardo sulle mode (o
viceversa, se preferite). Tra il 2006 e il 2008, Hikobusha si
affaccia sul meraviglioso (?) Mondo della scena musicale indipendente
nostrana con due EP e la partecipazione ad eventi e rassegne che
includono nomi di spicco nel campo della musica alternativa italiana
d’autore. Nel 2009 esce l'album di debutto “Dinosauri”,
che ha potuto contare sulla produzione artistica di Giovanni
Cleis
(sound engeneer e fondatore dello storico gruppo elettro-noise
svizzero Table)
e la collaborazione di Jean Marc Tigani (Fabrizio
De Andrè, Antonella Ruggero, Soerba).
Il video del singolo “Libero
Arbitrio”
viene premiato al “Venice
Airport Festival”,
in occassione del quale parte il tour promozionale del disco, che
tocca i più noti club del nord italia. Nell'estate 2010 esce un EP
che raccoglie alcuni remixes di “Dinosauri”,
affidati a dj, produttori, musicisti, collaboratori ed amici.
Hikobusha decide quindi di iniziare la stesura di nuovi brani e la
composizione di un nuovo disco: il produttore artistico è Paolo
Nuas, chitarrista della storica formazione punk rock milanese
Punkreas.
Sotto la sua guida, il sound di Hikobusha conosce l'ennesima
evoluzione, puntando a coniugare l'immediatezza degli arrangiamenti
con la ricercatezza dei testi e delle atmosfere, in un connubio tra
new wave, elettronica, post-punk e cantautorato italiano. Il titolo
del nuovo lavoro (in uscita nel 2012) è “Discoregime”:
undici brani che inscenano un affresco sociale convulso e
tragi-comico: da Giorgio
Gaber
ai Sex
Pistols
(temerariamente accostati in una cover dell'autore del
teatro-canzone, che sfocia in un finale-tributo ad “Anarchy In The
Uk”...), con testi ispirati da Pasolini e dallo scrittore Raul
Montanari,
coautore del brano “Il
Male”.
La copertina del cd è affidata all'artista Erique
Lacorbeille
(Sourmilk,
Pop Is Dead)
un'artista poliedrica, che si occupa di fotografia, arte digitale,
musica e grafica. L'artwork del libretto interno invece viene
commissionato al fotografo Roberto
Venegoni.
La compagnia teatrale milanese Radicetimbrica
offre la propria collaborazione alla realizzazione del videoclip
previsto per il primo singolo, dal titolo “Cappiolavoro”.
Nel corso del 2013, la band si dedica alla promozione del disco e ad
un reimpasto nella scelta dei suoni e dei collaboratori al progetto.
A fine 2014, è pronto per la stampa il terzo album ufficiale della
band, chiamato: “Disordini”.
Davide
Gammon: Voce, Tastiere, Programming.
Paolo
Zangara: Basso Elettrico, Chitarre Acustiche ed elettriche, Voce.
Stefano
Maurizio: Chitarra Elettrica.
Gianmario
Jama Ferrario: Synt, Chitarre acustiche ed elettriche, Voce
Next
Gigs
22
novembre 2014 @ Sur Le Sofà, Castiglione Olona (VA) (Presentazione
ufficiale “Disordini”)
5
dicembre 2014 @ Circolone, Legnano (MI) (+ Pan Del Diavolo)
Recensioni
Losthighways
// (gennaio 2010)
Hikobusha
scrive canzoni psicotiche e lucidissime, dure, consanguinee di certa
stampa che osa la verità, maldicenti, scomode, tossiche, colte,
riconoscenti alle proprie fonti, capaci d'altro e di osarlo. La danza
delle ossa, normalità?, Dinosauro, il sapore del sangue, portami
via: canzoni dal sobborgo del nostro costato, rettili e impavide,
striscianti, sopravvissute: arrivano, e una volta giunte a
destinazione mettono radici. Un disco cui porgere il fianco: non
tutte le ferite finiscono per nuocere.
[R.Molteni]
Sentire&Ascoltare
// (gennaio 2010)
Hikobusha,
ovvero vivere con la morte dentro. Soprattutto dalle parti di
Hiroshima e Nagasaki.
