"Mi piace definire ritmicamente il mio sangue: ¾ bulgara e ¼ italiana. Dopo gli studi classici, devo a mio padre la riscoperta della musica della mia terra e a Ludovico Einaudi il coraggio di inciderla".
Milanese, ma con la Bulgaria nel cuore, Victoria Terekiev è una pianista eclettica che, come quasi tutti gli artisti, ha alle spalle studi classici in conservatorio.
Da qualche anno, raccogliendo l'eredità lasciatale dal papà Bogomil, che da bambino cantava nei famosi cori bulgari e suonava per passione il clarinetto e pianoforte, ha deciso di partire alla scoperta di un repertorio misconosciuto ai più: la musica bulgara del primo '900.
Seguendo il suggerimento del collega e amico Ludovico Einaudi, ha infine inciso una parte di questa musica scovata nelle biblioteche bulgare e tra le carte di famiglia.
Nasce così "Wind from the east", "Vento da est", (Geganew 2016, prima registrazione assoluta), che segna il ritorno alle origini di Victoria. Il disco, dedicato a tre dei più importanti compositori bulgari (Pipkov, Hadjiev e Pancho Vladiguerov), sa di danze, di ricordi d'infanzia e fascinazioni esotiche.
Un progetto che costituisce solo l'inizio di un viaggio alla scoperta della musica bulgara del secolo scorso, un repertorio che affonda le sue radici nei ritmi irregolari del folklore (tecnicamente si parla di metro-ritmica), tanto cari a Victoria.
"5/8, 7/8, 9/16 sono i ritmi del folklore e della musica classica bulgara – racconta l'artista – Pur essendo molto diversi, si incrociano per vivacità e colore, condividendo una nostalgia che lungi dall'essere triste, rimanda ad atmosfere di danza, gioiose. Per questo mi piace indicare il tempo accanto ad ogni brano nei programmi dei miei concerti; è anche un modo per riavvicinarmi alle mie origini. Sono infatti per ¾ bulgara e per ¼ italiana e amo definire così, ritmicamente, il mio sangue".
BIOGRAFIA
Nata a Milano da padre bulgaro e madre italo-bulgara, Victoria Terekiev inizia giovanissima a studiare pianoforte e all'età di 11 anni si esibisce in RAI eseguendo due preludi di Bach.
Dopo gli studi con Stefka Mandrajieva, Eli Perrotta, Paul Badura Skoda, Alfons Kontarsky, Franco Scala, Tatiana Nikolajieva, Antonio Janigro, Trio di Trieste, si esibisce per Serate Musicali, Piccolo Teatro di Milano, Teatro Verdi di Trieste, FAI, Conservatorio di Milano, Asolo Musica, Madesimo Music Festival e ancora a Salisburgo, Innsbruck, Lugano.
Per Trieste Prima nel 1990 esegue in prima assoluta pezzi cameristici di Felix Resch e Franck Corcoran. Sempre in prima assoluta esegue a Milano nel 1996 alcuni brani "Le Onde" di Ludovico Einaudi in presenza del compositore.
Collabora, tra gli altri, con Serghej Krylov, Roberto Cani, Maria Grazia Bellocchio, Massimo Belli, Iakov Zats, Simone Baroncini, Ezio Rojatti, Piero Bellugi, Luca Ciammarughi.
Vive a Milano, dove si divide tra l'attività concertistica, l'insegnamento alla Civica Scuola di Musica Claudio Abbado e le numerose masterclass dedicate alla divulgazione del repertorio bulgaro del '900.
Il suo cd "Gian Francesco Malipiero - Piano works", inciso nel 1993 per Nuova Era in prima assoluta, ottiene ottime recensioni dalla critica internazionale, così come il CD inciso nel 1992 per Brilliant Classics: "Rossini- Prélude, Théme et Variations" e, in prima assoluta, "Donizetti - Larghetto, Tema e Variazioni per violino e pianoforte".
"Wind from the east", suo terzo lavoro discografico, è una vera e propria dichiarazione d'amore verso le sue origini musicali e verso tutta la musica bulgara, sia tradizionale, sia classica.
Il disco è dedicato alla sua prima insegnante di pianoforte, Stefka Mandrajieva, e a tutti quegli insegnanti che, con il loro amore per la musica, tramandano passione, tradizione e capacità di ricerca alle nuove generazioni di musicisti.
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