Un
ritmo funk incalzante sostiene una canzone che apre una finestra sul
punto di vista dell’artista circa la consistenza effimera dei
rapporti umani nell’epoca dei social network.
«Al
fine di sottolineare o descrivere un fenomeno talvolta si usa un
epilogo surreale al fine di identificarne le contraddizioni. Questo è
il caso di Giorni Così, in cui descrivo un giorno banale in cui
decido di navigare come di consueto sul mio social network preferito,
nel dopolavoro, per vedere chi c’è nell’agorà del nuovo
millennio. Scrivo un post e, passando da una pagina all’altra, mi
gusto i relativi like, commenti, magari condivisioni. E mi crogiolo
nel gustarmi la virtuale felicità di vederne i cenni e gli
apprezzamenti, i pareri e le battute… ma sento che manca qualcosa.
Allora chiedo chi c’è per una birra… ma tutti hanno da fare.
Hanno tutti un gran buon motivo per dire “no, grazie”. E mi
stupisco del pensiero di cosa darei, in realtà, per una sana sbronza
con un amico, forse strano come me, nonostante una serata così
banale piena di like». Luca
Bash
Il
singolo è estratto da un CD di 15 brani, scritto e prodotto in due
lingue (italiano e inglese). L’LP
in inglese è intitolato “Keys of Mine”, mentre in italiano si
chiama “Oltre le Quinte”. Il
progetto si è sviluppato senza direzione artistica, in maniera
sequenziale, chiedendo ad ogni musicista di arrangiare e registrare
in remoto nella propria città senza indicazione alcuna. L’LP è
quindi una composizione dove ognuno ha fatto ciò che la sua arte e
gusto gli ha indicato. Di fatto il fine ultimo del progetto di Luca
Bash è una
dedica ai suoi amici musicisti.
Il motivo è semplice:
«Per
quanto una persona possa partecipare ad un progetto per sperare che
succeda qualcosa o per tentarle tutte, loro (i musicisti) sono gli
unici che con un semplice gesto quale suonare e amare le mie canzoni,
hanno di fatto reso possibile il dare una forma a quello che io
semplicemente sono: uno stupido artista che non ce la fa a
rassegnarsi a vivere senza fare ciò che mi rende felice». Luca
Bash
BIO
Luca
Bash inizia a studiare musica all’ inizio degli anni ‘90,
inizialmente con lo studio del violino, per poi passare nel ’94
alla chitarra. Comunque aspetterà fino al ’99 prima di scrivere la
sua prima canzone, quando impatta in Dave Matthews, acquistando per
caso il suo duo acustico “Live at Luter College”. La volontà di
comprendere la composizione chitarristica lo spinge ad iscriversi
all’ UM – Università della musica – a Roma, approfondendo la
chitarra ritmica e l’armonia. Produce le sue prime 13 canzoni, tra
cui “Dear
John”,
che lui stesso riconosce come il primo pezzo da poter presentare al
pubblico.
Nel
2006, Bash fu invitato a partecipare al Festival
Internazionale di Piombino,
rassegna che vinse in duo acustico, corredando il suo successo con il
premio di miglior interpretazione. Formò in seguito una band,
chiamata BASH, la quale in 5 anni produsse un
LP, “On Air”
e vinse diversi eventi nella realtà indie.
I
BASH ruppero nel 2011 dopo che I suoi membri principali cambiarono
città per motivi lavorativi, ma l’avventura di Luca Bash non
terminò. Continuò a scrivere ma nel 2013 ebbe un grave incidente in
moto, che lo debilitò per diversi mesi e cinque giorni di coma.
Durante la riabilitazione Bash acquisì una coscienza diversa
rispetto la sua musica, trainato dalla fortuna di poter di nuovo
suonare la chitarra. Da qui, ricontattò da Torino, la sua nuova
città, il suo amico e chitarrista storico Giova
(Giovanni) Pes
per iniziare un nuovo capitolo della sua storia musicale. Nel 2014,
un interessante storia discografica prende piede: il
progetto CMYK.
Il duo
ha realizzato 4 EP di canzoni acustiche: Cyan, Magenta, Yellow and
Key Black.
Ogni EP rappresenta uno dei colori base nella stampa grafica che, a
differenza dei colori video, RGB, sono fondamentali per stampare ogni
tipo di immagine. L’ intento è quindi quello di fissare in maniera
indelebile ciò che Luca Bash vuole esprimere dal profondo del suo
io. Attraverso il progetto CMYK, la musica di Bash inizia a mettere
piede nel panorama
internazionale indie.
Nel 2015 the
duo
realizzarono Single
Drops,
che raccoglie il singolo “Your
Tomorrow”
ed un brano favorito da ognuno dei 4 EP. La critica descrive questa
nuova direzione al meglio: “Con una semplice base acustica, Pes
aggiunge bellezza alle composizione di Bash attraverso la sua
chitarra al fine di definire al meglio il proprio stile folk. Una
sorta di fusione
tra una chitarra latina e il country americano
rendono unico il loro stile, specialmente per due italiani di
provincia. Attraverso il suo viaggio musicale, Luca Bash è rimasto
solido nella sua ricerca: cercare il link con il suo pubblico
attraverso una vera e pura espressione della sua visione del mondo.
Attraverso i suoi testi, che delineano il nocciolo di cosa significa
essere ancora vivo, e grazie ai sui esperti manufatti chitarristici
evidenti nei suoi brani, Bash continuerà la sua ricerca, provando
nuove vie con ogni pubblicazione per collegarsi con i fan e gli
amanti della vita. La ricerca è per un sorriso cosciente, un respiro
profondo, un “Bravo!” e questo è più che sufficiente per
guidare questo appassionato cantautore.
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