Il
brano descrive il vuoto da colmare al termine di una relazione.
Massimo, “Il Max”, si affida all'oroscopo e ai vizi, per
rimanere ancorato e non finire totalmente alla deriva.
Vaghe
supposizioni
è l'ultimo album di Denis Guerini, nove tracce, nove indizi.
Questo
è un disco noir in cui l'autore, come un investigatore, cerca di
trovare il senso della propria storia che come una strada di notte è
illuminata solo per alcuni tratti dai lampioni.
«Cosa uccide in certi momenti, forse la scarsa chiarezza dei nostri sentimenti». Denis Guerini affronta il tema del dubbio in modo ironico e intimistico al tempo stesso.
Nel brano “La terrazza” lo slancio estatico dell'amore viene raccontato nella sua umanità: l'abbraccio fra il desiderio di lasciarsi andare e le paure ad esso connesse, oppure il confronto fra il perdersi e il cercare di ritrovarsi come elementi di una indagine sempre aperta, un volo alternato fra la ricerca di valori solidi e le distrazioni di una rincorsa verso l'appagamento edonistico, raccontato ne “Il merlo e la gazza”. La ricerca continua investe anche l'ambito civico e sociale, descrivendo il dissenso fra le due anime interiori, quella che vorrebbe allinearsi all'etichetta del decoro e della moralità pubblica e l'altra invece, più coerente con le proprie pulsioni, da non mostrare, come raccontato nell'“Orgia dell'esplicito”.
Ogni brano fa luce su un aspetto della vita – l'amore, la memoria, la tradizione, il quotidiano, le relazioni – ma manca una luce che ci racconti una verità che leghi tutti questi fili in una trama riconoscibile, definitiva. Ogni ambito dell'esperienza fornisce solo verità parziali, da intrecciare tra loro a trovare un senso che sciolga tutti i dubbi: «perché l'artista è un indagatore senza risposte sicure, inventa indizi per dare un volto al suo assassino esistenziale».
«Cosa uccide in certi momenti, forse la scarsa chiarezza dei nostri sentimenti». Denis Guerini affronta il tema del dubbio in modo ironico e intimistico al tempo stesso.
Nel brano “La terrazza” lo slancio estatico dell'amore viene raccontato nella sua umanità: l'abbraccio fra il desiderio di lasciarsi andare e le paure ad esso connesse, oppure il confronto fra il perdersi e il cercare di ritrovarsi come elementi di una indagine sempre aperta, un volo alternato fra la ricerca di valori solidi e le distrazioni di una rincorsa verso l'appagamento edonistico, raccontato ne “Il merlo e la gazza”. La ricerca continua investe anche l'ambito civico e sociale, descrivendo il dissenso fra le due anime interiori, quella che vorrebbe allinearsi all'etichetta del decoro e della moralità pubblica e l'altra invece, più coerente con le proprie pulsioni, da non mostrare, come raccontato nell'“Orgia dell'esplicito”.
Ogni brano fa luce su un aspetto della vita – l'amore, la memoria, la tradizione, il quotidiano, le relazioni – ma manca una luce che ci racconti una verità che leghi tutti questi fili in una trama riconoscibile, definitiva. Ogni ambito dell'esperienza fornisce solo verità parziali, da intrecciare tra loro a trovare un senso che sciolga tutti i dubbi: «perché l'artista è un indagatore senza risposte sicure, inventa indizi per dare un volto al suo assassino esistenziale».
DICONO
DI LUI
Un
disco impegnato e impegnativo dove
si lascia acceso solo un piccolo lume a far da cornice e
atmosfera, un
punto di vista diverso fatto di parole e sensibilità di artista.
