Pagine

venerdì 21 luglio 2017

Paul Bernardoli : quando il british si fonde con il made in Italy

Un allure british in un animo made in Italy; è questo il singolare quanto affascinante dualismo che caratterizza il musicista Paul Bernardoli ed il suo mondo in note.

Una cultura ed una preparazione musicali degne di nota che contaminano al punto giusto, senza mai troppa invadenza o dirompente prevaricazione, tutte le sue produzioni decennali, restituite al panorama internazionale come raffinatezze per orecchi sopraffini.

“ La musica, per prendere in prestito una citazione di Beethoven , è una rivelazione più profonda di ogni saggezza e filosofia – ed è cosi che la sento, e che la vivo, anch'io, da sempre.
Per me la musica è significativa, esaustiva, totalizzante”.

Paul Bernardoli, con una riservatezza ed un pragmatismo che solitamente appartengono alle celebrità, a quelli che senza inutili, inondanti brusii, segnano la storia, è di poche e sempre appropriate parole.

“ Ho all'attivo tanti bei progetti realizzati, soddisfacenti e gratificanti, e mi sono mantenuto in equilibrio credendo nel per me più grande punto di forza che abbia la musica, ossia la sua capacità di unire.

Vedi la musica è un bene dell'umanità, e se fino a ieri ero sostenitore dell'idea che dovesse essere di dominio pubblico, oggi vedo che con l'avvento di nuovi meccanismi di distribuzione come il digitale e/o reti come per esempio Spotify, che non sono l'unico a pensarla cosi, e siamo davvero vicini alla concretizzazione di questo “.

E cosi come tante altre, anche le sue produzioni, entrano di diritto nel patrimonio a disposizione del prossimo; gran parte di queste, successi internazionali, hanno visto la luce e mosso i primi passi, nei più rinomati studi e locali londinesi, che abitualmente ospitano Paul con prestigiosa ammirazione per nuove produzioni o live e jam session degne di nota.

Storiche sono le sue collaborazioni con personaggi mondiali come Jack Bruce, Tony Liotta, Otis Clay e Alvin Lee, dalle quali sono poi nati per esempio, per ricordarne uno fra tutti, l'ultimo in ordine di tempo, brani come: “ Sweet Past Time “ che presentato al Midem di Cannes, ha potuto vantare la presenza di  special guest internazionali come Liotta e Gerald Albright, e raccolto consensi e critiche musicali a dir poco esilaranti.

“ Non amo per niente rimanere fermo, sono in costante movimento, e questo mi permette di guardare sempre oltre, quindi in ogni momento della vita in cui mi incontri sono impegnato in un progetto musicale nuovo “ .

Se sia questo uno degli ingredienti del suo successo non lo sappiamo per certo, quel che invece è fuori discussione sono la preparazione e la bravura che lo fanno vivere in continua ovazione, che si manifesta e si intensifica vertiginosamente soprattutto all'estero.
Gli chiediamo secondo lui il perché?

“ Partendo dal presupposto che la musica italiana non ha in teoria nessuna diversità da quella estera, ritengo che in quest'ultima le produzioni siano più libere dai canoni che impongono i “ produttori nostrani “ ed il risultato quindi va a favore dell'originalità ”.

Ed è proprio grazie a questa originalità di cui è provvisto Paul, unita alla sua preparazione, all'indiscussa bravura ed ormai rara professionalità, che diventa per l'Italia Endoser (testimonial) di prestigiosi marchi del Made in Italy in strumentalizzazioni per la musica, come Caminada Guitars che in modo artigianale ed unico crea chitarre, oppure per la Dangelo Amplification, leader nella creazione di amplificatori, o ancora Graal Amplification, Dragoon Cabs e J Harmonic Effects.
“ Un'intera famiglia “ che supporta il musicista in ogni sua produzione ed eventi nazionali ed internazionali.

Si sono tutti fantastici, e grazie anche a loro ed a queste iniziative, posso annoverare qualità al mio lavoro “.

Consapevoli di essere in compagnia di uno di quegli artisti modesti che se “approfondisci sotto tortura “ scopri aver calcato palchi leggendari in collaborazione con altrettanti “pezzi della storia “ e che però non ti direbbe mai, gli chiediamo quali siano i suoi progetti futuri e come sarà la sua estate ?
“ Al momento sono impegnato nello scrivere materiale nuovo per il mio prossimo progetto in studio a Londra, intercalato da partecipazioni come ospite in diversi Blues Festival europei, collaboro con il bassista Nicola Messina ( Session man italiano che ha affiancato grandi nomi come Biagio Antonacci, Tullio De Piscopo, e tanti altri) e con il batterista Mauro Benvenuti ( Session man che vanta collaborazioni internazionali con Junko Matsumoto, Kelly Joyce, Pier Caruso) quindi che dirti? musica e ancora musica … come sono originale no? “.
Gli sorridiamo, e cosi, per puro amore di cronaca approfondiamo: “ Studio a Londra “ è in quello li, quello in cui i The Beatles (suo gruppo preferito) erano di casa, ed i Blues Festival sono tra i più celebri e rinomati nel part terre musicale europeo … eh quando si dice che “ la classe non è acqua “.


Nessun commento:

Posta un commento