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venerdì 11 maggio 2018

GIORE’: UN CANTO CHE INCANTA



Dopo nemmeno una settimana di programmazione radio, ecco che“BENE O MALE”, l’ultimo singolo di Giovanni Carone, in arte Giorè, è già entrato in classifica e sembra davvero riproporre il grande successo del precedente “Oltre”. Ma come quest’ultimo brano stesso afferma, in una delle frasi emblematiche contenuta nel ritornello, Giorè è capace di andare “Oltre tutte le barriere”, mettendosi in gioco e accettando ogni volta una nuova sfida, verso un orizzonte dove la passione in quello che Giovanni canta, si accompagna ad una tecnica affinata con il tempo che gli permette una notevole estensione vocale, capace di sporgersi verso tonalità di ampio registro. Una passione che si dunque, legata ad una costante determinazione, allo studio assiduo e che poi, si rivela in ogni sua interpretazione. Interpretazioni come quella tenutasi alla prima edizione del prestigioso Premio Nilla Pizzi, un concorso canoro per artisti emergenti, e che ha visto Giorè tra i partecipanti in gara; Un contest che si discosta da tutti i talent in circolazione, dove solitamente i ragazzi vengono eliminati anche dopo la loro prima esibizione: al premio Nilla Pizzi, invece, c’è la possibilità del ripescaggio e di proporre un altro brano al pubblico presente. Ideato dal patron Lele Mora, il Premio Nilla Pizzi vede alla direzione artistica il produttore discografico di Stay Record Vincenzo Camporeale, nonché la presenza, come consulente di gara, di Fabrizio Frigene. Tutte Personalità di spicco del mondo dello spettacolo e dell’industria musicale, e con i quali Giorè, ha avuto l’onore di potersi confrontare, dando sfoggio del suo talento di interprete e della sua grande sensibilità artistica. Sensibilità che è stata colta soprattutto dal direttore dell’Associazione Mia martini- presente durante l’esibizione di Giorè - e che è rimasto letteralmente incantato di fronte alla reinterpretazione di un brano struggente come “Minuetto”, brano che Giorè stesso ha espresso con tutta la sua carica emotiva, per un’interpretazione che il cantante ha rivelato essere stata “dettata dal suo stile vocale, ma soprattutto dal suo cuore”. E’ proprio dal cuore infatti, che prende il via ogni nota cantata da Giorè per poi essere trasmessa e posta nel cuore di chi ascolta, rendendolo più docile e apportandone una sorta di scudo contro sentimenti negativi, sensazioni come la solitudine, la violenza, il mancato affetto in una relazione…tutti aspetti presenti nel testo di Minuetto, brano che esprime tutta la fragilità interiore di un’artista mai dimenticata come Mia Martini e che quella sera Giorè ha voluto ricordare, dando voce alle stesse fragilità da lui vissute


Sonia Bellin


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