Oggi intervistiamo la giovane band di Siena, i Red Light Skyscraper.
D. Quanto è difficile realizzare un "sogno" per chi è giovane oggi?
D. Quanto è difficile realizzare un "sogno" per chi è giovane oggi?
R.
Metterci passione e impegno ogni giorno non basta: è necessario avere
una strategia adeguata. Dopodiché non è più questione di "quanto sia
difficile" ma di "quanto tempo occorra" per raggiungere il traguardo.
D. Avete mai partecipato a dei casting di Talent? E cosa ne pensate dei Talent stessi?
R.
Non abbiamo mai partecipato a nessun Talent ma, conoscendo persone
vicine a noi che hanno partecipato, la riteniamo un'ottima opportunità
solamente per pubblicizzarsi.
D. Secondo voi quanto i Talent hanno condizionato il mondo discografico oggi? E quanto nella discografia italiana?
R.
Crediamo che i Talent siano un metodo per realizzare un contratto tra
un artista ed una major, con la differenza che è tutto reso ad hoc per
un format televisivo. Quindi, sicuramente hanno segnato un importante
cambiamento nella discografia mondiale.
D. Con
molta obiettività, secondo voi nel mercato italiano (e parlo di quello
che propongono le case discografiche) quanto salvereste e quanto
buttereste dalla finestra?
R. Non salveremmo praticamente niente a parte qualche rara eccezione.
D.
Il titolo del vostro album “Still the Echo” sembra guardare al futuro.
Quali sono i vostri obiettivi? Raccontateci il vostro album.
R.
L'obiettivo di 'Still the Echo' è di togliere ogni freno inibitorio
all'ascoltatore, in modo che ci si possa lasciar travolgere dalle
proprie emozioni. Abbiamo voluto realizzare un prodotto che fosse
accessibile ai profani della musica strumentale, senza tuttavia
rinunciare alla nostra identità.
L'album alterna atmosfere
eteree a violenti muri sonori e comprende brani perlopiù strumentali con
chitarre, basso e batteria, in alcuni casi ricorrendo all'uso di fender
piano e voce (Necessary and Sufficient Condition), composizioni brevi
ed taglienti (Yugen) o toccando temi come il "sogno lucido" (Wander).
E'
stato registrato e mixato nel Maggio 2017 a Siena al Virus Recording
Studio, utilizzando la modalità "in presa diretta" per catturare
l'essenza del nostro sound.
La fase del mastering è stata
affidata a Frank Akrwright (Joy Division, The Smiths, Arcade Fire,
Mogwai) degli Abbey Road Studios di Londra.
D.
Gli artisti musicali si dedicano molto alla costruzione del proprio
live. È una dimensione che a voi piace o credete anche in forme
promozionali differenti? In questo caso, credete nell’opportunità in più
nell’essere parte del progetto di un’etichetta?
R. Ci
dedichiamo da sempre alla costruzione di un nostro live show, cercando
di affinare tutti i dettagli. Ovviamente crediamo sia molto efficace
unirlo a forme promozionali sia sul web che non. Ci piacerebbe molto
essere parte del progetto di un'etichetta che sia coerente con le nostre
idee: ultimamente stiamo lavorando proprio in questa direzione.
D. Dove possiamo trovarvi? Ricordateci quali sono i vostri canali social.
R. Ci trovate ovunque! Siamo su Facebook, YouTube, Spotify, Soundcloud, Instagram, Twitter e su tutti i digital stores.
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