A Milano, un tunisino di fede musulmana che rappa in italiano e vive in città da dieci anni, dove ha messo su anche famiglia, incontra una rapper calabrese che, per la prima volta nella sua carriera, rima in arabo mettendo a frutto sia i suoi studi sia i suoi soggiorni in Siria e Yemen del 2008/2009. A unirli è una sottocultura urbana nata a New York, nel Bronx, che ora dà voce a mezzo mondo. Così nasce la collaborazione tra Karkadan e Loop Loona.
Dio c'è è un brano che dimostra come i confini culturali siano sempre meno netti (basti dire che Karkadan nel testo cita dei passi della Bibbia), un inno alla convivenza in cui la religione è lo spunto di partenza per parlare dell'attualità sociale e di politica internazionale con particolari riferimenti ai conflitti mediorientali. Si tratta del secondo singolo che anticipa l'uscita del nuovo lavoro di Karkadan, Klit W Radit (Mangio e vomito), in cui il rapper affronta varie tematiche sociali e collabora esclusivamente con artisti italiani.
Nel video, realizzato da Daniele Riva con la collaborazione di Luca Del Torre, c'è una rappresentazione della realtà fatta con alcune licenze artistiche e provocazioni tipiche dello stile di Karkadan.
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