Dopo nemmeno una settimana
di programmazione radio, ecco che“BENE O MALE”, l’ultimo
singolo di Giovanni Carone, in arte Giorè, è già entrato in
classifica e sembra davvero riproporre il grande successo del
precedente “Oltre”. Ma come quest’ultimo brano stesso afferma,
in una delle frasi emblematiche contenuta nel ritornello, Giorè è
capace di andare “Oltre tutte le barriere”, mettendosi in
gioco e accettando ogni volta una nuova sfida, verso un orizzonte
dove la passione in quello che Giovanni canta, si accompagna ad una
tecnica affinata con il tempo che gli permette una notevole
estensione vocale, capace di sporgersi verso tonalità di ampio
registro. Una passione che si dunque, legata ad una costante
determinazione, allo studio assiduo e che poi, si rivela in ogni sua
interpretazione. Interpretazioni come quella tenutasi alla prima
edizione del prestigioso Premio Nilla Pizzi, un concorso canoro per
artisti emergenti, e che ha visto Giorè tra i partecipanti in gara;
Un contest che si discosta da tutti i talent in circolazione, dove
solitamente i ragazzi vengono eliminati anche dopo la loro prima
esibizione: al premio Nilla Pizzi, invece, c’è la possibilità
del ripescaggio e di proporre un altro brano al pubblico presente.
Ideato dal patron Lele Mora, il Premio Nilla Pizzi vede
alla direzione artistica il produttore discografico di Stay Record
Vincenzo Camporeale, nonché la presenza, come consulente di
gara, di Fabrizio Frigene. Tutte Personalità di spicco del
mondo dello spettacolo e dell’industria musicale, e con i quali
Giorè, ha avuto l’onore di potersi confrontare, dando sfoggio del
suo talento di interprete e della sua grande sensibilità artistica.
Sensibilità che è stata colta soprattutto dal direttore
dell’Associazione Mia martini- presente durante l’esibizione di
Giorè - e che è rimasto letteralmente incantato di fronte alla
reinterpretazione di un brano struggente come “Minuetto”,
brano che Giorè stesso ha espresso con tutta la sua carica emotiva,
per un’interpretazione che il cantante ha rivelato essere stata
“dettata dal suo stile vocale, ma soprattutto dal suo cuore”. E’
proprio dal cuore infatti, che prende il via ogni nota cantata da
Giorè per poi essere trasmessa e posta nel cuore di chi ascolta,
rendendolo più docile e apportandone una sorta di scudo contro
sentimenti negativi, sensazioni come la solitudine, la violenza, il
mancato affetto in una relazione…tutti aspetti presenti nel testo
di Minuetto, brano che esprime tutta la fragilità interiore di
un’artista mai dimenticata come Mia Martini e che quella
sera Giorè ha voluto ricordare, dando voce alle stesse fragilità da lui vissute
Sonia Bellin
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