Uno degli ultimi a beneficiare di discografici illuminati che rivaleggiavano per accaparrarsi gente di talento e scritturarli per le proprie etichette.
Uno dei primi a dichiarare una guerra senza tregua alle stesse quando l'aria cambiò e quando la libertà espressiva venne sacrificata alle logiche di mercato.
Da allora sarebbe stato sempre più così.
Non solo nella musica, ma anche cinema, televisione, giornalismo arte moda.... avrebbero giocato al ribasso innescando un meccanismo perverso che è un po' il disfacimento culturale dell'occidente moderno.
Le ultime frontiere della libera espressione sono affidate a piccole comunità di nicchia che cercano di seminare in aridi terre sperando di cambiare verso, per usare un'espressione oggi inflazionata.
Per il suo talento (appannato da una bulimia produttiva negli ultimi due decenni) e soprattutto per il suo coraggio ricordo Prince, o come diavolo lo si voglia chiamare.
Francesco Ziantoni
Nessun commento:
Posta un commento