Marco Pinti, Indie Tune
Quasi
un concept, Vaghe Supposizioni, canta la sensibilità di certe anime
e di certi uomini, che forse proprio per questo sono condannati ad
una sorta di sofferenza, che trova nella musica, in questo caso, uno
sfogo naturale e rigenerante. Disco per intenditori. Sisco
Montalto, Clap Bands Magazine
Di
tutto il lavoro dire che è un album di “canzoni” è davvero
limitativo, perchè sono molto di più…cosa? Credo che ancora non
esista il termine esatto per definirle…ma sono GRANDI. Alberto
Quadri, Quadriproject
Ironico
ed intimo, delicato ma efficace, “Vaghe supposizioni” è un disco
da non lasciarsi sfuggire. Francesca
De Carolis, Diffusioni Musicali
“Vaghe
Supposizioni” è un disco validissimo, in cui le parole si caricano
d’una forza impressionante. Piergiuseppe
Lippolis, Music map
“Vaghe
supposizioni” è un album consigliato a tutti gli appassionati di
racconti, grazie alla verve da cantastorie di Denis, e a tutti gli
amanti del cantautorato che si tinge di tinte jazz, swing e di tutti
i colori dell’avanspettacolo a metà fra teatro e musica.
Rockon
Il
nuovo disco di Denis Guerini mette gusto ed eleganza in un
cantautorato intriso di Jazz e di Swing
[…]. Paolo Polidoro
Il
disco di Denis Guerini è un disco calmo, sincero, verace, acustico,
Jazzato, un disco che regala armonia e riflessione,
contemplazione. Gianluca
Clerici, Full Song
Denis
Guerini nelle sue "Vaghe Supposizioni" ci mette canzone
d'autore, perizia tecnica, disincanto, energia, poesia, ironia, per
nove canzoni senza sbavature, immerse in un mood favolistico,
raffinate, semplici e complici nel loro narrare di grandi "cose
piccole". Marco
Messineo, Shake-Grandi Palle Di Fuoco
Un
album di classe,raffinato ed elegante,come raramente capita di
sentire in questi strani tempi:lode a Denis e alla sua
arte,dunque,che ci regala emozioni vere con delle belle
canzoni,rifinite in ogni minimo dettaglio! Francesco
Lenzi, Audiofollia
Di
nuovo, un bel disco italiano di cui c’era bisogno.
Emanuele Brizzante, The Webzine
Con
"Vaghe Supposizioni" abbiamo sicuramente a che fare con un
disco importante, oseremo dire "da meditazione", e quindi
da assaporare lentamente, per coglierne appieno tutte le sfumature.
Giacomo Messina, KDCobain
Ispirato
e piacevole. […] Si chiama Denis Guerini e rappresenta con il suo
nuovo disco il tipico esempio (riuscito) di cantautorato
contemporaneo. Loris
Gualdi, Music on Tnt
BIO
Artista
di Crema, classe 1976, nasce musicalmente batterista.
Nel
1996 collabora alla creazione di un album con la band etno-folk
Krosmos (Udegar 1996). Partecipa al successivo tour in Bosnia.
Nel
1998 dall'etnico passa ai Karnea, gruppo grunge che riscuote ottimi
consensi di critica.
Nel
2000 inizia la passione Jazz ispirata da Davis e Coltrane che nel
2003 sfocia in sperimentazione pura con la band dei Betty Bop,
Miscela di funky-jazz e musica klezmer.
E'
in questo periodo che nasce la passione per la scrittura. Entra nel
vivo la sua produzione cantautorale, la sua continua investigazione
della realtà, profonda e osservatrice, condita da immancabile
ironia.
Nel
2007 realizza il primo demo, “Personaggi da guardrail”
Nel
2009 arriva l'album “L'ultimo della classe” da cui è tratto il
video della canzone “Ah beh sì...”
Nel
2011 scrive in collaborazione con lo scrittore Emanuele Mandelli lo
spettacolo di teatro-canzone “È facile smettere di essere
ottimisti (se sai come farlo)”.
Nel
2012 i sei brani cantati durante l'esibizione entrano a far parte
dell' album “I giorni della fionda”. Da questo lavoro vengono
realizzati anche due video girati dalla regista Elisa Tagliati “Luisa
sente le voci” e “L’ipocondriaco”.
Giusto
un anno dopo, anno 2012 inizia il teatro. L'approccio al palco da
attore e non più da scrittore di brani musicali fa evolvere
ulteriormente la produzione artistica, anche nell'impatto scenico.
Nel
2014, fra settembre e ottobre esce l'album “Vaghe Supposizioni”,
un concept dalle atmosfere noir, in cui viene trattato il tema del
dubbio.
Sito:
www.denisguerini.it
Facebook:
www.facebook.com/denis.guerini
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