Bologna, 27 giugno 2016. Il Mei – Meeting delle Etichette Indipendenti, con le sue 30 mila presenze nell'ultima edizione, con oltre 10 mila giovani band che vi hanno suonato nei suoi 20 anni di attivita' costante e continuativa, da sempre guida verso i nuovi progetti discografici della nuova musica, mentre sta lavorando alla sua nuova prima edizione del nuovo corso, che si terra' a Faenza dal 23 al 25 settembre, ritiene sia arrivato il tempo di un programma musicale del servizio pubblico per i ragazzi come lo è stato Doc di Renzo Arbore, ma anche storici programmi di Gianni Boncompagni, Brando Giordani, Renato Marengo, Leonardo Metalli, Carlo Massarini, solo per citarne alcuni, e tantissimi altri format radio e tv fino a Scalo 76 e ai servizi speciali e alcuni spazi su Rai Gulp e Rai 5, solo per citare gli ultimi, che hanno saputo dare spazio in questi anni, pur con tante difficolta', alla nuova musica italiana, alla musica indipendente ed emergente che invece in questa fase trovano gravi difficolta'di visiblita' sui grandi media per la globalizzazione dei mercati. Oggi infatti manca totalmente la rappresentanza dei giovani artisti emergenti under 30, che costruiscono ogni anno la musica inedita, originale e innovativa del nostro paese, con i suoi 2500 eventi e festival annuali, 10 mila band e artisti attivi ogni giorno, 15 milioni di euro di giro d'affari legato all'occupazione giovanile, ceh hanno fatto crescere del 10% quest'anno il fatturato degli strumenti musicali, all'interno del servizio pubblico.
Siamo in grado in tandem con le risorse interne Rai che si sono occupate di musica nei Tg e nelle Reti di realizzare un vero contenitore musicale ispirato al mondo dei giovani e dei loro spazi di incontro come la scuola e l'università, solo per citarne alcuni. L'Università della Musica è il nostro obiettivo, da raggiungere insieme, ai giornalisti professionisti Rai interni, esperti di musica, che potrebbero essere il positivo trade union con l'azienda. Uno spazio, come quello della domenica pomeriggio, ad esempio, riandando con la memoria ai 50 anni di Settevoci capace allora di dare voce ai complessi beat dell'epoca, sarebbe perfetto per sperimentare oggi questa trasmissione dalla parte degli artisti emergenti e dei giovani che la seguono, che manca nella televisione italiana da molti anni, e che potrebbe anche giocare un ruolo positivo nell'interattivita' sul web e con le lingue come quella inglese.
I giornalisti, registi e autori interni alla Rai hanno l'esperienza e la competenza per gestire e produrre programmi musicali di successo e questo garantisce, contemporaneamente, risparmi e pluralita', ma soprattutto occasioni di nuova cultura e di incontro con gli artisti emergenti del nostro paese per i cittadini che fruiscono del servizio pubblico
Abbiamo inviato tale proposta, che riteniamo di grande interesse, alla Rai e restiamo in attesa di un incontro mentre abbiamo già inviato le nostre proposte alla nuova dirigenza Rai per una proficua collaborazione che si avvalga anche di professionisti che in azienda si sono sempre occupati di musica e argomenti correlati, nei Tg e nelle reti. Si tratta di riportare i talenti in TV e di condividere quotidianamente tutto sul Web, la musica e gli artisti eemrgenti faranno il resto tutto l'anno con ascolti assicurati riempiendo quel vuoto che oggi esiste e che si integri ai programmi che propongono solo i grandi nomi che hanno gia' avuto successo nel mondo della musica e dello spettacolo.
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