Planetarium, brano accompagnato dal videoclip, per la regia di Alessandro Zunino, racchiude l’essenza di tutto il progetto, partendo storicamente dalle prime descrizioni ed osservazioni del cosmo, in piena epoca dell’impero romano, rappresentando in musica la figura di Archimede, non a caso creatore del primo rudimentale planetario di cui si abbia traccia documentata, ossia un apparecchio che riproduceva su una sfera la volta del cielo e un altro che prediceva il moto apparente del sole, della luna e dei pianeti.
Cominciava quindi a nascere la necessità di definire e fissare
il cielo, cercando di poter dare una spiegazione alle leggi che da sempre
governano l’esistenza degli pianeti, del sole e più in generale delle stelle e
delle galassie.
L’immaginazione umana è il ponte che lega la terra al cosmo, e
grazie a questa forza interiore gli scienziati hanno cercato di fornire, nei
secoli, spiegazioni plausibili per tutto.
Quindi il Planetarium rappresenta la sintesi di tutto questo
processo, quello strumento che permette di creare un collegamento tra noi
e l’infinito, diventando col passare del tempo sempre più preciso e
tecnologico, permettendoci di arrivare a vedere e a studiare galassie un tempo
neanche immaginate o conosciute, che possono aiutarci a capire, forse un
giorno, come è nato l’universo.
"Il desiderio di riprodurre l'aspetto del
cielo stellato è assai remoto. Fin dal più lontano passato, civiltà
evolute come gli egizi, i babilonesi, gli arabi ed altre popolazioni dedite
all'astronomia hanno osservato il cielo con attenzione e grande curiosità…da
sempre il cielo nel nostro immaginario comune è notturno, talvolta per
questioni religiose, altre volte storiografiche o anche…artistiche.
In particolare modo sono i pianeti, le
innumerevoli stelle e gli eventi celesti che si susseguono in ogni attimo a
catturare da sempre il nostro interesse.
Nel corso del tempo la rappresentazione del
cosmo si è sempre più perfezionata, così come le differenti visioni
dell’astronomia stessa.
Sin dai primi approcci del mondo greco ad una
materia così affascinante e complessa, motivazioni scientifiche, filosofiche e
religiose si sono sovrapposte e spesso contrapposte per spiegare la realtà di
ciò che ci circonda.
Questo viaggio spazio temporale è un desiderio
di raccontare attraverso la musica il suono dei pianeti, la visione umana
dell’universo e l’evoluzione delle teorie che hanno provato ad interpretarlo e
descriverlo come certo e inconfutabile…un viaggio che parte da Pitagora,
Aristotele, Archimede e Tolomeo per giungere sino all’età moderna con
Copernico, Galileo, Keplero e Newton, approdando quasi ad oggi con Einstein ed
Hawking.”
Il progetto si articolerà in 10 brani, (avendo come prologo
il PLANETARIUM,
realtà privilegiata per l’osservazione della volta celeste) ognuno dei quali
rappresenterà le figure e le rispettive ideologie che hanno maggiormente
caratterizzato l’astronomia, dall’antichità del mondo greco sino all’attualità
dei nostri giorni. Storicamente ogni differente visione del cosmo ha comunque
avuto un sua ragion d’essere, anche quando sosteneva teorie azzardate e
discutibili.
Ed è in base a questo che ho la sensazione che
il legame tra materie apparentemente distanti come arte e scienza, tra
filosofia e fisica ed infine, tra musica ed astronomia…sia più stretto di
quanto si possa immaginare."
The Waking
Sleeper Band:
Marco Fuliano: Drums
Simone Carbone: Bass & Backing Vocals
Davide Medicina: Bass
Francesco Rebora: Guitars & Backing Vocals
Roberto Ferrari: Piano, Synt & Backing Vocals
Micaela Gregorini: Backing Vocals, Additional Voices
Serenella Di Pietro Paolo: Backing Vocals, Additional
Voices
Maurizio Antognoli: Lead Vocal
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