Ridisegnare il concetto di eleganza nel jazz. È quello che Rotem Sivan, chitarrista di origini israeliane ma di stanza a New York, è riuscito a fare con il suo terzo album "A New Dance". Uscito lo scorso 11 settembre, l'album rivela con impressionante nitore la sensibilità di questo giovane talento delle sei corde. Si avvertono forti le influenze di quel melting pot di suoni e culture che è Gerusalemme, città natale di Rotem, che danno vita a un amalgama sofisticato dove trovano spazio anche ampi riferimenti alla tradizione del jazz europeo.
Il brano d'apertura, che dà anche il titolo al disco, è il prologo ideale per un lavoro che sa fare tesoro dei silenzi permettendo al contempo ai musicisti di esprimersi con grande naturalezza, lasciando intuire il mood che andrà a caratterizzare l'intero album. "Sun & Stars" è un valzer ipnotico alimentato dagli arpeggi di Rotem e dal brushing delicato di Stranhan; radicalmente rivisitato dal trio, lo standard "Angel Eyes" è un'audace reinterpretazione di un classico caratterizzato dal contrabbasso deciso di Cohen Milo e dal massiccio uso di effetti, che conferiscono al brano un allure di modernità; "One For Aba" svela un Rotem più intimista, capace di infondere alle proprie composizioni un lirismo maturo e imprevedibile.
Nello stesso filone si inseriscono "Yam", parola che in ebraico significa "Oceano", una ballata introspettiva che proprio all'acqua sembra ispirarsi per la costruzione delle proprie linee armoniche, e la toccante "I Wish You Where Here", composizione in cui la forte coesione di questo trio, trainato dal tocco dinamico di Rotem, traspare con più forza. Secondo standard dell'album, "In Walked Bud" di Thelonius Monk mostra la vena più giocosa e sperimentale del chitarrista israeliano che, ispirato da sonorità provenienti dall'Africa, sceglie di sviluppare il tema principale del brano in modo del tutto inedito. "Almond Tree" è l'unico brano che si avvale del supporto di una voce, quella di David Wright, che dà sostanza a una ballata eterea che entra nel disco quasi in punta di piedi. Più grintosa e dal groove inconfondibile è invece "Fingerprints", che mostra l'ennesimo registro di Sivan, perfettamente coadiuvato dai suoi musicisti. A chiudere il disco è ancora uno standard, una memorabile versione di "I Fall In Love Too Easily", impreziosita dal sax dell'israeliano Oded Tzur, che si conferma sigillo ideale per un album che sa dosare alla perfezione senso del ritmo, lirismo e sensibilità compositiva.
Descritto dal DownBeat Magazine come "un talento notevole e una nuova gradita voce sulla scena" Rotem Sivan, dopo essersi affermato negli Stati Uniti, si affaccia ora con il suo terzo album in Europa. Sivan ha debuttato nel 2013 con "Enchanted Sun" per la Steeple Chase Records, seguito dal suo secondo album "For Emotional Use Only" per la Fresh Sound New Talent Records. Entrambi i dischi sono stati salutati con entusiasmo dalla critica specializzata e sul DownBeat Magazine hanno ricevuto 4,5 stelle. Sivan è nato a Gerusalemme, una città di tradizioni di fedi e influenze miste.
All'età di quattro anni, i nonni gli hanno regalato la sua prima chitarra. Dopo il diploma di liceo d'arte, Sivan è entrato nel Buchmann-Mehta School of Music presso l'Università di Tel Aviv dove ha completato i suoi studi di composizione classica con il massimo dei voti. Dopo la laurea Sivan si trasferisce a New York per seguire la sua passione per il jazz. Pur facendo i suoi primi passi nella scena locale nel frattempo ha studiato alla New School for Jazz and Contemporary Music. Dal suo trasferimento a New York, Sivan suona con musicisti di fama mondiale, tra cui Peter Bernstein, Ari Hoenig, Ben Street e Ferenc Nemeth. Sivan si esibisce regolarmente nei migliori locali della città, come Smalls, Birdland, Galleria Jazz, Blue Note e in festival internazionali come il Montreux Jazz Festival e Berna Jazz Festival in Svizzera al Sonora Jazz Festival in Messico ed Exposure Jazz Festival in Israele, solo per citarne alcuni.
