| | A Perfect Circle Eat The Elephant (BMG) Quando una band che si chiama A Perfect Circle ritorna con un nuovo album dopo quattordici anni, possono succedere solo due cose: la prima è che fanno un disco adulto, sussurrato, atmosferico, anche un pochino (ma poco poco) sperimentale, un disco che un pubblico maturo e conscio del fatto che gli anni '90 (ma anche quei duemila lì) son finiti apprezzerà oltremodo; la seconda è che il neanderthal rockettaro nascosto dentro ognuno di noi si incazzi; adirato e deluso egli auspica il ritorno delle chitarre pesanti, per lui unico canale espressivo possibile per veicolare una critica anti-sociale, anti-establishement, anticlericale, economica e sui media. | | |
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