Una
new wave patternizzata trip-hop che aspira evidentemente a
conquistare lo spessore autoriale di
Certa
tradizione autoctona. Uno scenario decadente e conflittuale come non
se ne sentivano da un pezzo, figlio di ruvidezze oscure à la
portishead e di una mute records ante litteram, dei depeche mode e
dei la crus. Da quest'ultimi i nostri ereditano approccio serioso e
aspirazioni colte, col pallino di aggiornarle di qualche anno e di
farle star dentro ai canoni di un rock che non disdegna la chitarra
elettrica. Le cose migliori si ascoltano quando a prendere il
sopravvento sono la canzone d'autore (terra di risa e sgomento) e il
trip hop (libero arbitrio), mondi piacevolmente e inaspettatamente
confinanti tra cui la new wave fa un po' da collante.
[F.Zampighi]
Rockit
// (luglio 2009)
Il
mood è incostante e sa di elettronica asciutta, new wave raffinata
ed eclettismo, buio profondo joydivisioniano in "dinosauro"
e saluti e baci ai diaframma come ispirazione e faro; il lavoro
scivola fluido e denso lungo minuti di accordi soffici e
ricercatezza, "portami via" oscilla tra capitoli di "ko
de mondo", indubbi riferimenti a ferretti nell'umore e nell'uso
sinfonico della lingua, figure retoriche s'aggrappano a visioni en
plein air crepuscolari, mai in tinte pastello. "dinosauri"
è un frutto, coltivato e cresciuto con l'attenzione necessaria, da
una fioritura di pensieri amari e umani, la polpa è melodica e il
succo piacevole, un'uscita seducente.
[M.Difiore]
Blow
up magazine // (settembre 2006)
La
qualità ha un cuore italiano. Il dub-hop à la utley che apre
"libero arbitrio" è un cameo ibernato e disgelato alle
soglie dell'elettrorock attuale: in "land of laughing &
dismay" e nel pezzo che dà il nome alla band si respira buio
late-gahan, claustrofobia tornata in auge si scosta nel rap spanato
di "portami via", un anticipo di aria condizionata
artificiale arriva dritta dal prossimo revival 2007."
[E.Veronese]
Beautiful
freaks // (autunno 2006)
Davide
Gammon è una vecchia conoscenza di BF.
Adesso
il nostro è impegnato con gli Hikobusha in un interessante
esperimento di unione tra atmosfere legate al rock alternativo, al
jazz, al trip hop e accompagnate dall'utilizzo di campionamenti di
vario genere. Il risultato è complessivamente positivo e la
definizione proposta dagli autori di trip-rock può in parte rendere
l'idea della musica prodotta dal gruppo. A farla da padrone è sempre
il riuscito intreccio di un rock molto più elettronico che in
passato e i testi, di stampo cantautoriale. Un lavoro sicuramente
positivo condito soprattutto da una notevole e apprezzabile dose di
personalità.
[A.P.]
Blackout69
// (dicembre 2005)
Sappiatelo,
si tratta di un disco complesso: le sonorità sono accattivanti, gli
Hikobusha pescano a piene mani dal trip hop ma lo sporcano di
chitarre distorte, la voce è vellutata e spesso assume toni da
crooner. Gli arrangiamenti sono complessi, ricchi, l'avrò ascoltato
trenta volte, e ancora noto particolari nuovi. Il paragone coi
Portishead viene dopo dieci secondi di ascolto (d'altronde loro li
citano tra le maggiori influenze), ma ciò non toglie che il demo
degli Hikobusha mantenga una sua originalità.
[Doghead]
“Hikobusha:
trio funambolico dai suoni chitarristici che ti massaggiano il
cuore... insomma, una morte interiore che riesce a farti sentire vivo
come poche altre cose.... Che ddddire?! Imperdibili”.
[testo
tratto dal forum di Rockit]
Contatti
Press
Media Office
Frank
lavorino 339 6038451
Skype:
sgrooveman
Nessun commento:
Posta un commento