Successo per il debutto della vocalist siciliana che ha sorpreso il pubblico di Cortile Platamone
CATANIA – «Celeste ha una voce trasparente. Pura, pulita, calda e avvolgente. Riesce a creare un velo limpido attraverso il quale le sensazioni che provi diventano immagini, forme, colori, profumi, ricordi. Un maxischermo di emozioni che ti comprare davanti lo sguardo e che proietta immagini vivide sul cuore di chi l'ascolta». Con le parole di uno dei tantissimi commenti postati su Instagram ieri sera (venerdì 7 luglio), è possibile davvero trasferire l'entusiasmo del pubblico che al Cortile Platamone ha assistito al debutto della giovanissima vocalist siciliana. In una delle location più suggestive del centro storico catanese, tra video mapping proiettati sui resti dell'ex monastero di San Placido, costumi firmati da Magda Accolti-Gil e coreografie di danza contemporanea (a cura di Gabriel Glorioso) che hanno arricchito le performance musicali, una timida Celeste si è affacciata al pubblico di una sera di mezza estate, per offrire una parentesi di musica inedita con spruzzate di cover brasiliane e sempreverdi del panorama Italiano.
Delicata e al tempo stesso ricercata, la voce della diciannovenne originaria di Canicattì ha scritto con la varietà delle note il suo diario musicale, raccontando una vita trascorsa in compagnia del canto e dei vocalizzi che traducono intime storie, sogni senza tempo e melanconici pensieri che attraversano intere generazioni.
Orchestrate dalla voce della speaker radiofonica Antonella Insabella (che ha recitato i testi di Marco Savatteri), le canzoni del suo album + 18 hanno spaziato da una parte all'altra dei generi musicali, incantando i suoi coetanei ma soprattutto una platea di intenditori, incuriositi e intrigati al tempo stesso.
Insieme a lei sul palco anche tanti amici, ma soprattutto artisti che da sempre omaggiano la Sicilia con il loro talento: il compositore e cantautore Tony Canto, che ha regalato un tocco di magia al brano siciliano "L'amuri un'arriposa"; il cantante Fabio Abate, che con il suo elegante sarcasmo ha ritratto il profumo della nostra terra; il chitarrista Alfredo Longo, che ha toccato le corde del cuore con i suoi arrangiamenti; l'autore di numerosi brani dell'album Giuliano Castagna; e l'attore Giuseppe Orsillo, che ha calcato il palco per narrare con poesia i pensieri delle nuove generazioni. Tutti intorno al concerto acustico di Celeste, che ha trovato la sua dimensione di fronte al microfono e ad un parterre perso tra le sue melodie, con la band composta da Enzo Augello (batteria), Filippo Di Pietro (basso), Osvaldo Lo Iacono e Edoardo Musumeci (chitarra), Marco Genovese (tastiere).
Un esordio discografico di successo che ha coinvolto gli oltre 500 ascoltatori presenti, tra momenti cantautorali dal sapore retrò e qualche graffiata di elettronica. Dal singolo "Changing for the better" a "Dear Valentine", passando a "Carnevale" e "Di Sabato": ieri sera i quattordici brani contenuti nel suo disco prodotto e arrangiato da Tony Brundo hanno riempito oltre due ore di live.
Un album che ha regalato alla città etnea un'immagine a tutto tondo di un'artista versatile, che ama giocare con le parole e con gli stili, sfruttando la passione e la voglia di sperimentare, il tutto arricchito da una personalità sensibile che scorre tra le note del suo disco e dà voce alle sue canzoni.
In allegato alcuni scatti del concerto
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