Torna la cantautrice siciliana con la sua musica d'autore a tinte calde
Il 3 Febbraio "Bellandare" in tutti i digital store e in distribuzione nei negozi "R-Esistono" e Self
L'album sarà pubblicato, rigorosamente prima della valanga del nuovo Festival di Sanremo, per l' etichetta indipendente Riserva Sonora ed è incentrato su quello che Aida ritiene sia il vero allarme sociale di oggi:
la latitanza di Bellezza e Poesia.
Tanti gli amici artisti che han collaborato alla realizzazione di Bellandare, prodotto dalla stessa Satta Flores e da Leonardo Bruno: Leo Gullotta, Mimmo Locasciulli, Edoardo de Angelis, Giuseppe Milici, Giancarlo Parisi, Vincenzo Mancuso, Giovanni Sollima.
Il lavoro giunge al termine di un lungo periodo di riflessione e composizione dell' artista che così lo descrive:
"L'album arriva mentre vado, "nell'andare" continuo che auguro a me stessa, ai miei figli, a chi mi ascolta! Avrei voluto intitolare l'intero album con una frase tratta dalla prima canzone che lo apre, "A cuore nudo",
un mio personale manifesto sul ruolo dell'artista. "C'è un'assenza in giro di Bellezza, qui ci vuole un viaggio all'incontrario", un titolo troppo lungo, quasi Werthmulleriano. L'ho abbreviato in "Bellandare".
Per un vero Bellandare che "spalanchi gli occhi al blu", alla pace, alla bellezza e al senso poetico della Vita, ognuno, a suo modo, non può stare seduto nel suo dolce far nulla, nella sua "torre eburnea" e dorata, non può sparare sentenze (come son soliti fare, oggi, tutti gli opinionisti delle televisioni, tanto sui crimini della cronaca nera che nei fatti di musica)… e nemmeno affrontare tutto con urla, volgarità, e atteggiamenti da battaglia urbana… Freno e acceleratore… e i percorsi saranno dolci."
Dopo il brano "Tacco e stacco", accompagnato dal video realizzato con la regia di Joshua Wahlen e Alessandro Seidita (uscito in anteprima nel maggio 2014), arriva ora il lancio dell' album con il singolo
" Oh ma' " anche questo presentato con un video del regista Claudio Colomba.
" Oh ma' " è una chiamata alle arti abbandonando l'idea che solo chi tenta di imporre il suo X-factor o cerca di inserirsi tra gli Amici abbia qualcosa da dire nel panorama musicale odierno.
"L'arte della musica non è telegenica", in questa frase è racchiusa una filosofia anti talent che però non vuol essere un biasimo ai tanti giovani che partecipano ma una denuncia contro chi specula sui loro sogni, illudendoli per qualche mese per abbandonarli, più vuoti, subito dopo lo spegnimento delle telecamere.
Alla vigilia di un Festival della Canzone Italiana, ormai sempre più show televisivo, poco attento alla necessità di ricostruire sulle macerie di una discografia usa e getta, questo progetto vuole parlare con il cuore nudo a chi sa guardare oltre il teleschermo ed i suoi santoni.
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