Sul palco Rotem Sivan (chitarra), Haggai Cohen Milo (basso) e Ferenc Nemeth (batteria).
Martedì 29 settembre
Ore 22.30
Elegance Café
Via Vittorio Veneto 83/87 - Roma
Consumazione minima Euro 15
Infoline 0642016745
Il brano d'apertura, che dà anche il titolo al disco, è il prologo ideale per un lavoro che sa fare tesoro dei silenzi permettendo al contempo ai musicisti di esprimersi con grande naturalezza, lasciando intuire il mood che andrà a caratterizzare l'intero album. "Sun & Stars" è un valzer ipnotico alimentato dagli arpeggi di Rotem e dal brushing delicato di Stranhan; radicalmente rivisitato dal trio, lo standard "Angel Eyes" è un'audace reinterpretazione di un classico caratterizzato dal contrabbasso deciso di Cohen Milo e dal massiccio uso di effetti, che conferiscono al brano un allure di modernità; "One For Aba" svela un Rotem più intimista, capace di infondere alle proprie composizioni un lirismo maturo e imprevedibile.
Nello stesso filone si inseriscono "Yam", parola che in ebraico significa "Oceano", una ballata introspettiva che proprio all'acqua sembra ispirarsi per la costruzione delle proprie linee armoniche, e la toccante "I Wish You Where Here", composizione in cui la forte coesione di questo trio, trainato dal tocco dinamico di Rotem, traspare con più forza. Secondo standard dell'album, "In Walked Bud" di Thelonius Monk mostra la vena più giocosa e sperimentale del chitarrista israeliano che, ispirato da sonorità provenienti dall'Africa, sceglie di sviluppare il tema principale del brano in modo del tutto inedito. "Almond Tree" è l'unico brano che si avvale del supporto di una voce, quella di David Wright, che dà sostanza a una ballata eterea che entra nel disco quasi in punta di piedi. Più grintosa e dal groove inconfondibile è invece "Fingerprints", che mostra l'ennesimo registro di Sivan, perfettamente coadiuvato dai suoi musicisti. A chiudere il disco è ancora uno standard, una memorabile versione di "I Fall In Love Too Easily", impreziosita dal sax dell'israeliano Oded Tzur, che si conferma sigillo ideale per un album che sa dosare alla perfezione senso del ritmo, lirismo e sensibilità compositiva.
Descritto dal DownBeat Magazine come "un talento notevole e una nuova gradita voce sulla scena" Rotem Sivan, dopo essersi affermato negli Stati Uniti, si affaccia ora con il suo terzo album in Europa. Sivan ha debuttato nel 2013 con "Enchanted Sun" per la Steeple Chase Records, seguito dal suo secondo album "For Emotional Use Only" per la Fresh Sound New Talent Records. Entrambi i dischi sono stati salutati con entusiasmo dalla critica specializzata e sul DownBeat Magazine hanno ricevuto 4,5 stelle. Sivan è nato a Gerusalemme, una città di tradizioni di fedi e influenze miste.
All'età di quattro anni, i nonni gli hanno regalato la sua prima chitarra. Dopo il diploma di liceo d'arte, Sivan è entrato nel Buchmann-Mehta School of Music presso l'Università di Tel Aviv dove ha completato i suoi studi di composizione classica con il massimo dei voti. Dopo la laurea Sivan si trasferisce a New York per seguire la sua passione per il jazz. Pur facendo i suoi primi passi nella scena locale nel frattempo ha studiato alla New School for Jazz and Contemporary Music. Dal suo trasferimento a New York, Sivan suona con musicisti di fama mondiale, tra cui Peter Bernstein, Ari Hoenig, Ben Street e Ferenc Nemeth. Sivan si esibisce regolarmente nei migliori locali della città, come Smalls, Birdland, Galleria Jazz, Blue Note e in festival internazionali come il Montreux Jazz Festival e Berna Jazz Festival in Svizzera al Sonora Jazz Festival in Messico ed Exposure Jazz Festival in Israele, solo per citarne alcuni.
Sul palco Rotem Sivan (chitarra), Haggai Cohen Milo (basso) e Ferenc Nemeth (batteria).
Martedì 29 settembre
Ore 22.30
Elegance Café
Via Vittorio Veneto 83/87 - Roma
Consumazione minima Euro 15
Infoline 0642016745
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